UE, nuovi tagli nelle forniture dei vaccini: lo Sputnik V ora è indispensabile?

Alessandro Cipolla

12/03/2021

Dopo Johnson & Johnson anche AstraZeneca avrebbe annunciato ulteriori tagli nella fornitura dei vaccini anti-Covid all’Unione Europea: Bruxelles continua a voler fare a meno dello Sputnik V, ma se i ritardi dovessero proseguire potrebbe essere inevitabile rivolgersi a Mosca.

UE, nuovi tagli nelle forniture dei vaccini: lo Sputnik V ora è indispensabile?

AstraZeneca continua a dare più di un grattacapo a Bruxelles. A preoccupare Palazzo Berlaymont non sarebbero solo le sospensioni e i ritiri di alcuni lotti del vaccino made in Oxford, ma anche le voci di possibili nuovi tagli alle forniture.

Una notizia che arriva proprio nelle ore in cui in l’Italia ha deciso di ritirare il lotto ABV2856 dopo tre morti sospette avvenute in Sicilia, nel merito stanno indagando ora altrettante Procure e l’Iss sta facendo tutti gli accertamenti del caso, con una decisione analoga che è stata presa pure da Austria, Estonia, Lituania, Lettonia e Lussemburgo.

Hanno invece sospeso la somministrazione del vaccino di AstraZeneca Danimarca, Norvegia, Romania, Bulgaria e Islanda. L’Oms ha dichiarato che non ci sono problemi di sicurezza per il vaccino, con pure l’Ema che ha rassicurato i cittadini specificando come i casi sospetti al momento sarebbero 30 su un totale di 5 milioni di somministrazioni.

L’azienda anglo-svedese però adesso potrebbe far arrabbiare l’Unione Europea per un altro motivo: stando all’agenzia Reuters, da qui a fine mese AstraZeneca potrebbe tagliare di un ulteriore 25% la propria fornitura di vaccini.

Vaccini: AstraZeneca taglia ancora, Sputnik V indispensabile?

Da quanto si apprende da Reuters, nel primo trimestre del 2021 AstraZeneca fornirà in totale all’UE solo 30 milioni di vaccini, ovvero un terzo di quanto inizialmente pattuito e il 25% in meno rispetto all’ultimo accordo.

Un possibile taglio che si va ad aggiungere a quello paventato da Johnson & Johnson, il cui vaccino è appena stato approvato dall’Ema, senza contare i ritardi fin qui avuti anche da parte di Pfizer e Moderna.

Se nelle intenzioni dell’Europa e dell’Italia c’è una forte accelerazione nella campagna vaccinale nel secondo trimestre 2021, se questi tagli dovessero essere confermati anche nei prossimi mesi allora tutto diventerebbe più difficile.

Ecco che allora la Russia potrebbe essere uno spettatore interessato, visto che il Russian Direct Investment Fund starebbe offrendo il suo Sputnik V a diversi Paesi dell’Unione, senza contare l’accordo con l’azienda farmaceutica italo-svizzera Adienne Pharma & Biotech per iniziare a produrre il suo vaccino anche in Italia.

Al momento però la Russia non ha fatto ancora una richiesta ufficiale all’Ema per una approvazione dello Sputnik V, ma nonostante lo scetticismo di Bruxelles che non vorrebbe dover bussare alla porta di Mosca, senza un aumento della disponibilità molti altri Paesi potrebbero non poter fare a meno di ricorrere anche al vaccino russo.

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