Scuola, 30mila insegnanti non ricevono lo stipendio da settembre. La situazione è drammatica e molti di loro sono costretti a chiedere sostegno economico ai sindacati. Ecco quando potrebbero ricevere gli stipendi.
Scuola, ultime notizie: 30mila insegnanti non percepiscono lo stipendio da settembre e per questo motivo Anief ha lanciato un ultimatum al MIUR.
Non sarà un Natale felice quello che dovranno affrontare i 30mila insegnanti che da settembre non percepiscono lo stipendio. Infatti, come delineato dal Corriere della Sera, anche quest’anno la situazione che si trovano ad affrontare trentamila insegnanti, la maggior parte supplenti, è veramente drammatica.
In alcuni casi, gli insegnanti non ricevono lo stipendio da prima di settembre e questo li ha costretti a richiedere dei soldi in prestito al sindacato o addirittura a fare la fila alla mensa della Caritas.
Quando riceveranno gli stipendi i 30mila insegnanti che stanno attraversando una situazione difficile? Il MIUR ha assicurato di aver dato il via libera al Ministero delle Finanze per la liquidazione delle buste paga, tuttavia alcuni intoppi burocratici continuano a far ritardare i pagamenti.
Quindi, non c’è ancora una data precisa in cui verranno pagati gli stipendi a quei 30mila (o forse più) insegnanti e supplenti. Nelle ultime ore, però, l’Anief (Associazione Sindacale Professionale) è intervenuta in loro difesa specificando il termine massimo in cui dovranno essere pagati gli stipendi.
La Cgil, però, è pessimista sulla data in cui molti supplenti riceveranno lo stipendio, poiché ha dichiarato che “prima di febbraio non avranno un euro. Sono loro l’anello debole della Buona Scuola”.
Intanto, gli insegnanti senza stipendio hanno fatto partire una petizione diretta al Ministro Giannini a cui può iscriversi chiunque voglia sostenere la causa dei supplenti.
Insegnanti, ritardi nel pagamento degli stipendi. Perché?
Trentamila insegnanti non ricevono lo stipendio da mesi. Si tratta di quei supplenti che prestano servizio saltuariamente o che ad esempio sostituiscono gli insegnanti che sono in maternità. I supplenti ogni anno subiscono dei ritardi nei pagamenti e per risolvere questo problema nel 2015 sono state introdotte alcune novità per accelerare le procedure.
Da quest’anno, le scuole inseriscono i contratti stipulati direttamente nel sistema informatico centralizzato, così che il MEF possa erogare gli stipendi. Tuttavia, queste novità non sono servite a nulla, anzi.
Ma perché c’è questo ritardo nei pagamenti? Dalla Cgil spiegano che il ritardo degli stipendi è dovuto all’inefficienza del sistema informatico del MIUR che “appesantisce notevolmente i carichi di lavoro del personale di segreteria e crea moltissime disfunzioni”.
Le disfunzioni informatiche non sembrano essere l’unica causa del ritardo degli stipendi. Infatti, c’è chi denuncia una mancanza di risorse, poiché mentre la spesa preventivata per le supplenze era di 680 milioni, quella effettiva si è rivelata di 800 milioni.
Insegnanti senza stipendio, partita la petizione. Come iscriversi?
Chiunque volesse sostenere la causa degli insegnanti che non ricevono lo stipendio da molti mesi, può iscriversi alla petizione lanciata sul sito Charge.org. Per iscriversi basta andare nella sezione “Lo Stato paghi gli insegnanti precari” e compilare i vari campi richiesti. Chi volesse diffondere la petizione può anche condividerla su Facebook. Al momento il numero di iscritti alla petizione (lanciata il 16 dicembre) è di 750 utenti.
Insegnanti senza stipendio da settembre, le accuse dell’Anief
Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico è intervenuto in difesa dei trentamila insegnanti che stanno affrontando una situazione drammatica. Nel dettaglio, Pacifico ha incentivato il Governo e il premier Renzi ad intervenire in breve tempo, altrimenti non riusciranno ad evitare un contenzioso nei loro confronti.
Contenzioso che, secondo Pacifico, avrebbe un esito scontato poiché “questo modo di procedere è in palese violazione dell’articolo 36 della Costituzione.”
Il sindacato ha posto il 20 dicembre come termine ultimo per il pagamento degli stipendi, dopodiché tutti i tribunali d’Italia verranno investiti di questo contenzioso. Nel caso in cui i pagamenti degli stipendi non verranno erogati entro questa data, l’Anief fornirà le istruzioni per rivendicare gli stipendi tramite il decreto ingiuntivo da inviare al Giudice del Lavoro.
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