Tassa di soggiorno: importi, città dove si paga e novità

Redazione Lavoro

10/01/2020

La tassa di soggiorno è un’imposta a carico dei turisti che alloggiano nelle strutture ricettive dei Comuni italiani. Vediamo quali sono le città dove si paga, gli importi e le novità dell’ultimo anno.

Tassa di soggiorno: importi, città dove si paga e novità

La tassa di soggiorno, pagata in alcune città italiane, colpisce i turisti che alloggiano presso hotel, bed and breakfast, ostelli, ma anche campeggi.

Se delle novità (che vedremo nel corso della trattazione) sulla tassa di soggiorno erano state introdotte nel 2019 dal Decreto crescita per contrastare l’evasione fiscale, ulteriori modifiche sono arrivate con il Decreto Fiscale 2020 con un aumento dell’importo.

In questo articolo cercheremo di fare chiarezza su cos’è la tassa di soggiorno, quando e dove si paga e soprattutto su quali sono gli importi.

La tassa di soggiorno è a carico del turista per un valore proporzionale al numero di notti che si passano in albergo ed è stata introdotta nel 2011 con la Legge sul Federalismo fiscale.

L’imposta viene stabilita direttamente dal Comune di riferimento che stabilisce importo e modalità di applicazione. Ci sono dei Comuni, per esempio, che applicano la tassa di soggiorno solo per una tipologia di alberghi o solo in un determinato periodo dell’anno. D’altronde non vi è alcun obbligo di applicazione.

Per il 2020 le novità riguardano tuttavia quelle città che hanno un flusso di turisti 20 volte superiore al numero dei residenti per un importo che può essere elevabile fino a un massimo di 10 euro.

Ad oggi in Italia sono 997 i Comuni dove si paga la tassa di soggiorno, ai quali se ne aggiungono altri 23 che invece applicano la tassa di sbarco; in totale si tratta di un gettito di 600 milioni di euro l’anno, con Roma che da sola incassa 130 milioni (il 27,7% del totale).

Se a Roma aggiungiamo quanto percepito dai Comuni di Milano, Venezia e Firenze arriviamo invece al 58% del totale. Questo numero è aumentato notevolmente nel 2018, quando all’elenco delle zone in cui si paga la tassa di soggiorno si sono aggiunti oltre 100 Comuni italiani e molti altri lo hanno fatto nel 2019.

Vediamo allora quali sono le città dove si paga la tassa di soggiorno, quali sono gli importi e le novità attraverso una guida completa che riportiamo di seguito.

Cos’è la tassa di soggiorno

La tassa è stata introdotta con la legge dal Federalismo fiscale municipale con il Decreto Legislativo n. 23 del 14 marzo 2011. Attraverso questo decreto è stato stabilito che i Comuni possono decidere una tassazione per i turisti che pernottano nel territorio cittadino.

La tassa di soggiorno, detta anche tassa turistica, è quindi un’imposta che deve essere pagata per persona per ogni notte che soggiorna nella città. Un contributo che i turisti pagano alle strutture alberghiere in cui alloggiano durante il loro soggiorno nelle città d’arte e nelle località turistiche.

Questa tassa, prevista per le città italiane e straniere di maggior interesse artistico-culturale, ha dei costi variabili in base alla municipalità o al Paese e viene riscossa da hotel, bed and breakfast, ostelli e campeggi. La tassa viene aggiunta al costo della camera e non può essere da questo scorporata.

Anche per i clienti di Airbnb questa è ormai obbligatoria e deve essere versata obbligatoriamente quando si prende in affitto la stanza o l’appartamento.

La tassa, sebbene venga versata dal cliente che prende in affitto la camera, dovrà però essere versata dall’affittuario al Comune.

I soldi che vengono versati dai turisti sono poi utilizzati dal Comune per finanziare opere di ristrutturazione e sostentamento della preservazione del patrimonio culturale.

Modalità di pagamento

Ad oggi, la tassa di soggiorno che il turista paga dipende da diversi fattori come il numero di stelle e di notti passate in albergo. L’imposta è normalmente calcolata sulla base del prezzo dell’alloggio, con l’aggiunta di eventuali costi come spese di pulizia o per ospiti aggiuntivi.

In generale in Italia il contributo per la tassa sul turismo va da 1,00€ a 5,00€ al giorno per persona, da pagare direttamente alla struttura dove si alloggia.

Ogni Comune può decidere autonomamente non solo la tariffa che il turista deve pagare al giorno, ma anche la durata dei giorni in cui bisogna pagare la tassa. Per esempio nelle grandi città si va dai 3,00€ ai 7,00€ di Roma e dai 2,00€ ai 5,00€ di Milano, mentre Firenze ha deliberato per 5,00€ al giorno a persona fino a scendere a 1,00€ se si dorme in agriturismo o bed and breakfast.

La tassa si può pagare in contanti o con carta, alla fine del soggiorno, direttamente al gestore della struttura turistica, che deve rilasciare una ricevuta nominativa di pagamento (mantenendo la copia come di regola), oppure inserire il relativo importo in fattura indicandolo come “operazione fuori campo IVA”.

Esenzioni e obblighi

Tutti i turisti che pernottano presso alberghi, b&b, ostelli, guest house, camping nei Comuni che hanno adottato la tassa di soggiorno e pagato il viaggio anche tramite agenzia o tour operator devono pagare l’imposta turistica.

Normalmente sono esenti dal pagamento della tassa di soggiorno:

  • i residenti;
  • i bambini fino ai 10 o ai 14 anni;
  • i disabili;
  • gli accompagnatori di persone disabili o in gravi condizioni di salute;
  • malati e assistenti ai degenti ricoverati presso strutture sanitarie;
  • chi pernotta in ostelli della gioventù;
  • il personale delle Forze Armate;
  • gli autisti di pullman;
  • gli accompagnatori turistici.

Per richiedere l’esenzione bisogna presentare apposita certificazione medica attestante le generalità del malato o del degente ed il periodo di riferimento delle prestazioni sanitarie o del ricovero.

L’accompagnatore dovrà altresì dichiarare che il soggiorno presso la struttura ricettiva è finalizzato all’assistenza sanitaria nei confronti del soggetto degente.

Dove si paga la tassa di soggiorno?

Pensate che nel 2011 erano solamente 13 i Comuni che pretendevano il pagamento della tassa di soggiorno ai turisti. Con il passare degli anni sempre più sindaci hanno approfittato di questo strumento, anche perché è una delle poche tasse che non impatta direttamente sulle tasche dei cittadini, tant’è che a oggi sono 997 i Comuni che applicano quest’imposta, per un gettito fiscale pari a circa 600 milioni di euro.

Ma in quali città si paga di più? Scorrendo la classifica delle città italiane con l’imposta sul turismo più alta troviamo Roma in prima posizione, seguita da Venezia, Firenze e Milano.

Nella capitale una famiglia composta da padre, madre e figlio sopra i 10 anni in periodo di alta stagione soggiorna in un hotel a 3 stelle per 3 giorni spende 24€, in Laguna 17,50€, a Firenze 14€ e a Milano 12€.

Una famiglia (padre, madre e figlio undicenne) che in periodo di alta stagione soggiorna in un albergo a 3 stelle per due giorni spende 24 euro di imposta a Roma, 17,50€ a Venezia, 14€ a Firenze, 12€ a Milano e Viareggio, 8€ a Bologna e 6€ a Napoli.

Al Sud la città con l’imposta sul turismo più cara è Palermo, con un’imposta di 0,50 cent. a notte a persona in un albergo a 1 stella e fino a 3€ a notte nelle strutture più lussuose.

Per farvi un’idea più precisa degli importi previsti per le tasse di soggiorno, ecco una tabella dove sono indicati gli importi dell’imposta (abbiamo selezionato solamente una parte dei Comuni in cui viene applicata):

CITTÀ IN VIGORE DAL 5 STELLE 4 STELLE 3 STELLE 2 STELLE
AGRIGENTO 01/07/2017 € 3,00 €3,00 €2,00 €1,00
ALBEROBELLO 01/09/2011 € 1,00 € 1,00 € 0,80 € 0,80
ANCONA 01/06/2015 € 2,00 € 2,00 € 2,00 € 1,00 **
AOSTA 01/01/2017 * * * *
ARONA 01/04/2012 € 5,00 € 3,00 € 2,00 € 1,00
ASSISI 01/01/2018 2,00€ 2,00€ 1,50€ 1,00€
BERGAMO 01/01/2012 * * * *
BOLOGNA 01/09/2012 * * * *
CAPRI 01/07/2012 € 1,50 (tassa di sbarco) € 1,50 (tassa di sbarco) € 1,50 (tassa di sbarco) € 1,50 (tassa di sbarco)
CATANIA 01/01/2012 € 2,50 € 1,50 € 1,50 € 1,00
CERNOBBIO 01/01/2012 € 5,00 € 3,00 € 2,00 € 1,00
CHIANCIANO 16/05/2012 € 1,00 € 1,00 € 0,80 € 0,50
CHIUSI 01/04/2012 € 2,00 € 1,50 € 1,00 € 1,00
CEFALU′ 01/05/2012 € 1,00 € 1,00 € 1,00 € 0,50
CALENZANO 01/03/2012 € 2,50 € 2,00 € 1,50 € 1,00
COSTERMANO 01/07/2017 € 4,00 € 2,00 € 1,50 € 1,00
DESENZANO DEL GARDA 01/01/2012 € 2,00 € 1,00 € 0,80 € 0,50
FIESOLE 01/09/2011 * * * *
FIRENZE 01/07/2011 * * * *
GENOVA 01/03/2012 € 3,00 € 2,00 € 1,00 € 1,00
ISCHIA 01/01/2012 € 4,00 € 3,00 € 2,00 € 2,00
LA SPEZIA 01/03/2012 * * * *
LAGO DI COMO 01/01/2012 € 2,50 € 2,50 € 2,00 € 1,00
LAGO DI GARDA 01/01/2012 € 2,00 € 1,00 € 1,00 € 0,50
LAGO D′ISEO 01/06/2012 € 1,50 € 1,50 € 1,00 € 1,00
LAGO MAGGIORE 01/01/2012 € 2,50 € 1,50 € 1,00 € 0,50
LECCE 01/04/2012 Alta stagione: € 3,00 Bassa Stagione: € 1,50 Alta stagione: €2,00 Bassa stagione: € 1,00 Alta stagione: €2,00 Bassa stagione: € 1,00 Alta stagione: €2,00 Bassa stagione: € 1,00
MILANO 01/01/2018 5€ 4€ 3€ 2€
MATERA 1/01/2018 €4,00 €4,00 €2,00 €2,00
MONTECATINI 01/01/2012 € 1,70 € 1,40 € 1,00 € 0,70 **
NAPOLI 01/03/2017 € 4,50 € 3,50 € 2,50 € 2,00
OTRANTO 01/07/2011 € 2,00 € 2,00 € 1,50 € 1,00 **
OSTUNI 01/06/2012 € 2,00 € 2,00 € 1,50 € 1,00
PADENGHE DEL GARDA 01/01/2012 € 2,00 € 1,00 € 1,00 € 0,50
PADOVA 01/09/2011 * * * *
PIETRASANTA 01/06/2012 € 2,50 € 2,00 € 1,50 € 1,00
PIOMBINO 01/04/2012 € 2,50 € 2,00 € 1,50 € 1,00
PISA 01/03/2012 * * * *
RAVELLO 01/04/2012 € 4,00 € 3,00 € 2,00 € 1,00
RIMINI 01/01/2017 € 3,00 € 2,50 € 1,50 € 0,70
RODI GARGANICO 01/03/2012 € 1,50 € 1,20 € 1,00 € 1,00
ROMA 01/01/2017 € 7,00 € 6,00 € 4,00 € 3,00
SALERNO 01/01/2012 € 3,00 € 3,00 € 2,00 € 2,00
SAN BENEDETTO DEL TRONTO 01/01/2012 € 2,00 € 2,00 € 1,50 € 1,00
SAN VITO LO CAPO 01/05/2012 € 1,50 € 1,50 € 1,00 € 1,00
SAN ZENO DI MONTAGNA 01/01/2012 € 1,30 € 1,00 € 0,80 **
SAVONA 01/03/2012 * * * *
SENIGALLIA 01/04/2012 € 1,50 € 1,00 € 0,50 **
SIENA 01/01/2012 Bassa stagione: € 3,00 Alta stagione: € 5,00 Bassa stagione: € 1,50 Alta stagione: € 2,50 Bassa stagione: € 1,50 Alta stagione: € 2,50 Bassa stagione: € 1,50 Alta stagione: € 2,50
SPERLONGA 01/04/2012 € 1,00 € 1,00 € 1,00 € 1,00
SARZANA 10/05/2012 € 1,50 € 1,20 ** **
SIRMIONE 01/01/2012 € 2,50 € 1,80 € 1,00 € 0,80
SORRENTO 01/01/2012 € 4,00 € 3,00 € 1,50 € 1,50
TORINO 01/03/2012 € 5,00 € 3,70 € 2,80 € 2,30
VENEZIA 01/10/2012 Alta stagione: € 5,00 Bassa stagione: 3,50€ Alta stagione: € 4,00 Bassa Stagione: 2,80€ Alta stagione: € 3,00 Bassa stagione: 2,10€ Alta stagione: € 2,00 Bassa stagione: 1,40€
VERBANIA 01/01/2011 € 1,50 € 1,50 € 0,80 **
SALO′ 01/04/2012 € 0,50 € 0,40 € 0,30 **
VIESTE 15/05/2012 € 1,00 € 1,00 € 0,80 € 0,60
VIAREGGIO 01/01/2017 Bassa stagione: € 3,00 Alta stagione: € 5,00 Bassa stagione: € 2,00 Alta stagione: € 3,00 Bassa stagione: € 1,00 Alta stagione: € 2,00 Bassa stagione: € 0,50 Alta stagione: € 1,00
VALDARNO 01/01/2012 € 3,00 € 2,00 € 1,50 € 1,00
VERONA 01/01/2017 € 3,00 € 2,00 € 1,50 € 1,00

* Commisurata al costo dell’albergo.
** Non presente.

Tassa di soggiorno, novità Decreto Crescita

Come anticipato, con il Decreto Crescita viene dato ai Comuni un importante strumento contro la lotta all’evasione della tassa di soggiorno. Nel dettaglio, questi possono verificare direttamente il pagamento della tassa di soggiorno da parte dei turisti, così da sapere quanto - a loro volta - devono versare alle casse comunali le singole strutture alberghiere.

Nel dettaglio, questo sarà possibile consultando i dati inseriti sul portale “Alloggiati Web”, quello che le strutture che offrono appartamenti per le locazioni brevi utilizzano per comunicare alla questura i dati degli ospiti.

Con il Decreto Crescita viene stabilito infatti che questi dati dovranno essere girati dalle questure all’Agenzia delle Entrate, così che a loro volta sanno consultabili dal Comune che ha istituito la tassa di soggiorno.

Con il Decreto Fiscale 2020, come abbiamo anticipato, è stato stabilito un aumento della tassa di soggiorno per alcuni Comuni. Se a oggi l’importo massimo per la tassa di soggiorno è di 5 euro, con il nuovo anno, per i Comuni che hanno un flusso di turisti che supera di 20 volte quello dei residenti, l’importo può arrivare fino a 10 euro.

Come funziona in Europa

Qual è la situazione in Europa per quanto riguarda la tassa di soggiorno? Vediamo quali città applicano l’imposta sul turismo e quali no, partendo dai costi.
Iniziamo con Londra: anche se la capitale del Regno Unito è una delle città più care del mondo, qui non è prevista una tassazione aggiuntiva al costo di pernottamento.

Lo stesso vale per Madrid e Oslo: qui, in particolare, i prezzi degli hotel sono abbastanza accessibili e l’Iva sui prodotti viene rimborsata al turista.

Dal 2016 fino al 2019 il Portogallo ha reintrodotto la tassa di soggiorno: ogni visitatore che entra a Lisbona via aerea o marittima dovrà versare 1€, ma dal pagamento sono esonerati i bambini.

Ad Amsterdam e a Berlino la tassa di soggiorno si calcola sul 5% del pernottamento, mentre a Parigi l’importo della tassa di soggiorno va da 0,42 cent. a 1,50€ al giorno a persona.

La proposta di portare il tetto massimo a 8€ è stata bocciata, ma se così non fosse stato la Francia avrebbe avuto il triste primato di paese europeo con la tassa sul turismo più alta, che invece va, per nostra (s)fortuna, all’Italia.

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