Negli Usa un morto al minuto per il coronavirus: l’unica speranza è il vaccino

Alessandro Cipolla

30/07/2020

Quasi 1.500 decessi si sono registrati negli Stati Uniti a causa del coronavirus nelle ultime ventiquattro ore: con il picco dei contagi che sembra ancora lontano dall’essere raggiunto, tutti gli sforzi al momento sono concentrati nell’avere un vaccino il prima possibile.

Negli Usa un morto al minuto per il coronavirus: l’unica speranza è il vaccino

Per qualcuno il coronavirus non esiste più ma negli Stati Uniti sta facendo un morto al minuto. Sono drammatiche le ultime notizie che stanno arrivando da Oltreoceano, con gli Usa che sono di gran lunga il Paese più colpito al mondo da questa pandemia.

Nella giornata di mercoledì infatti sono stati in totale 1.461 i morti negli States a causa del Covid, una cifra di poco inferiore al triste record di 1.484 decessi che si è verificato lo scorso 27 maggio.

In totale negli Stati Uniti sono oltre 4,4 milioni le persone che sono state contagiate dal coronavirus, con il conto totale dei morti che ha sfondato il tetto dei 150.000. Nelle ultime ore è risultato positivo anche Louie Gohmert, un deputato repubblicano che spesso si è rifiutato di indossare la mascherina.

In uno scenario dove ancora non si riesce a vedere il raggiungimento del picco dei contagi, Donald Trump è sempre più determinato nell’accelerare il più possibile nell’avere a disposizione il prima possibile un vaccino.

Stati Uniti: si punta tutto sul vaccino per il coronavirus

In quest’ottica, tutte le speranze sembrerebbero essere riposte nei passi in avanti fatti registrare da Moderna, con la sperimentazione del vaccino messo a punto dall’azienda americana che sta avendo risultati positivi nei macachi, mentre ora partiranno i test su 30.000 volontari.

Quando sarà possibile però averlo a disposizione? Per Donald Trump potrebbe arrivare negli Stati Uniti molto presto e magari a ottobre, giusto poco prima delle elezioni presidenziali del 3 novembre che lo vedono in grande difficoltà nei sondaggi.

Più cauto invece nelle tempistiche è Anthony Fauci, capo dell’istituto statunitense National Institute of Allergy and Infectious Diseases e massimo esperto di malattie infettive negli Usa, che invece ha spiegato che l’obiettivo è di averlo a inizio 2021.

Anche Fauci però di recente ha fatto trapelare un certo ottimismo in materia di vaccino, con Moderna che ha dichiarato come il prossimo anno potrebbero essere pronte per essere distribuite fino a 1 miliardo di dosi.

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