Senza riforme il destino dell’Italia è segnato dalla stagnazione economica che rischia di diventare strutturale. Il capo desk Italia e Grecia dell’Ocse offre la sua ricetta
Abolire quota 100, ricalibrare il reddito di cittadinanza e lasciar perdere la “flat tax”: questo è il mix di ingredienti che dovrebbe far ripartire l’economia italiana secondo l’Ocse.
A fornire questa ricetta è Mauro Pisu, l’economista che guida il desk Italia e Grecia presso l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in un’intervista rilanciata oggi dall’agenzia di stampa Radiocor. Nonostante questa mattina l’Ocse ha rivisto le stime sul Pil dell’Italia nel 2019 migliorandole rispetto alle previsioni fornite lo scorso marzo, Pisu avverte:
«I dati sulla fiducia delle imprese, dei consumatori e sugli ordinativi dell’industria e sul credito alle imprese non sono così positivi e si prospetta quindi un secondo trimestre piuttosto debole, indicativamente a -0,3%, e anche un terzo trimestre abbastanza debole. Poi la crescita dovrebbe riprendersi, pur restando debole a causa della bassa crescita potenziale»
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Ocse critica su quota 100
L’Ocse ribadisce il giudizio estremamente critico su quota 100, che «avrà l’effetto di diminuire gli occupati», il contrario di quanto ha bisogno l’Italia e nel medio termine in quanto «peserà notevolmente sulla crescita, aggravando gli effetti negativi che già vengono dalla demografia», ha spiegato Pisu.
Come incentivare una maggiore occupazione?
Per far ripartire l’occupazione occorre risolvere il problema della tassazione sul lavoro. «E’ troppo alta – aggiunge l’esperto nell’intervista a Radiocor -, e disincentiva il secondo percettore di reddito di una famiglia ad entrare sul mercato del lavoro in modo formale. Per questo noi proponiamo di ridurla tramite una riforma del sistema dei trasferimenti e delle tasse sul reddito personale, così si contrasterebbe anche il lavoro informale».
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