La siccità potrebbe diventare la prossima crisi globale dopo la pandemia da Covid-19. L’allarme dell’ONU e le contromisure da attuare, in vista della prossima conferenza sul cambiamento climatico.
La siccità potrebbe rappresentare la prossima crisi globale, provocando un impatto simile a quello della pandemia da Covid-19 che stiamo vivendo. Questo è l’allarme lanciato dall’Ufficio per la riduzione del rischio di catastrofi dell’ONU, all’interno del report annuale dedicato agli effetti che la scarsità dell’acqua può avere in tutto il mondo.
Come affermato nel rapporto delle Nazioni Unite, la siccità ha infatti conseguenze importanti e diffuse, nonostante esse siano spesso sottovalutate a livello di percezione, causando ripercussioni particolarmente gravi sulle fasce di popolazioni più povere e vulnerabili, che sono costrette a pagare un prezzo sproporzionato per questo evento, come è accaduto con il record di sfollati causato dal cambiamento climatico.
La rappresentante dell’unità operativa, Mami Mizutori, è intervenuta sull’argomento sostenendo come la siccità sia da considerare alla stregua di una pandemia a livello di diffusione, ma potrebbe addirittura superarla dal punto di vista dei contraccolpi sulla popolazione planetaria, poiché “a differenza del Covid-19 non esiste un vaccino”.
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Siccità: nuova crisi globale dopo la pandemia?
Inoltre, Mizutori ha smentito la possibilità che questa possa colpire solo le regioni desertiche dell’Africa e altri Paesi in via di sviluppo, come molti sono portati a credere.
Al contrario, malgrado questi ultimi sono meno attrezzati a contrastarla, anche gli Stati più ricchi si potrebbero ritrovare a fronteggiare una crisi del genere, come d’altra parte è già accaduto negli ultimi anni in Unione Europea e Stati Uniti.
In Europa la siccità ha un costo di circa 9 miliardi di euro all’anno, mentre negli States questa raggiunge una cifra di oltre 6 miliardi di dollari, ma potrebbe trattarsi di stime al ribasso.
Secondo il GAR Special Report on Drought 2021 bisogna iniziare a valutare anche tutti gli altri settori, oltre a quello dell’agricoltura considerato ambito esclusivo di riferimento, che la mancanza di acqua potrebbe colpire.
La siccità rischia di causare effetti rilevanti anche, ad esempio, sul comparto industriale e sulla produzione energetica, ormai sempre più legata all’impiego di acqua, ma anche sui trasporti e sul turismo. Insomma, nessuna area economica rimarrebbe immune da uno scenario del genere.
L’allarme dell’ONU in vista della Conferenza sul clima
Sicuramente il documento realizzato dall’ONU potrebbe essere tra gli argomenti che verranno dibattuti alla conferenza mondiale sul cambiamento climatico (COP26), che si terrà a Glasgow dal 1° al 12 novembre.
La COP26 sarà infatti l’occasione in cui i rappresentanti, della quasi totalità, dei Paesi mondiali si incontreranno per discutere quali azioni adottare su scala globale per riuscire a tenere sotto i 2°C l’aumento della temperatura globale.
Mizutori ha invitato i governi ad agire in maniera tempestiva, modificando radicalmente i processi di estrazione, accumulo e utilizzo dell’acqua con lo scopo di attuare in tempi brevi modalità più efficienti e stoppare un trend negativo che potrebbe rappresentare il prossimo maggior pericolo per il pianeta.
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