Con un blitz le autorità italiane hanno trovato nello stabilimento della Catalent di Anagni 29 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca: cresce il sospetto di una strategia dell’azienda per favorire il Regno Unito a discapito dell’UE.
Nei frigoriferi dello stabilimento della Catelent di Anagni ci sono 29 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca, scovate durante un’ispezione dalle autorità italiane su segnalazione della Commissione Europea.
Stando a quanto riportato da La Stampa, nel frusinate è così andato in scena il nuovo colpo di scena del braccio di ferro tra Unione Europea e AstraZeneca, con il Regno Unito nei panni del convitato di pietra tanto che a Bruxelles ormai si starebbero preparando a una sorta di “guerra” con Londra.
“È una vergogna, AstraZeneca produce in uno stabilimento sui cinque previsti nel contratto” è stato l’attacco di Sandra Gallina, direttrice generale Salute della Commissione, che però dovrebbe recitare anche un mea culpa per aver siglato dei contratti che non prevedono delle penali realmente efficaci.
Ma la vicenda delle dosi tenute in frigo nello stabilimento di Anagni ci raccontano un’altra storia, quella di un possibile accordo tra AstraZeneca e Londra per privilegiare l’approvvigionamento del Regno Unito a discapito dell’Unione Europea.
L’intrigo delle 29 milioni di dosi AstraZeneca ad Anagni
Sembra la trama di un thriller hollywoodiano, invece potrebbe essere uno dei risvolti della delicata partita a scacchi che l’Unione Europea sta giocando con le aziende farmaceutiche. Questa volta però c’è il sospetto che qualcuno stia giocando in maniera scorretta.
Tutta questa vicenda prende il via a Leida, in Olanda, dove in uno stabilimento della Halix viene prodotto il vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Oltre a questo sito, la produzione per conto dell’azienda anglo-svedese avviene in territorio comunitario solo in uno stabilimento a Seneffe, in Belgio.
Lo stabilimento di Halix non è stato ancora autorizzato dall’Ema visto che AstraZeneca ha presentato tutti i dati in ritardo, con il disco verde atteso comunque a giorni. Da settembre però il sito è capace di produrre fino a 6 milioni di dosi al mese.
Visto che Halix ha invece il permesso di Londra, si sospetta che le dosi prodotte siano state in gran parte spedite nel Regno Unito fino al 1 febbraio, quando è entrato in vigore il regolamento comunitario per il controllo dell’export.
Il commissario europeo per il Mercato Europeo Thierry Breton, dopo una visita a Leida, si è così insospettito e ha fatto una segnalazione alle autorità italiane che, ispezionando la Catelent di Anagni dove vengono solo infilate le dosi, ha scoperto le 29 milioni di dosi del vaccino AstraZeneca conservate nei frigoriferi dello stabilimento.
Se pensiamo che finora l’azienda anglo-svedese ha consegnato all’Europa soltanto 16,6 milioni di dosi, molto meno di quanto pattuito, la scoperta fatta ad Anagni apre molti interrogativi visto che non tutte le dosi trovate sarebbero state prodotte nello stabilimento olandese.
AstraZeneca ha quindi volontariamento fornito i propri dati in ritardo all’Ema per garantire così subito un immediato approvvigionamento al Regno Unito? Questo è il sospetto che serpeggia a Bruxelles, con i rapporti con Londra e la casa farmaceutica che si fanno sempre più tesi: anche se al momento l’UE sembrerebbe non voler andare allo scontro frontale, sui vaccini presto si potrebbe innescare una autentica “guerra” tutta in seno all’Europa.
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