Nel 2021 le startup europee hanno ottenuto oltre $100 miliardi di investimenti da parte dei grandi gruppi internazionali. Le ragioni dietro il boom del tech in Europa.
Il 2021 segna un anno storico per le startup in Europa, con un record di oltre 100 miliardi di dollari di investimenti, che dovrebbe arrivare a toccare, presumibilmente entro la fine di dicembre, la cifra di 121 miliardi di dollari.
La previsione è stata inserita all’interno dell’ultimo rapporto pubblicato da Atomico. La società di venture capital con sede a Londra ha messo in risalto nel documento la crescita esponenziale ottenuta negli ultimi anni da questo settore. Si può osservare infatti che nel 2021 si dovrebbe arrivare a un risultato circa tre volte superiore rispetto al 2020, in cui erano stati raccolti 41 miliardi di dollari d’investimenti.
Inoltre, nell’ultimo triennio, la tecnologia europea ha visto esplodere, in maniera sorprendente, anche il suo valore azionario. Solamente nel 2018, e dopo decenni, questo era riuscito a toccare il traguardo di 1 trilione di dollari, dovendo aspettare altri 24 mesi per raggiungere quota 2 trilioni di dollari nel 2020. Mentre, sempre nel 2021, ci sono voluti solamente 8 mesi per arrivare alla cifra complessiva di 3 trilioni di dollari.
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Sempre secondo l’indagine condotta da Atomico, l’Europa attualmente ospita 321 startup unicorno, ovvero società valutate oltre 1 miliardo di dollari, di cui 98 create in quest’ultimo anno. Tra queste, 26 possono godere dello status di “decacorni”, vale a dire con un valore superiore a 10 miliardi di dollari, incluse le fintech Revolut e Checkout.com.
A propiziare la crescita vertiginosa di queste aziende sarebbe stata anche la pandemia da Covid-19, la quale, oltre agli effetti devastanti a livello sanitario, sociale ed economico, ha spinto nuove fasce della popolazione all’utilizzo dei servizi online.
Il settore tecnologico europeo ha saputo approfittare della creazione della nuova domanda, servendosi dei talenti provenienti da altri comparti, i quali hanno avuto il merito di mettere le proprie competenze e capacità a servizio del tech. Così, queste startup hanno prodotto un valore aziendale complessivo di 275 miliardi di dollari in 12 mesi.
Un altro fattore di fondamentale importanza è rappresentato dall’aumento di grandi fondi d’investimento internazionali, i quali hanno collocato parte delle proprie risorse finanziarie per la crescita delle startup europee, preferendole alle concorrenti americane.
Le criticità del settore tecnologico europeo
Tuttavia non bisogna trascurare alcune criticità del settore tecnologico europeo. Infatti, tra gli oltre 100 miliardi di dollari raccolti, meno dell’1% del capitale di rischio è stato destinato a società innovative fondate quest’anno, mentre negli anni precedenti la proporzione si attestava tra l’1 e il 3%.
Inoltre, solamente l’1,3% del capitale è stato utilizzato per finanziare compagnie con fondatori appartenenti a minoranze etniche.
Dopo aver raggiunto un record storico in termini d’investimenti, quindi, pubblico e privato dovranno collaborare per potenziare ulteriormente il peso dell’Europa in campo tecnologico, migliorando contestualmente la propria posizione sulle questioni di inclusività e sostenibilità.
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