Lezioni a rischio in tutta Italia per lo sciopero della scuola, i sindacati invitano a scioperare e scendere in piazza contro «l’immobilismo dell’Istruzione». Ecco tutto quello che c’è da sapere.
La scuola si ribella al Governo e al suo immobilismo in materia di istruzione. A rischio le lezioni di domani, venerdì 10 dicembre, a causa dello sciopero proclamato da Flc Cgil (Federazione lavoratori della conoscenza della Cgil), Gilda e Snals (Sindacato nazionale autonomo lavoratori scuola).
La scuola quindi si mobilita contro un Governo, che ancora una volta non presta abbastanza attenzione all’istruzione dei suoi futuri cittadini ed elettori. Per i sindacati sono ormai chiari quali siano gli interventi necessari, e per far ascoltare la propria voce hanno indetto uno sciopero. È in programma anche una manifestazione nazionale a Roma: l’appuntamento è alle 10,30 a Piramide, da dove il corteo si muoverà verso viale Trastevere, dove si trova il Ministero dell’Istruzione. Parteciperanno anche Maurizio Landini e Pier Paolo Bombardieri, segretari generali di Cgil e Uil. Ecco quindi cosa accadrà domani, quali sono i motivi e le richieste della protesta.
Sciopero scuola, lezioni a rischio: cosa cambia per gli studenti?
Molteplici potrebbero essere i disagi in occasione dello sciopero del 10 dicembre 2021. Al dirigente scolastico spetterà il compito di organizzare con il personale docente che non sciopera le lezioni. Le famiglie potranno dunque controllare, sia online che di persona, eventuali modifiche all’orario scolastico.
Per quanto riguarda il personale Ata, i minimi sono da garantire esclusivamente nei convitti e istituti agrari. Nel caso in cui in questi istituti non sia possibile garantire un minimo di personale, il/la preside dovrà dichiarare chiusa la scuola.
Sciopero scuola 10 dicembre 2021: i motivi dello sciopero
Pilastro essenziale della società del domani e di quella attuale. La scuola non è mai al primo posto per il Governo, semmai è rilegata alle retrovie. Per questo motivo nasce “Adesso basta, la scuola si ribella”, una campagna informativa messa in atto dai sindacati.
Occorre ricevere un segnale da parte del Governo di attenzione “vero e tangibile”, come hanno ricordato i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pier Paolo Bombardieri. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la Legge di Bilancio, in corso di approvazione in Parlamento, Legge che ancora una volta destina ben poco ai fondi della scuola. Sono quindi diversi i motivi per la protesta.
- Sono 33 i miliardi previsti dalla legge, ma solo lo 0,6% sarà destinato per riconoscere la professionalità del docente. Un fondo per pochi lavoratori, come sostengono i sindacati, in quanto si tratta di una “logica premiale” poco utile per rendere merito al lavoro degli insegnanti.
- Si prevede che il nuovo contratto aumenterà solo di 87 euro, decisamente troppi pochi.
- È invece di 350 euro la differenza attuale tra la pubblica amministrazione e il personale scolastico.
- Sull’organico Covid sono stati trovati 300 milioni per gli insegnanti, ma zero risorse per il personale Ata.
Secondo i segretari della Cgil e Uil, lo sciopero del personale scolastico è una battaglia che appartiene alla guerra contro il precariato. Una battaglia che avrà il suo culmine il 16 dicembre, nello sciopero generale di otto ore, proclamato dai due sindacati.
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Davanti all’immobilismo del Governo, la scuola non può non ribellarsi e far ascoltare la propria voce. Davanti a una Legge di Bilancio che poco riserva ai fondi scolastici, i sindacati hanno deciso di agire, e hanno ben in mente quali siano le mancanze e quali gli interventi urgenti da attuare. Ecco quindi quali sono le richieste dei sindacati:
- Concorso Dsga riservato per i Facenti Funzioni anche se privi del titolo di studio;
- riduzione del numero di alunni per classe;
- abolizione dei vincoli sui trasferimenti del personale;
- snellimento delle procedure e meno burocrazia;
- dare stabilità al lavoro di migliaia di precari valorizzando di più il lavoro che si fa in classe;
- abolire le reggenze, facendo sì che ci sia un dirigente e un Dsga per ogni scuola;
- aumento dei posti dei collaboratori scolastici.
Anche in materia di misure di sicurezza anti-Covid la scuola ha alcune richieste ben precise da presentare al Governo. Il personale scolastico ha infatti deciso di richiedere dei presidi sanitari e dei sistemi di sanificazione nelle scuole, in modo da poter proteggere i più piccoli, ancora non vaccinati.
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