Anche se meno a rischio di ricoveri o decessi, bambini, adolescenti e giovani (non vaccinati) sono più vulnerabili alla variante Delta e possono sviluppare sintomi persistenti per mesi.
La variante Delta, forma iper-infettiva e finora più pericolosa del Covid-19, sta causando una nuova epidemia e portando nuove restrizioni in tutto il mondo. Fortunatamente la vaccinazione sembra fornire una buona protezione, ma gli esperti sottolineano l’importanza di ricevere entrambe le dosi per potenziare l’efficacia del vaccino. I gruppi non vaccinati sono i più vulnerabili e stanno guidando le nuove ondate nei Paesi in cui la variante Delta si sta diffondendo.
Ecco che bambini e adolescenti sono la fascia considerata più a rischio, in quanto meno vaccinati rispetto agli anziani. È vero che questa fascia d’età è a minor rischio di malattie gravi o decessi per Covid, ma se contagiati possono sempre rischiare di sviluppare sintomi a lungo termine o essere ricoverati.
Variante Delta, sintomi gravi nei giovani
I sintomi di un’infezione da variante delta possono essere diversi dai tipici sintomi del Covid-19 e rendere più difficile la diagnosi. Se nelle prime fasi della pandemia era più semplice riconoscere il virus grazie a segni particolari come la perdita di gusto e olfatto uniti a tosse, febbre e dolori diffusi, nel caso della variante Delta i sintomi assomigliano più a un comune raffreddore, con mal di testa, naso che cola e mal di gola (Fonte: ZOE Covid Symptom Study).
Non è ancora chiaro se la variante Delta sia più letale rispetto alle altre mutazioni del virus. Sulla base dei ricoveri in UK e di uno studio pubblicato su The Lancet, la variante Delta sembra avere maggiori probabilità di portare al ricovero e alla morte, in particolare tra le persone non vaccinate.
Questo significa che chi non ha completato il ciclo vaccinale è più a rischio. Lo confermano anche gli studi del Yale Medicine: negli Stati Uniti le comunità con bassi tassi di vaccinazioni hanno registrato un aumento dei casi con focolai e casi gravi anche tra i ragazzi.
Giovani di 20-30 anni anche sani vengono ricoverate in ospedale con Covid-19 a causa del peggioramento dei sintomi, avvertono i funzionari sanitari statunitensi. L’allarme riguarda i non vaccinati, che in alcuni casi - spiega la Nbc - finiscono in terapia intensiva e hanno bisogno di ventilatore o altro supporto di ossigeno.
Perché i giovani rischiano di più
Secondo i CDC (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie), i tassi di vaccinazione tra i giovani sono inferiori a quelli tra gli anziani. I dati ufficiali mostrano che meno della metà delle persone tra i 18 e i 24 anni e tra i 25 e i 39 anni negli USA è completamente vaccinata. Il numero. è ancora più basso per la fascia 12-18 anni, per i quali l’ok alla vaccinazione è arrivato solo da poco.
Gli esperti prevedono che il picco dell’epidemia sarà a fine settembre, stagione del ritorno a scuola. Il presidente Joe Biden sta esortando gli americani a vaccinarsi il più rapidamente possibile, rivolgendo il suo appello particolarmente ai giovani, ritenuti più a rischio.
Un funzionario della FDA ha dichiarato che l’autorizzazione all’uso di emergenza del vaccino anti-Covid per gli under 12 potrebbe arrivare il prossimo inverno.
I sintomi a lungo termine
Anche se è più raro che i bambini e i giovani sani si ammalino gravemente o muoiano di Covid-19, le prove suggeriscono sempre più che un numero significativo continua a manifestare sintomi persistenti per mesi dopo aver contratto il virus, anche se con sintomi lievi. Sebbene non ci siano dati esatti, la ricerca suggerisce che un numero significativo di bambini e adolescenti potrebbe essere affetti da Long Covid, condizione che porta ad affaticamento, difficoltà respiratorie, palpitazioni cardiache, mal di testa, dolori muscolari e articolari, febbre, vertigini, affaticamento, nebbia cerebrale e altro ancora.
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