Matteo Salvini su Radio 24 si è detto contro l’ipotesi di un lockdown nazionale oppure di rendere tutta l’Italia zona arancione: “Se ci sono realtà comunali o provinciali più colpite di altre, si deve intervenire, senza penalizzare l’intera popolazione”.
Proprio mentre il governo Draghi si riuniva per il suo primo vero Consiglio dei Ministri, dove si è deciso di prorogare fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra le Regioni, Matteo Salvini ospite di Radio 24 non si è tirato indietro nel commentare le voci di ulteriori misure restrittive in Italia al fine di fronteggiare la pandemia,
“Misure prese a livello nazionale, lockdown o zona arancione su tutto il territorio non hanno senso - ha spiegato il leader della Lega - Se ci sono realtà comunali o provinciali più colpite di altre, si deve intervenire, senza penalizzare l’intera popolazione”.
Per Matteo Salvini infatti “il virus di oggi, anche con le sue varianti, non è quello dello scorso anno”, quindi è “chiaro che occorre essere sempre più precisi al livello territoriale”. Parole queste che vanno contro quelle di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna che invece aveva chiesto una zona arancione nazionale.
Una posizione questo di Bonaccini non condivisa anche da alcuni suoi colleghi, tanto che diversi amministratori locali starebbero invece spingendo per maggiori aperture che però vedrebbero l’opposizione del Cts e del ministro Speranza.
“C’è un’enorme voglia di ritorno alla vita - ha continuato Salvini - Se ieri, tantissimi sindaci, anche di colore politico diverso, hanno chiesto la riapertura di sera dei ristoranti, non lo chiedono perché sono matti, ma perché ci sono le condizioni per tornare a una vita quanto più normale possibile”.
Per l’ex ministro così “se si può andare a pranzo in sicurezza, si può anche andare a cena in sicurezza”, mentre per quanto riguarda “palestre, teatri, cinema, piscine e impianti sportivi sono a totale prova di sicurezza e quindi io dico che potrebbero e dovrebbero riaprire”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA