La corte d’appello di Mosca conferma la condanna per l’oppositore di Putin, Alexey Navalny. Resterà in carcere
Alexey Navalny resta in carcere. A stabilirlo la corte d’appello di Mosca, che ha confermato la condanna inflitta all’oppositore di Vladimir Putin.
Va specificato però che il tribunale russo ha solo parzialmente respinto il suo appello, mirato a contestare la condanna a due anni e mezzo di reclusione pronunciata a inizio febbraio.
La pena dell’attivista è stata infatti ridotta di un mese e mezzo, visto che è stato tenuto conto del tempo che ha già trascorso agli arresti domiciliari, da dicembre del 2014 fino a febbraio del 2015.
Malgrado il blogger e attivista abbia chiesto al giudice di autorizzare la registrazione video dell’udienza, quest’ultimo ha deciso di non consentire ai giornalisti di filmare il procedimento.
Russia: Navalny resta in carcere
L’avvocato di Navalny, Olga Mikhailova, aveva presentato una petizione al tribunale chiedendo il rilascio immediato del suo assistito sulla base di quanto stabilito dalla Corte europea dei diritti dell’uomo.
Mikhailova ha infatti sostenuto che la vita e la salute di Navalny sono in pericolo durante la detenzione.
La sentenza originale contestata - quella emessa il 2 febbraio scorso - stabilisce che la permanenza di Navalny in Germania ha rappresentato una violazione dei termini della libertà vigilata in relazione a un caso del 2014, per cui aveva ricevuto una condanna a tre anni e mezzo.
Navalny è stato arrestato a gennaio, poco dopo il suo rientro in Russia dalla Germania, dove ha trascorso cinque mesi e dove è stato per diverse settimane in convalescenza dopo l’avvelenamento da Novichok di cui l’attivista incolpa il governo russo.
Il Cremlino ha più volte negato qualsiasi coinvolgimento, mentre resta in piedi un altro caso giudiziario legato a Navalny, che vede quest’ultimo accusato di diffamazione per dei commenti negativi fatti su un veterano della seconda guerra mondiale.
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