Indetto lo sciopero dei dipendenti pubblici per giovedì 28 ottobre, contro le norme di Brunetta che limitano lo smart working, dal nuovo sindacato Smart Workers Union. Ecco perché e per quali servizi.
I dipendenti pubblici saranno in sciopero giovedì 28 ottobre in favore del lavoro in smart working dopo che il ministro Brunetta con decreto ha sentenziato la fine del lavoro agile e il rientro in presenza di tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione.
Ma perché i dipendenti pubblici scioperano e quali sono i servizi a rischio per i cittadini? La protesta che si tramuta nello sciopero di domani 28 ottobre ha delle motivazioni che partono appunto dalla limitazione dello smart working e andrà a riguardare diversi servizi. La mobilitazione è nata dalla nuova associazione sindacale Smart Wokers Union.
Sciopero smart working PA 28 ottobre: servizi a rischio
Lo sciopero per lo smart working nella PA del 28 ottobre è stato lanciato dal nuovo sindacato Smart Wokers Union che ha invitato i dipendenti pubblici alla mobilitazione.
A essere interessati potrebbero essere tutti i servizi, sempre tenendo conto di quella che sarà la reale adesione dei dipendenti pubblici alla mobilitazione e la garanzia per quelli essenziali.
L’associazione sindacale infatti ha invitato allo sciopero del 28 ottobre principalmente informatici e amministrativi della PA che possono tranquillamente svolgere, e lo hanno dimostrato, il lavoro da remoto.
Il ministro Brunetta, che sta preparando anche le linee guida per lo smart working degli statali da regolare nella contrattazione collettiva, ha disposto il rientro massiccio in presenza dei dipendenti pubblici da completare entro il 31 ottobre con priorità dei servizi di front office.
Lo sciopero del 28 ottobre dovrebbe pertanto riguardare principalmente i dipendenti pubblici che possono svolgere le proprie mansioni in modalità agile, sebbene sia un argomento che coinvolge tutta la PA.
Tra il personale coinvolto nello sciopero dovrebbero esserci anche i lavoratori del comparto scuola compresi quelli in Dad.
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Si legge nel comunicato che durante lo sciopero saranno garantiti “i servizi minimi essenziali come da L. 146/90 e successive modifiche e integrazioni. Eventuali articolazioni di categoria e/o territoriali saranno comunicate a cura delle stesse. Si rammenta alle istituzioni in indirizzo di garantire il rispetto dell’informazione all’utenza sullo sciopero come previsto dall’art.2 comma 6 della legge 146/90 e successive modificazioni.”
I servizi essenziali sono quelli “volti a garantire il godimento dei diritti della persona, costituzionalmente tutelati, alla vita, alla salute, alla libertà e alla sicurezza, alla libertà di circolazione, all’assistenza e previdenza sociale, all’istruzione e alla libertà di comunicazione.”
Lo sciopero è quindi contro la limitazione dello smart working che tuttavia, specie per alcuni servizi, è possibile secondo il sindacato e i lavoratori nella PA.
Sciopero smart working PA 28 ottobre: motivazioni
Le motivazioni dello sciopero per lo smart working della PA del 28 ottobre sono contenute in modo dettagliato nel comunicato della neonata sigla sindacale.
“Gli atti normativi predisposti dal Ministro – spiega il sindacato – non sono in linea con la digitalizzazione della pubblica amministrazione (PNRR), non favoriscono il benessere dei lavoratori pubblici non conciliando i tempi di vita/lavoro e contribuiscono ad aumentare le emissioni di CO2 nel paese.”
E ancora aggiungono dal sindacato:
“Per noi il lavoro digitale e remotizzabile non è solo una delle modalità organizzative del lavoro ma rappresenta un vero e proprio stile di vita da diffondere e mettere in pratica nell’immediato futuro. Vogliamo una società con un basso impatto ambientale, con meno smog, meno pendolarismo e meno ore perse nel traffico. Una società dove il lavoratore migliora la qualità della propria vita ed acquista una autonomia organizzativa del lavoro che può svolgere ovunque.”
Lo sciopero è contro le ultime disposizioni del ministro Brunetta e del governo per il rientro in presenza a ottobre dei dipendenti della PA (Dpcm del 23 settembre 2021 e DM 8 ottobre 2021).
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