No alla quarta dose per tutti, sì al richiamo annuale; come Wired immagina il futuro della campagna vaccinale.
Non si arresta l’ondata dei contagi in Italia e nel resto d’Europa. I nuovi casi sono trainati dalla nuova variante Omicron 2. Dopo due anni di pandemia, mascherine e tamponi, la nostra quotidianità è ormai costruita saldamente sulle notizie riguardanti il Covid, le restrizioni e le informazioni sulla campagna vaccinale.
Come dimostrato dai dati raggiunti in questi anni i vaccini hanno assolto il loro compito di rallentare la circolazione del virus e dei contagi e, nonostante i dubbi, hanno saputo coprire la popolazione dai sintomi più gravi delle nuove varianti. A oggi la campagna vaccinale non si ferma, ma sono ancora molte le domande lasciate aperte.
Ci si domanda se occorre somministrare una quarta dose a tutti oppure no, e altre ipotesi si affacciano sul tavolo dei lavori, come l’esigenza di creare nuovi vaccini per le varianti. Davanti a tali interrogativi Wired prova a immaginare il futuro dei vaccini. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Futuro vaccini anti-Covid: quarta dose non per tutti
Se la quarta dose è già raccomandata ai soggetti fragili, condizione che può essere legata a patologie, trattamenti e conseguente a un trapianto, non è detto che sarà estesa a tutta la popolazione. A sottolineare questo importante aspetto è stato proprio l’Agenzia europea per i medicinali (Ema), non ci sono infatti ancora prove sufficienti per estenderla a tutti. La ricerca però su questa seconda dose booster prosegue e il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che nei prossimi giorni si studierà la possibilità di somministrare la quarta dose alle fasce d’età più avanzate.
Al momento le ricerche sulla quarta dose sono ancora in embrione, lontane dal poter dare una risposta certa su come agire in merito. Stando a uno studio israeliano, la quarta dose garantirebbe il rialzo del livello degli anticorpi anti Sars-Cov-2, garantendo una protezione come quella offerta dalla terza dose.
Secondo altri studi invece la quarta dose garantirebbe una protezione contro le forme Covid gravi per le persone con più di 65 anni. Infatti, le aziende Pfizer e Moderna - produttrici dei vaccini a base mRna - hanno chiesto all’autorità americana Fda (Food and Drug Administration) l’autorizzazione a poter richiamare le persone con Over 65. Non è da escludere quindi che la quarta dose possa essere estesa, ma non a tutti.
Futuro vaccini anti-Covid: serve un vaccino universale?
Con i contagi che tornano a salire a causa delle sotto-varianti è naturale interrogarsi quale sia il futuro dei vaccini anti-Covid. Come dimostrato i vaccini a oggi forniscono un’alta protezione contro le forme più gravi del Sars-CoV-2, agendo sulla proteina spike del virus. Tuttavia davanti alle continue mutazioni, gli scienziati stanno lavorando a vaccini pan-coronavirus, capaci di offrire una protezione più ampia.
Questa nuova forma potrebbe garantire uno scudo contro più varianti contemporaneamente, confermando quello che ha affermato l’immunologo Anthony Fauci: “Non possiamo continuare a inseguire le nuove varianti abbiamo bisogno di un vaccino universale contro i coronavirus”. Sembrerebbe quindi che con questi nuovi studi sia possibile ottenere in futuro un vaccino universale contro non solo il Sars-CoV-2 ma anche contro altri corona virus. Secondo l’immunologo il percorso scientifico dovrà essere graduale. Lo studio è concretamente realizzabile ma occorre tempo per poter individuare i diversi punti deboli del virus per poterlo attaccare su più fronti.
Futuro vaccini Covid: sarà possibile un richiamo annuale?
Con il palesarsi delle nuove sotto-varianti, l’idea di una campagna vaccinale che somministri più dosi di vaccini a intervalli brevi non sembra essere una strategia sostenibile e duratura nel tempo, come suggerito dalla rivista Wired.
È per questo che si affaccia sul tavolo di lavoro l’ipotesi di un richiamo annuale: una vaccinazione periodica che si basi sulla stagionalità del coronavirus. A parlare di questa eventualità è stato lo stesso direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco Nicola Magrini, il quale ha affermato che si potrà parlare di un richiamo annuale solo dopo aver valutato attentamente i dati estivi.
Se la quarta dose non sembra a oggi essere quindi la soluzione per una campagna vaccinale, non essendo supportata da dati sufficienti, la strategia di un vaccino annuale sembra essere una soluzione a lungo termine sostenibile e che potrebbe rivelarsi - come spiegato da Marcello Tavio, past president della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) a WIred - una strada valida da percorre in futuro.
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