WhatsApp spiato: l’app al centro di un allarme sicurezza mondiale che vede coinvolti diversi utenti sparsi in 20 Paesi. Ecco cosa sta succedendo.
WhatsApp al centro di nuovi problemi di sicurezza. A lanciare l’allarme è la stessa società di Mark Zuckerberg, che porta in tribunale NSO Group (società israeliana di cybersicurezza) con un’accusa grave: l’aver spiato le chat di alcuni utenti in diversi Paesi.
Spiare le chat WhatsApp è una delle attività più difficili e rischiose per gli iscritti alla popolare app di messaggistica: non è la prima volta che la chat mobile più famosa al mondo finisce nel mirino di hacker e scandali sicurezza, che vedono la privacy degli utenti sempre più a rischio.
Ora è lo stesso WhatsApp a chiamare in causa la NSO, accusata di spionaggio: ecco cosa sta succedendo.
Allarme WhatsApp: chat private spiate in tutto il mondo
A riportare la notizia sono due fonti americane autorevoli: New York Times e The Verge. WhatsApp ha indetto una causa contro l’azienda israeliana NSO Group, colpevole secondo la popolare chat di messaggistica istantanea di aver creato un programma in grado di spiare gli utenti.
Il numero degli account WhatsApp spiati dal programma ammonterebbe a 1.400, sparsi in oltre 20 Paesi. Il caso vede anche la presenza di un centinaio di giornalisti attivisti nel campo dei diritti umani, lasciando le ipotesi aperte a più strade e diverse possibilità.
I sospetti sono iniziati nella primavera 2019: Citizen Lab, gruppo di ricerca dell’Università di Toronto, ha rilevato la prima anomalia all’interno dello smartphone di un avvocato inglese a Londra. È stata questa la prima tassella del domino che ha permesso ai ricercatori di scoprire le ulteriori numerose violazioni.
I dati rilevati sono stati sufficienti per convincere Facebook a intentare una causa a NSO Group, con un avviso a tutti gli utenti coinvolti nelle violazioni diramato dalla stessa WhatsApp.
NSO, che tra le altre cose è utilizzato da diversi Paesi per rilevare possibili minacce terroristiche, respinge per il momento tutte le accuse e afferma che l’esistenza di questo tipo di software è utilizzata solo in funzione antiterroristica.
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