Tassare l’ombra di verande e balconi: i chiarimenti del MEF sulla presunta novità fiscale che in Italia ha scatenato diverse polemiche.
Tassa sull’ombra: cos’è e chi deve pagarla? La domanda è tornata di stretta attualità dopo le polemiche esplose sulle interpretazioni delle novità fiscali introdotte nella Legge di Bilancio 2020.
L’imposta sull’ombra, alquanto bizzarra e assurda possa sembrare, in realtà esiste in Italia e può essere applicata dai comuni per tassare l’occupazione del suolo pubblico anche da parte di proiezioni d’ombra di tende, strutture rimovibili, impalcature, cartelloni pubblicitari, insegne.
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L’allarme per i contribuenti è scattato in questi giorni perché, ad una lettura attenta delle modifiche introdotte dalla Manovra, sembrerebbe che il Governo ora voglia tassare anche l’ombra di balconi e verande, attualmente esclusa dall’imposta.
Il Ministero dell’Economia è intervenuto con una nota per smorzare polemiche e dubbi. Facciamo chiarezza su cos’è la tassa sull’ombra e chi deve pagarla.
Tassa sull’ombra: cos’è e e chi deve pagarla
L’imposta sull’ombra non è affatto una novità. Questa tassa esiste dal 1997 e viene applicata a discrezione dei comuni come tributo per l’occupazione del suolo pubblico.
Nello specifico, la “strana” tassa riguarda le occupazioni del soprasuolo, ovvero quelle causate dall’ombra che manufatti privati proiettano su strade, marciapiedi, gradini e vie di proprietà pubblica.
Grazie a questo tributo, quindi, i comuni possono applicare un prelievo fiscale per ogni metro quadrato di ombra generata da tende da sole di negozi, impalcature provvisorie di imprese edili, insegne pubblicitarie, cartelloni promozionali e altre tipologie di strutture.
L’imposta, però, esclude esplicitamente la tassazione dell’ombra di verande e balconi di edifici e abitazioni private. Questo significa che, fino ad oggi, nei comuni dove il tributo è stato attivato, a pagare sono stati commercianti e imprenditori.
In alcuni paesi, per esempio, le delibere comunali hanno stabilito canoni dai 2 agli 8 euro al metro quadrato o al metro lineare (a discrezione dei singoli comuni).
Tassa sull’ombra dei balconi: cosa ha detto il MEF
La Legge di Bilancio 2020 ha stabilito che il “Canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria” sostituirà i tributi locali denominati Tosap e Cosap a partire da gennaio 2021.
La nuova normativa sostituisce quella tuttora vigente anche per quanto riguarda il tributo per il soprasuolo, ovvero per l’ombra proiettata da manufatti e strutture private sul suolo pubblico.
L’equivoco - e quindi l’allarme sull’applicazione della nuova imposta - è nato perché la normativa introdotta con la Legge di Bilancio 2020 non ha specificato che anche l’imposizione fiscale in vigore dal 2021 escluderà l’ombra di balconi e terrazzi privati, come già avviene.
L’ipotesi che dall’anno prossimo gli enti comunali potessero tassare anche l’ombra proiettata da balconi e verande di abitazioni private ha scatenato un polverone mediatico.
Il MEF ha quindi deciso di intervenire con una nota ufficiale per spiegare l’equivoco sorto sull’eventualità di introdurre la nuova imposta.
Il ministero ha chiarito che:
“Il nuovo canone previsto dalla legge di Bilancio sostituisce i tributi locali Tosap e Cosap, derivando dagli stessi i presupposti impositivi. Per questa ragione, può colpire solo le fattispecie già gravate da Tosap e Cosap, tra le quali non è compresa l’occupazione tramite balconi e verande.”
Stando a queste dichiarazioni, quindi, nel 2021 non scatterà nessuna nuova applicazione della tassa sull’ombra.
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