L’Italia sarà coinvolta direttamente nella scelta di Macron per rilanciare l’Europa nel settore aerospaziale. Pronta la fusione Airbus-Thales?
La Francia e in primis Macron hanno un piano ed una idea per far sì che lo Spazio diventi un terreno fertile per l’economia dell’Europa. Parigi infatti vuole creare una delle più competitive industrie spaziali con un potenziale ancora tutto da scoprire.
Dall’Eliseo ci sarebbe più di una idea per creare una super industria spaziale, visti i tassi di crescita registrati da tale settore. Da settembre un nuovo comando spaziale francese prenderà il via, ci saranno investimenti veramente importanti: Macron ha stanziato circa 3.5 miliardi di euro di budget per far si che la Francia e l’Europa diventino delle potenze imbattibili a livello mondiale sotto il punto di vista dell’industria dello spazio. Un piano strategico articolato dal 2019 al 2025 con la Francia che vuole, attraverso la fusione tra Airbus Space e Thales Alenia Space, diventare capofila di questa idea.
Industria spaziale, asse Roma-Parigi per la fusione?
L’Italia in tutto questo discorso che ruolo ha? Importante, anzi determinante. Il motivo? Leonardo. Si tratta, per chi non la conoscesse, di una azienda italiana che è attiva da molti anni nel settore della sicurezza, della difesa e dell’aerospazio. L’azionista di riferimento è il Ministero della difesa. Tramite Thales Alenia Space (in una percentuale di 67% Thales e 33% Leonardo), questa azienda italiana è attiva anche nella produzione di sistemi satellitari, nel campo del controllo ambientale, nell’osservazione della terra, nella difesa; mentre grazie a TeleSpazio (67% controllata da Leonardo ed il 33% da Thales) ha le mani sulla gestione dei satelliti e dei servizi satellitari e di osservazione della nostra terra.
Ha praticamente voce in capitolo dunque sulla decisione di Thales Alenia Space di fondersi con Airbus Space, e non solo: detiene il diritto di veto per un eventuale «matrimonio» tra le due aziende. Oltre a Leonardo inoltre da Parigi dovranno avere il via libera anche da Roma, dal governo che può decidere le sorti di queste infrastrutture strategiche.
Perché investire nell’industria spaziale?
Secondo l’ultimo report di Bruxelles le motivazioni sono evidentemente strategiche ma anche e soprattutto economiche per le potenzialità dell’industria aerospaziale. Nel report del 2018, di un anno fa, venivano elencate le possibilità di crescita di tale settore industriale: “L’industria spaziale europea è una delle più competitive al mondo. Impiega più di 231mila persone e genera un valore aggiunto stimato fra i 53 e i 62 miliardi di euro. L’Europa fabbrica un terzo dei satelliti prodotti nel mondo”
Dunque un settore in crescita ed in cui l’Italia e l’Europa possono fare la voce grossa a livello mondiale anche per i 16 miliardi di budget che l’Unione ha destinato a tale comparto tra il 2021 ed il 2027 per una espansione continua.
In questo contesto l’Italia è in ottima salute, ha nell’aerospaziale un settore veramente importante a livello di potenzialità. Diverso il discorso per la Francia, che non ha tale peso a livello mondiale soprattutto perché Airbus e Thales, le due aziende di punta, sono concorrenti direte e per questo una loro fusione potrebbe dare un nuovo slancio all’economia e far si che le risorse pubbliche per le quali competono al momento, possano essere utilizzate con maggiore efficienza.
Se inoltre nei prossimi anni ci saranno altri investimenti da parte del governo di Bruxelles, è evidente come la Francia voglia farsi trovare in prima linea per attirare capitali e sviluppare tecnologie sempre più all’avanguardia.
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