Italia: numero dei contagi in aumento. La campagna di vaccinazione procede, ma quanto è efficace la terza dose di vaccino?
Quanto è efficace la terza dose di vaccino? Con l’incidenza settimanale in forte aumento, così come il numero di posti letto occupati in terapia intensiva e in area non critica, l’invito per la popolazione rimane quello alla vaccinazione. Anche perché la terza dose (booster) risulta, soprattutto se eterologa, essere in grado di proteggere contro tutte le variante conosciute, compresa la variante Omicron.
La campagna vaccinale procede a pieno regime, con numeri simili a quelli dell’estate (400 mila dosi somministrate al giorno). L’85,27% della popolazione over 12 hanno completato il ciclo vaccinale e se si calcolano anche i guariti negli ultimi 6 mesi la copertura totale sale al 89,19%.
I dati della campagna di vaccinazione permettono di avere un quadro dell’efficacia dei vaccini contro la variante Omicron e in generale contro l’infezione. Con la dose booster (che aggiunge protezione al calare dell’efficacia dopo 5 mesi) la copertura sale dal 75,5% al 93,4%. Questi dati rispondo alla domanda sul perché fare la terza dose.
Quanto è efficace la terza dose (richiamo)?
Il Covid-19 continua a fare paura, a dirlo sono i dati relativi ai contagi e non solo. Anche i numeri della campagna vaccinale rispecchiano una volontà comune di arrivare a rallentare e fermare la diffusione, soprattutto guardando alla situazione epidemiologica nel resto dell’Europa.
La campagna vaccinale in Italia continua spedita e ha continuato a farlo anche durante il periodo di incertezza sull’efficacia dei vaccini nel contrastare la variante Omicron. Gli esperti si erano fin da subito esposti sulla necessità di continuare con la vaccinazione e il richiamo (dose booster) per aumentare la copertura che, variante o non variante Omicron, dimostrava di calare dopo 5-6 mesi dalla seconda dose.
L’ISS (Istituto Superiore di Sanità), nel report settimanale, ha rinnovato l’invito alla vaccinazione e al richiamo, descrivendo l’efficacia della terza dose nel prevenire la malattia grave. Nel report si legge:
Rimane elevata l’efficacia vaccinale nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l’efficacia del vaccino nei vaccinati con ciclo completo da meno di 150 giorni è pari al 92,7%, mentre cala all’82,6% nei vaccinati che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 150 giorni.
Perché fare la terza dose di richiamo: efficacia fascia over 80
I dati, ormai lo sappiamo, sono interpretabili e ancora oggi c’è chi fa confronti (errati) con il precedente anno di pandemia. Anche con il vaccino gli ospedali sono occupati, anche con il vaccino il virus continua a diffondersi. È tutto vero, ma la giusta domanda da farsi è cosa sarebbe successo se non avessimo avuto il vaccino.
Perché fare la terza dose di richiamo? In un altro articolo abbiamo discusso e risposto proprio a questa domanda, in questa sede invece si parla di efficacia. A ribadire la necessità di una terza, quarta, quinta dose se necessaria sono gli esperti. Tra questi Roberto Burioni ha ricordato i due motivi per fare la terza dose: il primo è abbassare la possibilità di contagiarsi, di risultare positivi ed evitare la quarantena; il secondo è evitare l’ospedalizzazione e la malattia grave.
Sempre nell’ultimo report dell’ISS si può leggere il tasso di ospedalizzazione per la fascia di età più a rischio di decessi (80+) nel periodo dal 22 ottobre al 21 novembre 2021. Per gli over 80 non vaccinati (381 ricoveri per 100.000) il tasso di ospedalizzazione è sette volte più alto rispetto ai vaccinati (52 ricoveri per 100.000) e circa 35 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva o booster (11 ricoveri per 100.000).
Anche i dati relativi ai ricoveri in terapia intensiva e i decessi segnano un punto sull’efficacia dei vaccini e in particolare della dose aggiuntiva e booster. Li riportiamo per intero:
- ricoveri in terapia intensiva over 80 non vaccinati (22 ricoveri per 100.000), sette volte più alto rispetto ai vaccinati (3 ricoveri per 100.000) e circa 54 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva o booster (0,4 ricoveri per 100.000);
- decessi over 80 non vaccinati (153 decessi per 100.000), otto volte più alto rispetto ai vaccinati (18 ricoveri per 100.000) e circa 45 volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva o booster (3 ricoveri per 100.000).
© RIPRODUZIONE RISERVATA