Sbocchi lavorativi laurea in psicologia: le professioni più richieste

Chiara Esposito

06/03/2022

In cosa conviene specializzarsi per trovare lavoro? Tutte le risposte per i laureandi e le aspiranti matricole del corso di studi di Psicologia.

Sbocchi lavorativi laurea in psicologia: le professioni più richieste

Boom di iscrizioni ai corsi di laurea in Psicologia in tutta Italia. Ma come barcamenarsi nel mondo del lavoro a fronte di un così alto numero di «concorrenti»?

La scelta per percorso di studi deve necessariamente essere legata alla passione ma è altrettanto imprescindibile avere un occhio di riguardo per il mercato del lavoro e, nello specifico, per le condizioni del settore in cui si ha l’intenzione d’inserirsi. Ecco perché sono diverse la valutazioni da fare sulla convenienza effettiva di un indirizzo piuttosto che un altro.

Per rispondere a parte di questi complessi interrogativi vi veniamo incontro noi: una pratica guida alla scelta della branca e della specialistica che possa permettervi di far convergere interessi e possibilità professionali future.

I numeri reali con cui confrontarsi

Da anni si registra un trend positivo delle iscrizioni alla facoltà di Psicologia ma in particolare l’emergenza Coronavirus potrebbe aver avuto degli effetti sulla scelta del percorso di tanti universitari italiani.

Guardiamo ai numeri:
+43,5% a Milano-Bicocca;
+38,3% a Catania;
+36,7% presso l’Università di Modena e Reggio Emilia;
+11,7% a Firenze;
+6,3% all’Università del Salento;
+2,6% a Bari;
+2% a Trento.

I giovani adulti hanno intercettato il sentire comune puntando verso una branca che, per sua natura, viene incontro alla forte necessità attuale della popolazione stessa di uscire da un periodo travagliato e complesso come quello della pandemia.

Il settore della sanità mentale da lungo tempo è ampiamente trascurato in Italia, ma questa recente esperienza collettiva ha evidentemente generato paura, stress, ansia, solitudine e incertezza sul futuro tanto diffuse da risvegliare anche l’attenzione della politica.

Anche se in via di definizione, si punta infatti al bonus psicologico, una possibile (seppur piccola) risorsa per il settore nella sua globalità ancor prima che per la stessa popolazione.

Stipendi e settori d’impiego: sbocchi più richiesti

Guardando alla retribuzione, secondo i dati dell’ultimo rapporto Almalaurea, possiamo dire che il tasso di occupazione per i laureati in psicologia a un anno dal titolo si aggira intorno al 45% mentre sale al 79% a cinque anni dal conseguimento del titolo.

Tuttavia la retribuzione non è altrettanto incoraggiante visto che, rispetto alle tabelle interdipartimentali stilate dalla stessa piattaforma, i laureati si posizionano all’ultimo posto della classifica: rispettivamente di 727 e 1.011 euro al mese a uno e a cinque anni dal conseguimento del titolo.

Tuttavia questo non impedisce alla figura dello psicologo di riadattarsi in un ampia rosa di settori e trovare comunque varie fonti di stimolo e dare un importante contributo al benessere della società. Queste figure vengono impiegate in molteplici ambiti: lavoro, sport, scuola, comunicazione e marketing, ospedali, persino arte e ambiente.

Rapportato all’ambito universitario ciò si traduce in opzioni di scelta per il biennio di specialistica divise tra clinica, psicologia del lavoro, del marketing o delle organizzazioni.

Cecilia Pecchioli, presidente dell’associazione Giovani psicologi della Lombardia spiega come mai, tra queste, sul podio delle specializzazioni più richieste ci sia la psicologia del lavoro:

«Questo accede perché per esercitare come psicologo del lavoro non è necessaria l’abilitazione professionale, quindi non si deve fare l’esame di stato né iscriversi all’ordine degli psicologi, e, cosa più importante, ci si scontra subito con una ricca domanda».

Se invece ci si sposta in altri campi, come sottolinea ancora una volta Pecchioli, la semplice laurea non è sufficiente per farsi spazio nel mondo del lavoro in altri settori e è necessario specializzarsi:

«La maggior parte intraprende la specializzazione in psicoterapia. Altri prendono strade diverse, nel mondo della scuola o nell’area giuridica ed è conveniente».

Questo ultime, seppur con maggiore difficoltà rispetto agli psicologi del lavoro essendo vie lunghe e impegnative, hanno però grandi risvolti pratici e richieste in aumento:

«Le maggiori chances sono inerenti al ramo scolastico che negli ultimi anni ha avuto un’impennata.»

La realtà di fondo con la quale confrontarsi però resta la medesima: il bisogno di psicologi c’è ed è una realtà visibile e consolidata, ma, come sostenuto sempre dalla presidente, «la società fa ancora fatica a riconoscere la psicologia come qualcosa di necessario» su cui investire in maniera adeguata. Si può solo cercare di perseguire il proprio obiettivo nel migliore dei modi continuando a mantenere altra l’attenzione sulle difficoltà del settore.

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