La Lega ha annunciato battaglia contro una nuova proroga dello stato di emergenza: Salvini è pronto a un Papeete-bis pur di evitare il sorpasso di Meloni?
Matteo Salvini questo boccone non lo può proprio mandare giù. Il Governo appare intenzionato a prorogare lo stato di emergenza, in scadenza il prossimo 31 luglio, probabilmente fino alla fine dell’anno sfruttando così quasi totalmente il massimo dei due anni consentiti dalla legge.
Una notizia che ha provocato una levata di scudi da parte della Lega, che di questi tempi lo scorso anno sul tema dello stato di emergenza aveva usato toni infuocati contro l’allora governo Conte, tanto che Salvini era arrivato a parlare di “attentato alla democrazia”.
Ad aprile il Carroccio si è astenuto durante il Consiglio dei Ministri che ha approvato il decreto contenente la proroga fino al 31 luglio, anche se la contrarietà era rivolta soprattutto al mantenimento del coprifuoco.
Ma cosa succederà a luglio quando Mario Draghi, con ogni probabilità, chiederà alla sua maggioranza di votare per una ulteriore proroga dello stato di emergenza fino alla fine dell’anno?
Matteo Salvini difficilmente potrà dare il suo disco verde al provvedimento, visto che significherebbe lasciare campo aperto a Giorgia Meloni proprio nel momento in cui i sondaggi politici danno Fratelli d’Italia pronta a sorpassare la Lega per quanto riguarda le intenzioni di voto.
Stato di emergenza prorogato?
“Non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza”. Così Matteo Salvini all’Ansa ha commentato l’ipotesi di una proroga, con Claudio Borghi che poi gli ha fatto eco su La Stampa: “non c’è nessun motivo per prolungarlo”.
Mario Draghi invece sarebbe ben felice di allungare fino al 31 dicembre, visto che uno stop allo stato di emergenza toglierebbe molti dei poteri al momento in carico al commissario Figliuolo e al CTS.
Il Presidente del Consiglio avrebbe il sostegno del PD, del Movimento 5 Stelle e anche di Articolo 1, nonostante le parole ambigue del ministro alla Salute Roberto Speranza rilasciate a La Stampa “sarebbe bello chiudere con lo stato di emergenza, dare un segnale al Paese”.
Obtorto Collo una proroga sarebbe accettata anche da Forza Italia e Italia Viva, partiti non molto teneri sul tema quando a Palazzo Chigi c’era Giuseppe Conte, ma la Lega in questo momento non può permettersi di allinearsi.
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Salvini può mandare in crisi il Governo?
Giorgia Meloni fiutando l’aria ha bollato come “ipotesi folle” una possibile proroga dello stato di emergenza. Un antipasto di quello che potrebbe accadere a luglio quando il Governo si dovrà esprimere sul tema.
Con le delicate elezioni amministrative a fare da sfondo, Matteo Salvini non può permettersi di abiurare anche la battaglia sullo stato di emergenza, soprattutto dopo che Ispos in un sondaggio ha indicato non solo Fratelli D’Italia, ma anche il PD, davanti alla Lega.
Se non ci fosse l’ala governista del Carroccio a sconsigliare ogni possibile scatto in avanti del proprio segretario, in molti sarebbero pronti a scommettere in una sorta di Papeete bis che potrebbe andare in scena questa estate.
Del resto con il semestre bianco che scatterà il prossimo 3 agosto, non ci sarebbe il rischio di elezioni anticipate almeno fino a febbraio 2022 quando verrà eletto il prossimo Presidente della Repubblica.
Uno strappo della Lega non sarebbe numericamente determinante per il prosieguo del governo Draghi, ma permetterebbe a Salvini di tornare all’opposizione e di stoppare la fuga dei suoi elettori verso Fratelli D’Italia, il tutto in ottica delle prossime elezioni politiche.
Difficile però che Giancarlo Giorgetti e i Presidenti di Regione leghisti possano accettare di tornare all’opposizione proprio nel momento in cui arriveranno i tanti miliardi del Recovery Plan.
Anche Mario Draghi potrebbe non gradire un infoltimento dell’opposizione, visto che a quel punto il Movimento 5 Stelle diventerebbe numericamente determinante per la stabilità del Governo.
Difficile però sul tema arrivare a una sorta di compromesso, lo stato di emergenza o lo proroghi oppure lo fai terminare, con Matteo Salvini che alla fine potrebbe cedere magari facendo di nuovo astenere i suoi: sarebbe comunque musica per le orecchie di Giorgia Meloni, che da tempo ha messo la freccia per un sorpasso che la andrebbe a proiettare alla guida della coalizione di centrodestra.
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