La settimana lavorativa di 4 giorni esiste anche in Italia. Siamo andati a vedere come va l’esperimento in due aziende, Awin Italia e Carter & Benson, che hanno deciso di ridurre l’orario di lavoro a parità di stipendio. Il risultato? Dipendenti più felici e migliori performance.
La settimana lavorativa di 4 giorni esiste anche in Italia. Alcune aziende infatti hanno introdotto la settimana corta di lavoro di 36 ore o 32 ore garantendo tuttavia lo stesso stipendio ai propri dipendenti.
È di qualche settimana fa la notizia che la Spagna si prepara a sperimentare, con una proposta di governo, la settimana lavorativa di 4 giorni e alcuni esempi nostrani ci dimostrano che anche in Italia non è affatto una ipotesi irrealistica.
Siamo così andati a vedere come va l’esperimento in due aziende di Milano che hanno deciso di introdurre la settimana lavorativa di 4 giorni: Carter & Benson, che si occupa di consulenza strategica ed head hunting, e l’azienda di marketing Awin Italia, entrambe con sedi in altri Paesi e circa 30 dipendenti in Italia.
Ne abbiamo parlato con il CEO di Carter & Benson, William Griffini, e con Daiana Iacono, Client Services Director di Awin Italia. Ma non ci siamo fermati qui, perché per vedere se realmente funziona una settimana lavorativa di 4 giorni e se davvero non si tratti di una prospettiva utopistica in Italia, abbiamo chiesto anche ai dipendenti di entrambe le aziende com’è cambiata la loro vita da quando lavorano un giorno in meno e come si coniuga la nuova esperienza con lo smart working. Sarà questa la strada per il mondo del lavoro da seguire post Covid?
Settimana lavorativa di 4 giorni in Italia
La settimana lavorativa di 4 giorni esiste in Italia e Carter & Benson e Awin ne sono l’esempio. Un’idea che nasce da una visione, ovvero concepire il lavoro diversamente da come siamo normalmente abituati a vederlo, un esperimento che tuttavia dai primi risultati risulta vincente. Serve determinazione, organizzazione, sinergia e uno sforzo comune in azienda tra tutte le parti in campo, ma anche fiducia e stima reciproca come sottolinea William Griffini CEO di Carter & Benson:
“Ho sempre pensato che, se la vita ti ha dato tanto, sia importante e giusto restituire. Per questo nelle mie aziende vengono prima le persone dei profitti. La settimana corta è il frutto di un percorso fatto insieme ai miei collaboratori. Un percorso cominciato tanti anni fa, nel quale abbiamo agito su tre valori fondamentali, la fiducia, la responsabilità e l’autonomia con l’obiettivo di darci reciprocamente più qualità nel lavoro e nella vita e raggiungere un maggior equilibrio fra questi due aspetti.”
Carter & Benson, azienda nata nel 2003 e che fa parte del network IMD International Search Group, ha introdotto nel 2020 la sperimentazione della settimana di lavoro ridotta di 4 ore, quindi a 36 ore settimanali a parità di stipendio, con la promessa - come Griffini ci spiega - che se l’esito fosse stato positivo, nel 2021 la riduzione sarebbe stata estesa a 8 ore a settimana a parità di stipendio, benefit, MBO. Così è avvenuto e per i dipendenti dell’azienda in Italia oggi la settimana lavorativa è di 4 giorni e ognuno è libero di scegliere quando e come usufruire delle 8 ore, anche spalmandole durante la settimana.
“Arrivare oggi a questo risultato è una soddisfazione ed è la testimonianza che quando ci sono la fiducia, il rispetto e la stima, quando le persone vengono misurate in quanto tali e non solo sulle performance, si può andare molto lontano. ”
Simile l’esperienza di Awin Italia che ha deciso di introdurre nel 2020, dopo che il Covid aveva imposto mesi di smart working, la settimana lavorativa di 4 giorni e mezzo come ci spiega Daiana Iacono:
“L’idea è nata in quest’anno così particolare, come parte di una visione aziendale più ampia che si sviluppa fino al 2023 e comprende anche il riadattamento degli spazi dei nostri uffici e la possibilità di lavorare da ogni parte del mondo in cui sia presente una sede Awin.”
E così oggi le ore a settimana di Awin in Italia sono 32, un giorno in meno di lavoro che, come spiega Iacono “può variare da settimana a settimana, o essere suddiviso in due mezze giornate a seconda delle necessità di ciascuno.
Siamo già consapevoli che con l’arrivo dell’estate e si spera un lockdown meno rigido, ci sarà la corsa per ottenere il venerdì o il lunedì libero!”
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Settimana lavorativa di 4 giorni e stesso stipendio
Le due aziende che hanno introdotto la settimana lavorativa di 4 giorni in Italia hanno lasciato inalterato ai propri dipendenti lo stipendio, ma come è possibile? Sono sempre le due aziende a spiegarci perché la settimana di lavoro corta si può realizzare senza intaccare la retribuzione e qual è la strategia più efficace.
“Compensando in organizzazione e ottimizzazione dei processi, che a loro volta risultano in una maggiore produttività. Fondamentale è prepararsi adeguatamente in anticipo e contare sul contributo di tutti, come nel nostro caso: ben 80 dipendenti si sono offerti volontari e hanno lavorato per oltre 6 mesi (e continuano a farlo) per studiare e capire come realizzare al meglio questo ambizioso progetto.”
Questo è quello che ha fatto Awin Italia, come ci spiega Iacono, perché il benessere psicofisico dei dipendenti ne beneficia e risultano più felici e soddisfatti.
Questo non significa che non aumenta il costo del lavoro, come ci spiega Griffini di Carter & Benson:
“Questo è un progetto di medio lungo termine. Certo, se lo si giudica solo da un punto di vista del costo del lavoro, è oneroso, a tutti gli effetti una perdita. Se invece lo si guarda in termini di ricadute qualitative sull’organizzazione, sulle performance e sulla brand equity, è lì che si fanno grandi differenze e si genera valore aggiunto. Aumentano la qualità del servizio erogato e la fiducia da parte dei clienti, si può contare su un’organizzazione più stabile, si può arricchire il proprio organico di competenze con l’inserimento di nuove figure, che sarà più semplice intercettare. Si consolida la reputation e si dimostra serietà e coerenza al mercato in cui si opera.”
Come anche i dipendenti delle due aziende testimoniano lo stipendio non è stato minimamente intaccato e ne godono di tempo libero da dedicare a sé stessi sebbene le restrizioni imposte dal Covid in questo periodo non aiutino.
I benefici per l’azienda
Se i dipendenti guadagnano dall’esperienza della settimana lavorativa di 4 giorni in termini di più tempo libero, ma senza che la busta paga venga intaccata, quali sono i benefici per l’azienda? Sono sempre Awin e Carter & Benson a risponderci.
“Complice il momento di business favorevole, questi primi 3 mesi del 2021 sono stati chiusi tutti con un segno più davanti al budget previsto. Anche i nostri clienti e partner si sono dimostrati entusiasti dell’iniziativa e questo non ha fatto che accrescere il nostro orgoglio.”
Ha sottolineato Iacono di Awin che ha aggiunto:
“È ancora presto per parlare di numeri, che pure continuiamo a monitorare tramite KPI diversi a seconda dei team. Il coinvolgimento dei dipendenti, che misuriamo tramite sondaggi bisettimanali, è cresciuto del 12.8% a marzo 2021 rispetto al 2020. I dipendenti inoltre non ritengono che il loro carico di lavoro sia aumentato né si sentono meno soddisfatti. Al contrario il senso di realizzazione personale è cresciuto del 9%.”
Benefici ci sono con la settimana lavorativa di 4 giorni anche per Carter & Benson:
“Ovviamente posso parlare di ciò che è successo nel 2020 -spiega Griffini - per noi questo cambio di passo ha significato: collaboratori più felici e motivati e pertanto più qualità del lavoro; spazio per nuove persone da inserire nell’organico e quindi un arricchimento di professionalità e un miglioramento delle performance; un fatturato che, nonostante la pandemia, nel 2020 ha visto una crescita dell’8% rispetto al 2019. Un aumento di stima da parte del mercato e ovviamente della reputation.”
Come le due testimonianze dimostrano le aziende con la settimana lavorativa di 4 giorni ne hanno guadagnato in termini di miglioramento della qualità del lavoro, ma anche di stima e reputazione sul mercato. Due esperienze che mettono al centro le persone e che per questo vengono premiate dai risultati.
Dipendenti più felici
Dipendenti più felici: questo è un altro grande risultato dell’esperimento di Awin Italia e Carter & Benson e sono gli stessi protagonisti della settimana lavorativa di 4 giorni che lo confermano con entusiasmo. Sono gli stessi dipendenti a spiegarci infatti com’è cambiata la loro vita con l’introduzione della settimana di lavoro corta.
“L’esperienza della settimana da 4 giorni si sta rivelando vincente sotto tantissimi punti vista: oltre ad avere un vantaggio evidente in termini di tempo libero, anche i giorni lavorativi sono più produttivi ed efficienti.”
Ci spiega Olimpia Crispino in Awin da circa 3 anni oggi nel ruolo di Key Account Manager. Dello stesso avviso Chiara Arioso con un ruolo manageriale all’interno di Carter & Benson che si occupa di sviluppo del business e gestione dei clienti e dei progetti, ma che è anche una mamma e che trae moltissimi vantaggi dall’avere solo 4 giorni di lavoro a settimana:
“È una soluzione che personalmente apprezzo molto. Non toglie nulla al lavoro e ai risultati che debbo raggiungere, semmai offre una motivazione in più, perché sento che l’azienda mi valorizza non solo come professionista, ma anche come persona. Posso spalmare le 8 ore in meno sulla settimana oppure scegliere di farle in un solo giorno. Insomma, libertà totale! Una grande opportunità per me che ho una bimba all’asilo.”
La settimana di lavoro di 4 giorni è stata introdotta in un periodo in cui l’Italia ha sperimentato in maniera incisiva lo smart working, che spesso porta i dipendenti a lavorare anche oltre l’orario di lavoro. Sembrerà assurdo, ma a detta dei dipendenti delle due aziende, lo smart working non ha minimamente determinato con la settimana corta un aumento degli straordinari come ci spiega Caterina Spagnolli Head of Advertisers di Awin:
“La settimana lavorativa di 4 giorni incentiva una maggiore organizzazione proprio per poter usufruire della giornata libera per le attività personali senza per questo spostare il lavoro in orari straordinari. ”
Dello stesso avviso anche Lorenzo Bassi anche lui con un ruolo manageriale all’interno di Carter & Benson:
“Le 8 ore in meno, che possiamo gestire in modo flessibile, si innestano in un contesto di smart working che in Carter & Benson è entrato molto tempo fa, molto prima della pandemia. Siamo tutti allenati alla responsabilità e alla fiducia e quindi alla gestione del tempo. La nostra presenza in ufficio è funzionale ai progetti, alle esigenze del team e dei clienti. La settimana corta, dal mio punto di vista ha numerose ricadute positive, non solo perché alleggerisce il carico di stress, ma mi permette di ricaricarmi di energia e concentrazione, con ottimi risvolti sia in termini professionali che personali.”
Ovviamente per fare tutto ciò, come i dipendenti sottolineano, serve una grande organizzazione che si raggiunge con uno sforzo congiunto e con strumenti che le stesse aziende mettono a disposizione dei propri lavoratori. Gli straordinari restano un’eccezione e minimamente intaccano i quattro giorni della settimana lavorativa.
Lo stipendio per i dipendenti è rimasto invariato con la settimana lavorativa di 4 giorni come Giuseppe Zingali , Key Account Managers Advertise, in Awin da 3 anni ci conferma:
“Lo stipendio non ha subito nessuna modifica, la 4 day week non influisce per niente sui percorsi di crescita e di carriera all’interno dell’azienda.”
Svantaggi ce ne sono? Diffile trovarli, come ci spiega Caterina Poppi, PR & Communications Manager, in Awin da 5 anni:
“A volte risulta un po’ più difficile organizzare meeting e riunioni in orari che vadano bene per tutti fin da subito. Ma con un po’ di buona volontà ci riusciamo!”
Se quello della settimana lavorativa di 4 giorni è un esperimento in entrambe le aziende, l’entusiasmo dei dipendenti è evidente. Progetti che sebbene possano essere migliorati, ed è la sperimentazione che consente di capire quali sono i punti deboli e come superarli, lanciano l’ambiziosa sfida di un cambio di passo in alcune realtà lavorative in Italia.
Settimana lavorativa di 4 giorni: quale futuro in Italia?
La settimana lavorativa di 4 giorni in Italia è un esperimento portato avanti solo da qualche azienda, ma potrebbe avere un futuro in Italia allargandosi ed espandendosi. D’altronde il Covid ha sdoganato lo smart working, spesso mal apprezzato dalle aziende.
Sicuramente è necessario un cambio di mentalità, come Iacono di Awin ci suggerisce:
“Senza aprire le proprie vedute e mettersi in gioco, non si va da nessuna parte. Il resto è “solo” buona organizzazione, lungimiranza e spirito di squadra. Sono molte le realtà che hanno già revocato la possibilità di fare Smart working in queto inizio d’anno, perché principalmente manca la fiducia verso i dipendenti, fiducia alla base del nostro successo.”
Ma se da una parte sono le aziende che devono avere una visione differente per pensare a una settimana lavorativa di 4 giorni, dall’altra, come sottolinea Griffini di Carter & Benson, è necessario anche un aiuto da parte dello Stato:
“Sono del parere che, in primis, il governo debba agevolare le imprese che promuovono progetti di welfare. Invece ci scontriamo con un’alta pressione fiscale e un elevato costo del lavoro che spesso paralizzano le aziende, non permettendo loro di investire e quindi di crescere. L’Italia deve mettersi accanto alle imprese, incentivando queste scelte qualitative con azioni concrete.”
E conclude:
“Più che parlare di una mentalità imprenditoriale che deve cambiare, parlerei di un sistema che il più delle volte “stritola” invece di dare energia. Se alle imprese diamo fiducia e gli stimoli giusti, questi progetti potrebbero senz’altro moltiplicarsi”.
Il futuro del lavoro in Italia post Covid potrebbe essere con più smart working e chi lo sa, magari anche con una riduzione dell’orario se sempre più aziende cercheranno di sperimentare la settimana lavorativa di 4 giorni.
Il cambio di passo, come Awin e Carter & Benson ci dimostrano, è possibile ma richiede un approccio differente alla concezione del lavoro che metta al centro le persone, un auspicio come è quello di Griffini:
“Come immagino il futuro del lavoro post-Covid? Con aziende che abbiano coraggio e lungimiranza per costruire modelli più sostenibili ed etici.”
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