Allarme CGIA di Mestre: nel 2020 tredicesima più bassa di 3 miliardi di euro. Rischio contrazione dei consumi rispetto agli anni scorsi.
È tempo di tredicesima, sia per i pensionati che per i lavoratori dipendenti: tuttavia, quello che fino allo scorso anno era un tesoretto di cui disporre per l’acquisto dei regali di Natale, nel 2020 rischia di essere destinata perlopiù alle spese necessarie, quali ad esempio il pagamento di prestiti e bollette.
La crisi economica, d’altronde, si fa sentire e quanto successo nei mesi scorsi avrà un impatto anche sulle tredicesime degli italiani. Per molti lavoratori, infatti, questa rischia di essere più bassa rispetto al solito (mentre per i pensionati non ci saranno variazioni dell’importo).
Quanto successo nei mesi scorsi, con la crisi sanitaria e le restrizioni annesse che hanno costretto molti datori di lavoro a mettere i loro dipendenti in cassa integrazione, avrà ripercussioni anche sulla tredicesima mensilità che - come vedremo meglio di seguito - rischia di essere più bassa rispetto al 2019. E anche l’utilizzo che ne faranno gli italiani potrebbe essere diverso, con una contrazione dei consumi rispetto agli anni scorsi che andrà a penalizzare ancora di più la nostra economia.
Perché (e di quanto) la tredicesima rischia di essere più bassa
È stata la CGIA di Mestre a fare una previsione di quanto varrà nel 2020 la tredicesima. Questa spetterà in totale a 34 milioni di italiani, di cui 18 milioni di lavoratori dipendenti (di cui 6,6 milioni nel 2020 sono stati messi in cassa integrazione) e 16 milioni di pensionati. Ma mentre per quest’ultimi non ci saranno variazioni nell’importo, per i lavoratori sì (ma solamente per quelli che nel 2020 hanno fruito della cassa integrazione).
Per i periodi di cassa integrazione, infatti, potrebbero esserci anche delle variazioni sul calcolo della tredicesima. Molto dipende dal tipo di cassa integrazione, come pure dal contratto collettivo - o dall’accordo sindacale - di riferimento.
Solitamente, infatti, per la tredicesima con orario ridotto non ci sono grandi variazioni sul calcolo dell’importo, ma ci sono comunque degli accordi sindacali che prevedono che le ore CIG vadano detratte da quelle totali; questo potrebbe comportare per il lavoratore l’impossibilità di accumulare un intero rateo mensile utile ai fini della tredicesima. Questa sarebbe così corrisposta per meno di dodici mensilità, dal che ne deriva un importo ridotto.
Altro caso specifico è quello della cassa integrazione a zero ore, per la quale il calcolo della tredicesima varia a seconda del CCNL di riferimento. Ci sono casi, ad esempio, in cui la tredicesima si matura a prescindere e altri in cui invece si applica un meccanismo simile a quello della cassa integrazione con riduzione di orario, dove appunto la tredicesima è corrisposta in base alle ore di CIG di cui si è usufruito. E ancora, ci sono casi in cui qualora la CIG a zero ore sia superiore rispetto ai giorni lavorati nel mese, la tredicesima non viene maturata.
Ebbene, quanto appena detto avrà ripercussioni importanti sulla tredicesima, in quanto rispetto al 2019 questa varrà circa 3 miliardi di euro in meno: 30 miliardi nel 2020, 33 lo scorso anno. Guardando alla platea dei beneficiari, tenendo conto dei soli lavoratori dipendenti, ne risulta in media un importo più basso di circa 170,00€.
La tredicesima verrà utilizzata per pagare le bollette
L’aver meno soldi in tasca, unito ai timori per il futuro, avrà un altro effetto negativo: una contrazione dei consumi, con gli italiani che probabilmente decideranno di risparmiare su cenone e regali per utilizzare la tredicesima per far fronte a qualche spesa di gestione familiare.
Tant’è che secondo il Codacons le tredicesime degli italiani quest’anno andranno a coprire maggiormente le spese legate a “prestiti, mutui, bollette, tasse e spese mediche”. Solamente l’11% dell’importo della tredicesima sarà destinato alle spese per le festività e per questo motivo difficilmente ci sarà il rilancio dei consumi tanto sperato dal Governo.
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