Smart working statali, dal diritto alla disconnessione ai divieti: le linee guida di Brunetta

Teresa Maddonni

26 Ottobre 2021 - 16:53

Per lo smart working dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni arrivano le regole di Brunetta che anticipano la disciplina dei contratti. Diritti, doveri e divieti: ecco quali sono.

Smart working statali, dal diritto alla disconnessione ai divieti: le linee guida di Brunetta

Lo smart working degli statali deve essere regolamentato e pertanto il ministro per la PA Renato Brunetta ha presentato qualche giorno fa le linee guida ai sindacati.

Indicazioni sullo smart working degli statali erano già arrivate con lo stop per il rientro in ufficio con il green pass dal 15 ottobre, ma le linee guida sono fondamentali alla luce del rinnovo dei contratti degli statali.

Lo smart working infatti in via ordinaria dovrà essere disciplinato dalla contrattazione collettiva e in vista del rinnovo del contratto delle Funzioni centrali, il ministro Brunetta ha ritenuto necessario partire dalle linee guida ancora in bozza.

Sarà garantito il diritto alla disconnessione, dovrà essere prevista la rotazione dei dipendenti e ci saranno anche dei divieti. Vediamo allora cosa prevedono le linee guida per lo smart working degli statali.

Smart working statali: rotazione e diritto alla disconnessione nelle linee guida

Lo smart working per gli statali non sarà esclusivo e le linee guida parlano di rotazione e diritto alla disconnessione.

Il ministro Brunetta durante l’incontro con i sindacati ha parlato di un confronto necessario perché “nelle more della definizione dei rinnovi e dunque della regolazione del lavoro agile nei contratti, ma anche dell’approvazione entro il 31 gennaio dei Piani integrati di attività e organizzazione (Piao), pensiamo sia utile per le 32mila amministrazioni italiane poter contare su linee guida sullo smart working che anticipino ciò che sarà previsto nei contratti. Linee guida su cui chiediamo le vostre osservazioni e che poi invieremo alla Conferenza Unificata.”

Le linee guida per lo smart working degli statali, stando alla bozza, prevedono il diritto alla disconnessione del dipendente che lavora in modalità agile con 11 ore di riposo consecutivo. Secondo la bozza anticipata da Andkronos deve essere garantita “l’invarianza dei servizi resi all’utenza”, come anche “un’adeguata rotazione del personale autorizzato alla prestazione di lavoro agile, assicurando comunque la prevalenza per ciascun lavoratore del lavoro in presenza”.

Il lavoro agile quindi va alternato con il lavoro in presenza come accade oggi. Non solo il diritto alla disconnessione perché sono anche altri i diritti dello statale in smart working secondo le linee guida. Nel dettaglio il lavoratore della PA i smart working ha diritto a:

  • formazione specifica;
  • protezione dei dati personali;
  • assenze;
  • permessi orari secondo il CCNL;
  • permessi per motivi personali, sindacali o quelli della legge 104.

Si chiarisce nelle linee guida che non è possibile svolgere nei giorni di smart working:

  • straordinari;
  • trasferte;
  • lavoro disagiato o in condizioni di rischio.

Le amministrazioni non hanno un limite nell’applicazione dello smart working salvo dover garantire l’efficienza dei servizi per i cittadini.

Smart working statali: divieti

Anche divieti per gli statali che non potranno svolgere lo smart working con la propria connessione internet.

Come indicano le linee guida “per accedere alle applicazioni del proprio ente può essere utilizzata esclusivamente la connessione internet fornita dal datore di lavoro”.

Il testo aggiunge anche che “se il dipendente ha un cellulare di servizio, è possibile inoltrare le chiamate dall’interno telefonico del proprio ufficio sul cellulare di lavoro.”

Sempre secondo quanto anticipato dall’Adnkronos nella bozza delle linee guida per lo smart working degli statali si legge che “l’amministrazione deve prevedere apposite modalità per consentire la raggiungibilità delle proprie applicazioni da remoto. Se le applicazioni dell’ente sono raggiungibili da remoto, ovvero sono in cloud, il dipendente può accedere tranquillamente da casa ai propri principali strumenti di lavoro. Alternativamente si può ricorrere all’attivazione di una Vpn (Virtual Private Network, una rete privata virtuale che garantisce privacy, anonimato e sicurezza) verso l’ente, oppure ad accessi in desktop remoto ai server.”

L’ente della PA dovrà garantire al dipendente la dotazione tecnologica necessaria per lavorare in smart working con documenti in entrata e in uscita.

Se per qualche motivo la dotazione tecnologica del dipendente in smart working smette di funzionare lo stesso può essere richiamato in ufficio almeno il giorno prima. Per i dettagli sullo smart working degli statali occorre attendere il testo ufficiale delle linee guida Brunetta.

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