Seconda ondata, 5 consigli per evitarla secondo due noti epidemiologi

Martino Grassi

26/06/2020

La seconda ondata continua a essere un possibile scenario che potrebbe verificarsi in tempi non troppo remoti. Due note epidemiologhe offrono 5 consigli per scongiurarla. Ecco quali sono.

Seconda ondata, 5 consigli per evitarla secondo due noti epidemiologi

Una possibile seconda ondata continua a spaventare sempre più, soprattutto in seguito ai nuovi focolai nati nel nostro Paese, nonostante la situazione sempre stia tornando sempre più alla normalità, con un numero totale d’infetti inferiore ai 20mila. L’emergenza, infatti, ancora non si è arrestata in Italia, nonostante un gruppo di 10 scienziati abbia firmato un documento con cui l’hanno dichiarata conclusa.

È dunque importante continuare a rispettare tutte le norme imposte dal Governo e non abbassare la guardia, al fine di non trovarci nuovamente intrappolati in un lockdown come sta accadendo in Germania. La possibile ricetta per bloccare definitivamente una seconda ondata arriva da due epidemiologhe statunitensi: la professoressa Kacey Ernst, docente di Epidemiologia e Biostatistica dell’Università dell’Arizona, e la dottoressa Paulina Columbo, le quali hanno elencato 5 preziose raccomandazioni in grado d’impedire un nuovo aumento dei contagi, prevenendo una seconda ondata.

1) Obbligo della distanza di sicurezza

Come ormai è ben noto la principale forma di trasmissione del coronavirus è attraverso le goccioline che emettiamo dalla bocca e dl naso quando starnutiamo, respiriamo o parliamo. In Italia, le attuali normative prevedono di mantenere una distanza di almeno un metro, proprio per non entrare in contatto con le particelle infette di altre persone, mentre negli Stati Uniti viene raccomandata una distanza di almeno 6 piedi, ossia 1,8 metri. Inoltre le due epidemiologhe suggeriscono di limitare gli incontri solamente negli spazi aperti.

2) Utilizzare sempre la mascherina

La mascherina, almeno fino a quando non sarà trovata un vaccino in grado di debellare definitivamente il coronavirus, resterà il miglior strumento di prevenzione. Anche nel nostro Paese la mascherina deve essere obbligatoriamente indossata in tutti gli spazi chiusi accessibili al pubblico, ma anche nelle situazioni in cui non è possibile mantenere il distanziamento fisico. Le due professoresse raccomandano l’uso delle mascherine chirurgiche, ormai facilmente reperibili ovunque, per le persone oltre i 60 anni, mentre per tutti gli altri è possibile utilizzare anche quelle di comunità, tuttavia ricordano le due è importante fare attenzione a non toccarle troppo con le mani, per non correre il rischio d’infettarle.

3) Lavare e igienizzare le mani

Tutte le istituzioni hanno, fin dall’inizio dell’epidemia, ribadito l’importanza di una corretta igiene delle mani. Sono infatti sufficienti dai 40 ai 60 secondi con normale sapone o 20 - 40 secondi con una soluzione idroalcolica per uccidere ogni traccia di virus dalle mani.

4) Creare una lista dei contatti di emergenza

Nonostante nel nostro Paese i contagi stiano diminuendo abbastanza velocemente, rispetto a non molte settimane fa, ogni giorno continuano a registrarsi diversi contagi. Per questo motivo è importante avere un piano e farsi trovare pronti nel caso in cui si dovesse contrarre l’infezione. Nello specifico le due virologhe consigliano di scrivere una lista di persone e familiari che potrebbero aiutarci a svolgere alcune mansioni come la spesa quotidiana, inoltre consigliano di lavorare con cura tutte le superfici domestiche con le quali entriamo spesso in contatto.

5) Prendersi cura del benessere psicologico

Anche se la pandemia ha avuto delle pesanti ripercussioni a livello psicologico, continua a essere di fondamentale importanza cercare di ridurre quanto più possibile lo stress e prendesi cura della propria salute mentale. Per questo motivo è importante praticare esercizi di rilassamento come lo yoga o fare delle lunghe passeggiate all’aria aperta.

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