Walter Ricciardi entra nel direttivo di Azione, Matteo Bassetti non esclude un suo impegno in politica e qualcuno ha già seguito questa strada: dopo la pandemia i medici puntano al Parlamento?
Dagli ospedali ai salotti televisivi il passo è stato breve. E ora potrebbe seguirne un altro, quello sulle poltrone parlamentari o di consigli comunali e regionali. Con la pandemia di Covid-19 che inizia a suscitare meno interesse nei dibattiti quotidiani - televisivi e non - gli esperti che hanno riempito gli studi per quasi due anni pensano al loro futuro.
Per virologi, epidemiologi, immunologi ed esperti di vario genere si inizia a parlare della possibilità di occuparsi direttamente della politica. Magari entrando in qualche partito o candidandosi alle elezioni. E alcuni di loro non nascondono affatto l’interesse verso una carriera politica, in maniera più o meno sfumata.
Per Matteo Bassetti la strada politica non è da escludere, “ma solo come tecnico”, assicura. Il virologo Fabrizio Pregliasco sostiene di non aver mai pensato a un posto in Parlamento ma sembra non escluderlo per il futuro: “Chissà, sull’approccio sono un democristiano”. E poi c’è Walter Ricciardi che ha già fatto un passo in avanti entrando nel direttivo di Azione, il partito appena nato (almeno ufficialmente) e il cui segretario è Carlo Calenda.
Bassetti non esclude un impegno in politica
Per Bassetti, direttore delle Malattie infettive del San Martino di Genova, la possibilità di una discesa in campo in politica potrebbe arrivare solo da tecnico. Già in passato aveva detto, su un suo impegno diretto: “Oggi no, ma mai dire mai per il futuro”.
Bassetti in politica si è già impegnato sia all’università che sostenendo Forza Italia, ma senza candidature o ruoli ricoperti. Si definisce un liberale e aggiunge: “Sono stato in mezzo e mi piace stare in mezzo”.
Ricciardi è già nel direttivo di Azione
Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza, è già tra i promotori di Azione. Da poche ore il movimento di Carlo Calenda è diventato un partito a tutti gli effetti e Ricciardi, che è stato tra i promotori, fa parte del comitato direttivo.
“Non è la prima volta in politica in realtà, ero stato tra i fondatori di Italia Futura, con Montezemolo”, racconta a Repubblica. Ed era anche stato candidato in Parlamento nel 2013 con Scelta Civica. Da cattolico cita Paolo VI: “Ha detto che l’impegno in politica è la più alta forma di servizio”.
Per questo ha dato la sua disponibilità a Calenda, per il quale ammette di provare ammirazione. Dal suo ministro, Speranza, invece lo differenzia il credo politico: “Ho grande stima per Speranza, ma la mia cultura politica non è quella di sinistra, non più almeno. Sono un cattolico liberale, mi ritrovo nel programma di Azione”.
Il suo impegno in politica, quindi, è già iniziato. Ma senza nessuna ambizione elettorale, garantisce. Non è interessato a candidarsi, dopo averlo già fatto nel 2013: “Sono qui per servire, non per chiedere”, conclude.
Dal Covid alla politica, quando è già successo
Il passaggio dalla medicina alla politica non è cosa rarissima, in effetti. E non lo è stato neanche con la pandemia di Covid. Il caso più noto è quello di Pier Luigi Lopalco, diventato assessore alla Sanità in Puglia - seppure per pochi mesi - sotto la presidenza di Michele Emiliano. Un’esperienza durata poco.
Andrea Crisanti, invece, racconta di aver ricevuto una richiesta di candidatura - da parte di Pd e M5s - per le elezioni suppletive del seggio di Verona: ha rifiutato. Poi c’è chi non pensa alla politica ma ad altri ambiti: è il caso di Alberto Zangrillo, medico di Silvio Berlusconi, che è diventato presidente del Genoa calcio.
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