Il gioco social del momento è un modo con cui Facebook allena gli algoritmi a riconoscere il nostro volto e la nostra età? Ecco cosa c’è di vero nell’allarme lanciato sul web.
TenYearChallenge non è un semplice gioco innocente diventato virale, ma un trucco con cui Facebook allena gli algoritmi per il riconoscimento facciale. In Questa l’accusa lanciata al social mentre da Instagram al resto del web impazza la 10YearChallenge mania. In sostanza la sfida dei 10 anni sarebbe pericolosa per gli utenti in quanto la condivisione delle loro foto li esporrebbe a una subdola raccolta dati da parte di Facebook. È davvero così?
Allarme TenYearChallenge: un trucco per allenare gli algoritmi?
L’ipotesi è stata lanciata su Wired da Kate O’Neill, fondatrice di KO Insights, e autrice di Tech Humanists, avverte che tutti questi dati potrebbero essere molto utili per l’intelligenza artificiale che riconosce i volti, tecnologia peraltro su cui stanno investendo i più grandi colossi tech al mondo, da Facebook ad Amazon, Apple e Huawei.
Facebook ha risposto alle accuse spiegando che la Ten Year Challenge è solo un gioco divertente e che non verrà utilizzato dall’azienda (che, ricordiamo, possiede anche Instagram, ndr) per altri scopi.
Una teoria cospirazionista
La #10YearChallenge è nata su Facebook ma è su Instagram che si è diffusa a macchia d’olio, coinvolgendo in un secondo momento anche Twitter. Il gioco consiste nel condividere le foto di se stessi di oggi a confronto con quelle del 2009, così da mostrare il cambiamento avvenuto in 10 anni. Il trend ha contagiato anche le star e ha incoraggiato la creazione di centinaia di post e meme divertenti.
Con l’aumentare della sua popolarità, si è diffuso anche l’allarme che le foto degli utenti pubblicate sui social possano fornire dati personali utili alle aziende per studiare come invecchiano le persone. Ricordiamo che anche l’app yourdigitallife, nata come un semplice quiz su Facebook, si è poi trovata al centro del più frande datagate dell’anno, quello di Cambridge Analytica.
In ogni caso l’argomentazione risulta debole e la pericolosità di 10YearChallenge per la nostra privacy appare una tesi dai contorni cospirazionisti, soprattutto se pensiamo che la gran parte delle foto utilizzate per creare il collage di TenYearChallenge era già presente su Facebook, nei vecchi album che pensavamo non avremmo mai e poi mai riportato alla luce.
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