Quale sarà il futuro dell’email marketing con il progressivo stop a cookie, pixel e trasferimenti? Ecco la soluzione che permette di attuare delle campagne precise ed efficienti.
Nell’ultimo periodo termini come “cookiegeddon”, “Apple Mail Privacy Protection” e “sentenza Schrems II” sono spesso stati al centro di diversi dibattiti che hanno portato le big tech e le autorità a elaborare numerose nuove iniziative e disposizioni in nome della tutela dei dati personali,
A livello pratico, queste nuove applicazioni si sono tradotte in un inevitabile e progressivo blocco dei tracciamenti sul web e su altri canali di comunicazione digitale, tra cui le email.
Cookiegeddon e pixelgeddon: come cambia l’email marketing
Questi cambiamenti rappresentano un’enorme opportunità per i colossi tech che possono andare a rinforzare il loro posizionamento: è il caso di Apple che con l’annuncio di iOS 15 ribadisce l’importanza della privacy dei propri utenti. Allo stesso tempo però viene richiesto all’economia digitale un sostanziale cambiamento di tutta una serie di logiche di business basate proprio sul tracciamento, attraverso tecnologie da anni consolidate, come cookie e pixel.
Si tratta di una chiara risposta alla crescente consapevolezza maturata dai consumatori, che comporta inevitabilmente anche un drastico cambio di approccio in ambito di strategia di comunicazione digitale e di tecnologie utilizzate da parte dei diversi brand. Da un lato dunque avremo dei consumatori più attenti ed esigenti, mentre dall’altro, delle tecnologie, come quelle per l’email marketing, che dovranno adattare le funzionalità, gli strumenti e le metriche alle esigenze consuete come quelle di misurazione e profilazione, ma anche di controllo del dato e trasparenza. Il nuovo scenario che si sta gradualmente affermando infatti non corrisponde alla volontà dell’utente di rinunciare a una web experience personalizzata e basata sui propri interessi e questo conferma l’importanza della fiducia che un brand è in grado di generare nei confronti della propria base utenti.
Il “cookiegeddon”, ossia il blocco dei cookie di terze parti, insieme al “pixelgeddon”, ossia il blocco del tracciamento puntuale delle aperture, sta generando non poche preoccupazioni tra le grandi e piccole aziende che nel corso degli ultimi mesi si sono trovate a confrontarsi anche con l’improvvisa invalidazione di decisioni di adeguatezza come il Privacy Shield, che permetteva, prima della sentenza Schrems II, un semplice trasferimento di dati di utenti europei verso realtà esterne allo Spazio Economico Europeo (SEE). Adesso questo trasferimento non è più scontato soprattutto se i dati non possono essere protetti come dovrebbero, in base a quanto stabilito dal GDPR.
Le soluzioni per l’email marketing
Nonostante questo scenario abbia fatto tremare diverse aziende, esiste una soluzione che permette a chi si occupa di email marketing di lavorare in modo efficiente e preciso, ossia:
- Utilizzare una piattaforma (responsabile del trattamento), con eventuali sub-fornitori che trattano dati (come sub-responsabili) solo all’interno dello SEE. A oggi infatti non basta più sapere dove si trovano fisicamente i dati o avere delle generiche garanzie di conformità, come fin troppo spesso si legge erroneamente sul sito di molti fornitori.
- Sfruttare le funzionalità di misurazione delle conversioni basate su cookie di prima parte.
- Affidarsi a soluzioni che permettono di garantire reattività nell’implementare soluzioni ottimali rispetto ai rapidi cambiamenti dell’ecosistema digitale.
Ed è proprio all’interno di questo contesto che MagNews si pone come punto di riferimento, dato che opera all’interno dello SEE, dispone di moduli come Web Experience e Web Conversion Tracking basate su cookie di prima parte ed è la prima piattaforma di automation multi-canale a identificare e gestire in modo chiaro e semplice gli utenti iOS 15 con Apple Mail Privacy Protection attiva.
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Inoltre, attraverso la funzionalità appena rilasciata, tutti i clienti che utilizzeranno la piattaforma MagNews avranno la possibilità di identificare con precisione tutti i contatti con la feature di Apple Mail Privacy Protection attiva per poterli gestire nella maniera più adeguata ed efficace in tutte le campagne e progetti di automation. Questo a vantaggio sia delle performance che a salvaguardia di tutti i progetti già realizzati.
In collaborazione con MagNews.
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