L’indice di Standard&Poor’s aggiorna per la cinquantesima volta, nel solo 2021, il record storico.
Cinquanta candeline da spegnere per l’S&P 500, l’indice di Standard&Poor’s riservato alle cinquecento società USA a più alta capitalizzazione di mercato. Per la cinquantesima volta nel 2021, infatti, l’indice ha aggiornato il suo record storico, attestandosi ieri a quota 4.486 punti, seguito poi a ruota dai titoli tech del Nasdaq, che hanno portato il listino a 15.024 punti.
S&P 500 e Nasdaq tracciano nuovi record
A spingere i titoli è stato soprattutto il via libera definitivo della Food and Drug Administration (FDA) al vaccino anti-Covid Pfizer, e quindi implicitamente la maggiore fiducia in una rapida ripresa economica, nonostante la diffusione della variante Delta, che già aveva scosso Wall Street nelle precedenti settimane. Un entusiasmo, questo, che non ha tuttavia contagiato i listini europei, ancora prudenti in attesa del simposio di Jackson Hole.
Il meeting, che vedrà riuniti i funzionari della Fed e banchieri da tutto il mondo, accademici ed esperti di economia, è del resto un appuntamento cerchiato da tempo in rosso sul calendario delle Borse, e si terrà il prossimo 27 agosto. Il tema sarà “La politica macroeconomica in un’economia irregolare”, ma è chiaro che l’attenzione sarà rivolta soprattutto a quanto avrà da dire il numero uno della banca centrale USA, Jerome Powell.
Powell, infatti, potrebbe offrire alcune indicazioni sulle tempistiche del tapering, e cioè il taglio all’acquisto di titoli - battezzato in piena pandemia per rispondere allo shock economico - suscettibile di scuotere le Borse. È probabile che settembre possa essere il mese adatto per una riduzione prudente degli acquisti sul mercato, sebbene diversi analisti concordino sul fatto che la Fed possa infine decidere di rinviare a nuova scadenza qualsiasi decisione in merito.
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