Seggiolini antiabbandono in vendita ma non a norma: la denuncia di Altroconsumo. Ecco come riconoscere i dispositivi omologati.
Dal 7 novembre 2019 è entrato in vigore l’obbligo di munirsi di seggiolini antiabbandono, senza i quali non è più possibile portare in auto i bimbi sotto i 4 anni.
Il decreto, che doveva entrare in vigore il primo luglio 2019, è stato pubblicato gli scorsi giorni sulla Gazzetta Ufficiale provocando molta confusione sulla normativa e acquisti frettolosi da parte dei genitori ansiosi di mettersi in regola.
Purtroppo però, come denunciato da Altroconsumo, sono molti i dispositivi antiabbandono acquistati che rischiano di essere totalmente inutili, poiché non conformi alle norme richieste.
Come esplicitato dall’associazione di consumatori: “oggi come oggi non c’è alcun sistema in commercio che abbia le caratteristiche richieste”.
Vediamo quindi come riconoscere i seggiolini a norma e in quali sanzioni si rischiano in caso di seggiolini antiabbandono non conformi.
Seggiolini antiabbandono: cosa dice la norma
I seggiolini antiabbandono sono dei sistemi ideati per scongiurare l’abbandono dei minori in macchina, attraverso l’attivazione di un allarme. I seggiolini antiabbandono in commercio hanno caratteristiche diverse.
Per esempio, alcuni seggiolini antiabbandono si presentano come un cuscinetto da mettere sotto al seggiolino, e notificano l’adulto del pericolo attraverso un messaggio sul cellulare, via app o bluetooth. Altri invece fanno scattare un vero e proprio allarme, udibile da fuori la macchina.
I modelli in commercio sono quindi diversi, anche perché in merito ai seggiolini antiabbandono, le indicazioni contenute nel decreto danno spazio a diverse interpretazioni. La norma 122 del 2019 dice che:
- “il dispositivo deve essere in grado di attivarsi automaticamente senza ulteriori azioni da parte del conducente” - allegato A punto 1.b del decreto 122 del 2019;
- “questi sistemi non devono alterare le caratteristiche omologative” dei seggiolini - allegato A punto 2.b.
Seggiolini antiabbandono non omologati: come riconoscerli?
Secondo quanto dichiarato dalla norma, la maggior parte dei seggiolini antiabbandono in vendita sembrerebbe non a norma, poiché non in regola con quanto dichiarato dall’allegato A del decreto 122 del 2019.
In particolare sembrano non conformi tutti i seggiolini antiabbandono che:
- si attivano tramite bluetooth sullo smartphone;
- devono essere attivati anche senza la rilevazione del peso del bambino;
- si presentano come un cuscinetto da inserire all’interno di un seggiolino omologato.
Per evitare di essere soggetti a sanzioni l’importante è che il dispositivo antiabbandono:
- si attivi automaticamente ad ogni utilizzo senza ulteriori azioni da parte del conducente;
- dia segnali visivi e acustici (oppure visivi e aptici);
- i segnali siano percepibili all’interno o all’esterno del veicolo.
Seggiolini antiabbandono non a norma: cosa si rischia?
I conducenti che, ad un controllo, presentino un seggiolino antiabbandono non conforme, rischiano una multa dai 83 euro ai 333 euro, oltre alla decurtazione di 5 punti sulla patente.
Inoltre se lo stesso conducente venisse trovato, entro due anni dalla prima multa, a incorre ancora una volta in violazioni riguardanti i sistemi di antiabbandono, oltre alla sanzione pecuniaria avrà anche la sospensione della patente da 15 giorni a 2 mesi.
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