L’assegno unico e universale cambia gli stipendi: addio agli assegni familiari e alle detrazioni per figli a carico sotto i 21 anni. Cosa ci aspetta nel 2022.
Gli stipendi di molti lavoratori saranno più bassi nel 2022: è questo l’impatto dell’introduzione dell’assegno unico e universale per i figli, il quale di fatto andrà a cambiare le buste paga di tutti quei lavoratori che hanno figli a carico.
Il taglio dello stipendio sarà ovviamente mitigato dall’introduzione dell’assegno unico, il quale verrà pagato direttamente su conto corrente dall’INPS, senza quindi passare dalla busta paga. Un sostegno che - è bene specificare - non fa reddito ed è esente dal pagamento delle imposte.
Degli importi del nuovo assegno unico universale ne abbiamo già parlato, spiegandovi nel dettaglio le regole per il calcolo. Qui ci concentreremo su come l’addio a due importanti misure - ossia gli assegni al nucleo familiare e le detrazioni per figli a carico - andranno a impattare sullo stipendio percepito nel 2022.
Assegni al nucleo familiare addio nel 2022: le conseguenze per lo stipendio
Come noto, gli assegni al nucleo familiare per i lavoratori dipendenti vengono pagati direttamente sullo stipendio. È il datore di lavoro ad anticiparli in busta paga per conto dell’INPS.
Di fatto, quindi, l’addio agli ANF comporterà conseguenze sullo stipendio di tutti quei lavoratori che hanno goduto degli assegni familiari fino a oggi. Va detto, però, che la parte di ANF verrà “tagliata” solamente dallo stipendio di marzo 2022, data di decorrenza dell’assegno unico universale.
La busta paga di marzo 2022, quindi, mancherà della componente ANF e di conseguenza lo stipendio sarà più basso rispetto a quello percepito nel 2021.
Ma attenzione, perché una prima riduzione ci sarà già con lo stipendio di gennaio 2022. In quest’occasione, infatti, verrà meno la maggiorazione degli ANF riconosciuta da luglio a dicembre 2021, quella che per intenderci è stata introdotta contestualmente all’assegno unico ponte per lavoratori autonomi e disoccupati.
Questa maggiorazione ha aggiunto alla quota di ANF spettante secondo la tabella degli importi aggiornata per il 2021-2022 altri 37,50€ per figlio nel caso dei nuclei familiari con massimo due figli, oppure 55,00€ per ciascun figlio qualora nel nucleo familiari ci siano almeno tre figli.
Rispetto a dicembre 2021, quindi, gli ANF pagati a gennaio e febbraio - nell’attesa che entri definitivamente in vigore l’assegno unico universale - saranno leggermente più bassi. Nel complesso una famiglia con un solo figlio avrà una perdita su due mesi di 75,00€, mentre con due figli raddoppia a 150,00€. Ancora peggio andrà alle famiglie numerose: 330,00€ in meno con tre figli, 440,00€ con quattro figli.
Assegni al nucleo familiare per figli maggiorenni
Ricordiamo che solamente in due casi gli assegni al nucleo familiare vengono riconosciuti al figlio maggiorenne. Questo vale nel caso in cui:
- il figlio maggiorenne sia totalmente e permanentemente invalido al lavoro, oppure:
- qualora il figlio maggiorenne, con età fino a 21 anni, sia studente e appartenga a un nucleo familiare numeroso in cui siano presenti almeno 4 figli con età inferiore ai 26 anni.
Va detto che in tal caso l’addio agli assegni familiari potrebbe anche non essere mitigato dall’assegno universale. Il maggiorenne, infatti, può anche richiedere di avere direttamente diritto alla quota di assegno unico a lui spettante, togliendola dunque dalla disponibilità del genitore che fino a oggi su di lui ha percepito gli ANF.
Addio alle detrazioni a carico per i figli
Novità anche per coloro che hanno le detrazioni a carico per i figli direttamente applicate in busta paga. Anche queste spariranno, ma sempre da marzo 2022. Su gennaio e febbraio, dunque, non ci saranno cambiamenti in quanto le detrazioni per figli a carico continueranno a essere applicate.
Attenzione poi: oggi ai sensi dell’articolo 12 del TUIR sono considerati fiscalmente a carico i familiari che possiedono un reddito complessivo annuo non superiore a 2.840,51€, al lordo degli oneri deducibili. Si sale a 4.000,00€, invece, per i figli di età non superiore ai 24 anni.
A tal proposito, il decreto che istituisce l’assegno universale stabilisce che sopra i 21 anni le detrazioni per i figli a carico continuano a essere applicate, tenendo però in considerazione i limiti suddetti.
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