L’ennesimo scivolone per Trump che ha definito un onore per gli USA avere il primato mondiale per casi di COVID-19. È polemica.
Secondo Donald Trump il fatto che gli Stati Uniti abbiano il primato per il più alto numero di casi di coronavirus nel mondo è un onore.
Per il presidente infatti questo dimostra che il Paese sta monitorando in maniera efficace la diffusione del contagio, eseguendo un numero di tamponi maggiore rispetto a tutti gli altri Stati del mondo. Ma alcuni dati lo smentiscono.
Trump: “primato USA per coronavirus è un onore”
Donald Trump stupisce ancora una volta per una dichiarazione piuttosto discutibile fatta durante la prima riunione di gabinetto alla Casa Bianca dall’inizio dell’epidemia. Rispetto al fatto che gli USA abbiano il più alto numero di contagi nel mondo, Trump ha commentato: “lo considero, in un certo senso, una buona cosa perché significa che i nostri test sono molto meglio. Quindi lo vedo come un distintivo d’onore ”.
Per il presidente USA aver registrato più di 1 milione di contagiati dimostra l’efficacia del sistema sanitario statunitense e del programma di monitoraggio della pandemia: “è un grande tributo ai test e a tutto il lavoro svolto da molti professionisti” ha affermato Trump.
Stando ai dati della Johns Hopkins University, gli Stati Uniti attualmente contano almeno 1,5 milioni di casi di coronavirus e quasi 92.000 morti. La dichiarazione del presidente ha scatenato subito una bufera di critiche. Il Comitato Nazionale Democratico infatti, con un post su Twitter, ha commentato che 1,5 milioni di casi di COVID-19 negli Stati Uniti equivalgono solo a “un completo fallimento della leadership”.
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Il Paese che fa più tamponi?
Secondo i dati forniti dai Centers for Disease Control and Prevention, gli Stati Uniti hanno condotto fino a martedì 19 maggio circa 12,6 milioni di tamponi. Ma se è vero che il Paese ha effettuato una quantità maggiore di tamponi rispetto a qualsiasi altro Stato al mondo, lo stesso non vale quando si fa riferimento ai test eseguiti su base pro capite.
Secondo la classifica stilata da Our World in Data, un sito di pubblicazione scientifica con sede presso l’Università di Oxford, gli Stati Uniti si trovano infatti al 16° posto a livello mondiale in termini di test eseguiti su 1.000 persone, battuti da altri Stati come Islanda, Nuova Zelanda, Russia e Canada.
Entro la scorsa settimana il Paese ha condotto tra i 300.000 e i 400.000 test al giorno, secondo i dati raccolti dal Covid Tracking Project, un progetto di monitoraggio COVID gestito da volontari. Ma questo non basta. Secondo Ashish Jha, direttore del Harvard Global Health Institute, gli Stati Uniti dovrebbero eseguire oltre 900.000 test al giorno per riaprire in sicurezza, mentre al momento se ne stanno facendo solo un terzo.
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