Il vaccino, la pandemia, la ricerca scientifica: i temi caldi di questi mesi indicano quali sono le priorità del mondo. Cosa ci salverà davvero dalla prossima e probabile epidemia?
La corsa contro il tempo per il vaccino Covid è il segnale dell’emergenza ancora in atto: come ne usciremo?
Un anno dopo la dichiarazione della pandemia, il mondo farebbe bene a prepararsi per la prossima: questo è l’avvertimento dell’amministratore delegato di BioNTech, Ugur Sahin riportato da Bloomberg.
Mentre il virus restringe ancora gran parte della vita quotidiana in tutto il mondo, Sahin afferma che il Covid-19 non è nemmeno la peggiore epidemia immaginabile. In effetti, le future epidemie potrebbero essere più devastanti, ed essere pronti è la chiave.
Tradotto: il vaccino e la ricerca scientifica diffusa sono le chiavi. Ecco come ci salveremo.
Il vaccino ci salverà ma a queste condizioni
Dinanzi alla crisi sanitaria del mondo, tutt’altro che superata, è evidente che i produttori di farmaci e i Governi devono acquisire la capacità di immunizzare il mondo intero entro tre mesi dallo sviluppo di un’iniezione secondo l’ad di BioNtech.
Dato lo stato delle attuali campagne sui vaccini, con ampie fasce della popolazione mondiale ancora in attesa di una dose, questo è un obiettivo ambizioso. Per arrivarci, Sahin immagina una partnership pubblico-privato.
Il ragionamento è piuttosto chiaro:
“Non eravamo preparati a produrre dosi sufficienti per l’intera popolazione di questo pianeta. Questo deve cambiare. Dobbiamo essere pronti non solo a sviluppare un vaccino veloce, ma anche a produrre dosi sufficienti.”
Il bilancio globale racconta che i risultati sulla diffusione delle iniezioni sono molto scarsi: solo il 7% circa degli europei ha assunto almeno una dose, rispetto al 19% delle persone negli Stati Uniti. La maggior parte dei Paesi africani, nel frattempo, non ha nemmeno iniziato.
La ricerca medica sarà la svolta
Lo sviluppo del vaccino per il Covid ha aperto strade davvero importanti per la ricerca medica e scientifica. E anche questo sarà un aspetto cruciale per le prossime sfide dell’umanità.
Ne è convinto Sahin, secondo cui il metodo dell’mRNA usato insieme a Pfizer per il vaccino avrà altri significativi usi.
Nei vaccini, la tecnologia invia le istruzioni genetiche alle cellule del corpo per produrre il materiale necessario per preparare il sistema immunitario a combattere una potenziale futura infezione. Nel campo terapeutico la nuova tecnologia potrebbe istruire le cellule a produrre qualsiasi tipo di proteina, trasformandole potenzialmente anche in piccole fabbriche di farmaci.
La tecnologia potrebbe essere utilizzata nell’immunoterapia del cancro e nella medicina rigenerativa, nonché per combattere le malattie autoimmuni, le allergie e le malattie rare.
La speranza per salvarsi passa anche da qui. Secondo Sahin:
“Vedremo nei prossimi 18-24 mesi molte potenziali applicazioni che sono fuori dagli schemi. Crediamo che quello che facciamo potrebbe cambiare il destino delle persone con malattie gravi”
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