Il leader della Lega sollecita riaperture e se la prende con “una certa cultura di sinistra”. Dal Pd lo attaccano: “Usa Speranza come capro espiatorio”
È scontro tra Matteo Salvini e il Partito democratico. Nelle ultime ore infatti non sono passate inosservate le diverse frecciate - via social e tramite dichiarazioni pubbliche - del leader della Lega contro la linea più cauta della sinistra.
Dall’esplicito appoggio ai ristoratori in protesta in tutta Italia sembra riproporsi con sempre maggiore forza la cosiddetta politica aperturista di Salvini, che sollecita il ministro della Salute Roberto Speranza ad allentare le restrizioni e rimettere in moto l’economia il prima possibile.
Lo ha fatto in particolare con un certo richiamo ieri sera a Porta a Porta, parlando di richiesta al governo e citando gli esempi di città che “sono ritornate alla vita”.
Salvini pressa su riaperture e il Pd lo attacca
Solo stamattina ha chiesto che i presidenti di Regione abbiano la possibilità di allentare le restrizioni nelle zone dove i contagi sono sotto controllo:
“È un principio di autonomia, buonsenso e responsabilità, peraltro invocato anche da alcuni amministratori di centrosinistra. Purtroppo Pd e 5Stelle hanno bocciato il nostro emendamento. La Lega non cambia idea: le riaperture, seguendo ragionevolezza e dati scientifici, sono una priorità.”
Ma proprio dal Partito democratico sono arrivate repliche decise alle battaglie aperturiste di Salvini, accusato apertamente di “usare il ministro Speranza come capro espiatorio” .
Una battaglia a distanza che prosegue proprio in queste ore, e solo poco fa il leader del carroccio ha pubblicato un breve video su Facebook che vede Zingaretti, ospite ad Otto e Mezzo di Lilli Gruber, definire gli impieghi in palestre e bar dei “lavoretti”.
Salvini si è quindi scagliato contro quella che chiama “una certa cultura di sinistra” che - accusa - ha la tendenza a punire il lavoro autonomo:
“Bar e palestre sarebbero ’lavoretti’?!? Parole incredibili e umilianti verso intere categorie, c’è chi con quei ’lavoretti’ dà da mangiare alla propria famiglia. Una certa ’cultura’ di sinistra che vede solo rosso sembra avere il vizio di punire il lavoro autonomo, di chi non è garantito e subisce i danni maggiori delle chiusure.”
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