Poche somministrazioni nell’ultima settimana e zero multe da quando c’è l’obbligo anche per lavorare: sul vaccino per gli over 50 il Governo però appare intenzionato a tirare dritto per la sua strada.
Il vaccino obbligatorio per gli over 50 in Italia è un flop su tutti i fronti ma il Governo, stando ai rumors degli ultimi giorni, potrebbe decidere di prorogare la misura anche oltre la scadenza del 15 giugno.
Un paradosso che però non deve sorprendere più di tanto, visto che il nostro è l’unico Paese europeo a insistere nelle misure restrittive verso i non vaccinati anche se questi sono ormai una fetta sempre più piccola della popolazione.
Considerando anche i guariti dal Covid che non sono vaccinati, si stima infatti che oltre il 90% degli italiani in questo momento abbia in corpo gli anticorpi, tanto che i ricoveri in terapia intensiva sono in forte calo negli ultimi giorni.
Con anche un rigorista come Andrea Crisanti che chiede di “riaprire tutto” visto che questo sarebbe il momento giusto, tra gli ambienti del Governo si parla di mantenere il vaccino obbligatorio per gli over 50 e il green pass per lavorare anche oltre il 15 giugno, il tutto per una sorta di “premio” verso chi ha completato il proprio ciclo vaccinale.
Resta il fatto che l’idea di spingere gli over 50 riluttanti a fare il vaccino attraverso l’obbligo si sta rivelando fallimentare, visto che le multe previste oltre che irrisorie (100 euro una tantum) al momento non sono state neanche emesse.
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Vaccino obbligatorio over 50: multe e prime dosi, i numeri
Il vaccino anti-Covid per gli over 50 è diventato obbligatorio in Italia lo scorso primo febbraio. Dal 15 febbraio inoltre senza essersi sottoposti alla somministrazione è vietato recarsi nei luoghi di lavoro.
Per chi non rispetta questo obbligo è prevista una multa da 100 euro una tantum. Per i lavoratori over 50 privi del super green pass, c’è la sospensione dal lavoro senza stipendio e nel caso di accesso ai luoghi di lavoro, può scattare una multa da 600 a 1.500 euro (sanzione raddoppiata se la violazione è reiterata).
Stando a La Repubblica però finora sarebbero state emesse zero multe nei confronti degli 1,4 milioni di over 50 che in Italia ancora non si sono vaccinati. Nessuno infatti ha comunicato alla Agenzia delle Entrate, che è deputata a emettere le sanzioni, i nomi dei cittadini “fuorilegge”.
Sempre sul quotidiano si legge che le multe alla fine potrebbero arrivare oltre il 15 giugno, visto che per questioni di privacy al momento il ministero della Salute, il garante e Sogei, ancora non hanno redatto un elenco degli over 50 non vaccinati.
Se le multe sono ferme al palo non vanno molto meglio le vaccinazioni. Stando all’ultimo report di Gimbe, nell’ultima settimana che è stata quella dello start all’obbligo vaccinale anche per lavorare, sono stati circa 25.000 gli over 50 che hanno fatto la prima dose.
Un dato questo molto deludente, visto che solo nella fascia d’età 50-59 anni restano ancora 600.000 le persone non vaccinate. Nei luoghi di lavoro al contrario si sarebbe registrato un boom per quanto riguardo lo smart working e le malattie, con pochi dei 500.000 lavoratori over 50 non vaccinati che al momento sarebbero a casa senza stipendio.
Di fronte a questi numeri viene spontaneo domandarsi se abbia ancora senso insistere su questa misura: mentre buona parte dell’Europa sta per dire addio a ogni restrizione, il sentore è che in Italia le misure relative ai vaccini e al green pass possano restare in vigore ancora per diversi mesi. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
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