Il 9 settembre ci saranno le elezioni in Svezia: in grande crescita i populisti di Sverigedemokraterna, pronti a una Swexit tramite un apposito referendum.
Dopo la Brexit ecco la Swexit, con la Svezia che a stretto giro potrebbe essere messa di fronte a un referendum per la permanenza nell’Unione così come avvenuto nel Regno Unito nel giugno del 2016.
Molto a riguardo dipenderà dall’esito delle elezioni legislative che si terranno in Svezia il prossimo 9 settembre: a spingere per una Swexit è il partito populista Sverigedemokraterna, dato in grande crescita nei sondaggi e che punta a insidiare i socialdemocratici attualmente al governo.
Le elezioni in Svezia
Il 9 settembre in Svezia si apriranno le urne delle elezioni legislative, dove verranno eletti i 349 membri del Riksdag, il Parlamento svedese, tramite un sistema proporzionale basato su liste di partito sia a livello nazionale che regionale.
Al momento a capo del governo c’è il Stefan Löfven, espressione di una alleanza formata dal Partito Socialdemocratico e dai Verdi. Con in totale 138 seggi su 349 dalla propria parte, il primo ministro però non può contare su una maggioranza parlamentare.
Una situazione quindi complessa e delicata, con le altre due principali forze politiche che sono il Partito Moderato, al governo dal 2006 al 2014, e i Democratici Svedesi (Sverigedemokraterna) forza politica di destra e marcatamente contraria all’adesione all’Unione.
Nel 2014 il Partito Socialdemocratico ottenne alle urne il 31,3% dei voti, il Partito Moderato il 23,2% e i Democratici Svedesi il 12,9%. Grazie al 6,8% preso dai Verdi, è così nato l’attuale governo di minoranza guidato da Löfven.
Quattro anni dopo però la situazione sembrerebbe essere ancora più equilibrata, con i vari sondaggi che danno i tre principali partiti molto vicini tra di loro anche se, l’ultima indagine svolta dall’istituto Sifo, indicherebbe i socialdemocratici più avanti rispetto agli altri.
Quel che però viene riconosciuto da tutti i sondaggi è la crescita del Sverigedemokraterna, con il proprio leader Jimmie Åkesson che ha sempre dichiarato come il suo principale obiettivo sia quello di indire un referendum sull’uscita della Svezia dall’Unione Europea.
Verso una Swexit?
Sverigedemokraterna è un partito nato nel 1988 che all’inizio si contraddistinse soprattutto per la sua dichiarata simpatia filonazista, fondando il proprio credo sulla difesa della nazione etnica svedese minacciata dall’immigrazione.
Fecero molto scalpore a riguardo i loro primi raduni, dove erano ben visibili bandiere e tatuaggi recanti i simboli nazisti. Col tempo comunque il partito pian piano ha cercato di scrollarsi di dosso questa etichetta, soprattutto sotto l’astuta guida di Jimmie Åkesson, non rinnegando mai comunque un forte razzismo e antieuropeismo di fondo.
Dopo essere entrati nel Parlamento svedese per la prima volta nel 2010 e in quello di Bruxelles nel 2014, fanno parte del eurogruppo EFDD lo stesso dei 5 Stelle, alle scorse elezioni legislative in Svezia hanno ottenuto come detto il 12,9% conquistando così 49 seggi.
Il prossimo 9 settembre i Democratici Svedesi puntano quindi a diventare il primo partito del paese, proponendo come principale punto programmatico un referendum sull’uscita del paese scandinavo dall’Unione Europea.
Se le urne quindi dovessero sorridere al Sverigedemokraterna, in tempi brevi gli svedesi potrebbero essere chiamati a esprimersi sulla Swexit: dopo il Regno Unito, un altro dei maggiori contribuenti dell’Unione potrebbe quindi fare le valigie da Bruxelles.
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