Secondo una ricerca del Center for Global Development, la gestione dei migranti fuggiti dalla guerra in Ucraina costerebbe all’Europa 30 miliardi di dollari all’anno. Ma sul fronte immigrazione tutti gli occhi sono puntati sull’Africa.
Nella guerra in Ucraina il fattore immigrazione potrebbe non essere secondario, ma giocare al contrario un ruolo di primo piano specie se il conflitto dovesse protrarsi a lungo generando di riflesso una crisi alimentare in Africa.
Da quando è scoppiata la guerra, provenienti dall’Ucraina sono arrivate negli altri Paesi dell’Europa circa 7 milioni di persone: 5,3 milioni sono cittadini ucraini, mentre il resto sono di altre nazionalità.
A questi vanno aggiunti 8 milioni di sfollati interni, mentre in Russia sarebbero presenti al momento 1,5 milioni di profughi tra cui migliaia di bambini non accompagnati. Una vicenda questa che di recente ha suscitato più di una polemica.
Stando ai dati snocciolati da Frontex, in Europa il Paese che al momento sta accogliendo più profughi ucraini è la Polonia (3,5 milioni), seguita dalla Romania (900.000) e dall’Ungheria (500.000).
In Italia invece sono circa 125.000 le persone arrivate dall’Ucraina, soprattutto donne, bambini e anziani. Nel nostro Paese però di recente si è verificato un incremento degli sbarchi dei migranti provenienti dall’Africa: di certo non è una novità con l’arrivo della bella stagione, ma questo aumento potrebbe essere solo un antipasto di quello che potrebbe avvenire nel caso la crisi del grano dovesse provocare delle diffuse carestie nel continente.
Ucraina: quanto costano all’Europa i migranti
A differenza di quanto accaduto vergognosamente negli ultimi anni con i profughi in fuga dalle guerre in Africa e in Medioriente, l’ultimo esempio lo abbiamo visto pochi mesi fa in Bielorussia con migranti siriani e afghani truffati e poi lasciati al gelo al confine polacco, nel caso dell’Ucraina la macchina dell’accoglienza dell’Europa si è dimostrata particolarmente efficiente.
Secondo uno studio elaborato dal Center for Global Development, in un anno il costo per ospitare i 7 milioni di profughi ucraini sarebbe di 30 miliardi di dollari. Una cifra importante per un continente come l’Europa dove l’inflazione sta mettendo in difficoltà economica diversi Paesi.
C’è da dire comunque che la campagna Stand up for Ukraine, lanciata da artisti come U2, Eddie Vedder, Ozzy Osbourne, Bon Jovi e Bruce Springsteen, è riuscita a raccogliere la cifra record di 9 miliardi di euro per i rifugiati ucraini. La generosità delle persone però alla lunga potrebbe venire meno.
Se per quanto riguarda l’Ucraina già si parla di molti profughi che avrebbero fatto ritorno volontariamente in patria, nei prossimi mesi ci potrebbe essere un autentico esodo dall’Africa verso le nostre coste in caso di crisi alimentari provocate dal blocco del grano.
Nonostante sarebbero vittime indirette di questa guerra, difficilmente l’Europa potrebbe dimostrarsi nuovamente così solidale con l’Italia che rischierebbe, nuovamente, di dover gestire gli sbarchi da sola.
Per diversi analisti l’immigrazione sarebbe un ulteriore elemento di pressione nelle mani di Vladimir Putin in questa guerra, una sorta di dramma nel dramma che potrebbe peggiorare nel caso di un conflitto lungo e logorante.
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