La quasi totalità delle dosi di vaccino prodotte sono state immesse nei mercati di solamente 10 Paesi in tutto il mondo, lasciando agli altri le briciole. L’OMS invita gli Stati a essere più solidali.
Il 95% delle dosi di vaccino distribuite fino ad ora sono state consegnate solamente a 10 Paesi in tutto il mondo. A renderlo noto è proprio l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha espresso anche il suo rammarico chiedendo a questi Paesi e all’Europa una maggiore solidarietà.
Già lo scorso novembre, poco dopo l’annuncio dell’efficacia del vaccino, gli Stati più ricchi erano riusciti ad acquistare l’82% delle dosi del candidato di Pfizer, lasciando tutti gli altri a bocca asciutta.
Vaccino, il 95% delle dosi in soli 10 Paesi
Attualmente quasi la totalità delle dosi di vaccino messe in commercio sono state destinate a solamente 10 Paesi in tutto il mondo, lasciando le briciole agli altri. Sulla questione si è espresso anche il direttore europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Hans Kluge, che ha lanciato un monito: “Da un punto di vista collettivo, semplicemente non possiamo permetterci di lasciare alcun Paese indietro, nessuna comunità”.
Il direttore dell’OMS non ha reso noti i nomi dei 10 Paesi a cui sono state destinate il 95% delle dosi del vaccino, ma secondo i dati forniti dal sito Our World in Data è facile ipotizzare che siano gli Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Israele, Emirati Arabi Uniti, Russia, Germania, Spagna e Canada ed anche l’Italia.
L’OMS chiede una maggiore solidarietà a questi Paese, esortando tutti i governi a “contribuire, dare e sostenere un accesso equo e la diffusione dei vaccini lo facciano”. È quanto ha affermato Kluge nel corso di una conferenza online, mettendo in evidenza anche gli sforzi compiuti dall’Organizzazione e dai suoi partner al fine di garantire i vaccini ad ogni Paese del mondo.
Aumenta la paura per le nuove varianti
Secondo il direttore dell’OMS per le questioni sanitarie di emergenza, Michael Ryan, in solamente un mese, sono già state somministrate 28 milioni di dosi in circa 46 Paesi. Le vaccinazioni procedono a ritmo sostenuto in diversi Paesi, tra cui anche in Italia, che primeggia in Europa, ma l’OMS continua a ribadire la sua preoccupazione per le nuove varianti più contagiose, in particolare quella del Regno Unito e del Sudafrica. Ryan ha infatti precisato che:
“È una situazione preoccupante. Al momento, capiamo che non c’è un significativo cambiamento nella malattia prodotto da queste varianti, il che significa che il Covid-19 non è più, né meno severo. Al tempo stesso, siamo preoccupati per due ragioni: questa variante ha un più alto tasso di trasmissione; e pone un interrogativo su cosa questo significhi per i vaccini”
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