Whatsapp: secondo alcuni post pubblicati su Facebook tra poco verrà introdotta una funzione spia. Bufala o verità?
Un post su Facebook ha diffuso la notizia che Whatsapp introdurrà la funzione spia. Peccato che si tratti di una bufala, anzi meno male!
La funzione in questione, consentendo all’utente di sapere con chi stanno parlando i suoi contatti, violerebbe la privacy degli utilizzatori della celebre applicazione di messaggistica istantanea.
Non è la prima volta che sul social network di Zuckerberg circolano pseudo trick che si rivelano infondati e privi di qualsiasi efficacia. Ecco qualche accorgimento per poterli riconoscere.
Whatsapp: chi ha parlato di funzione spia?
Negli ultimi giorni su Facebook sta girando un post alquanto “incriminato” che informa gli utenti di una funzione spia che verrà introdotta da Whatsapp. Ecco il testo del post:
“Pare che WhatsApp introdurrà la funzione «Spia chat», pagando un ulteriore abbonamento annuale. Al momento è solo un’idea, ma a quanto pare gli sviluppatori sono sempre più propensi a introdurre questa novità. Siete contenti di questa cosa? Secondo noi molti utenti cancelleranno WhatsApp e si sposteranno su altre applicazioni. Staremo a vedere, è questione di tempo!”
Gli utenti vengono quindi invitati a condividere il post sul proprio profilo Facebook in quanto “Whatsapp, essendo collegato a Facebook, entro 48 ore attiverà la funzione spia”. Falso!
Si tratta dell’ennesima bufala circolata in rete che non ha alcun fondamento. I creatori sono ben consapevoli che citando Whatsapp si cattura l’attenzione di un’ampia fetta di pubblico che quotidianamente utilizza questa applicazione di messaggistica istantanea. Attenzione quindi a non cadere in trappola! Le bufale, oltre a fornire un’informazione falsa, portano spesso dei virus in grado di compromettere la sicurezza del vostro account.
Social network: come riconoscere le bufale?
Non è la prima volta che gli utenti dei social network diffondono delle bufale. Le più famose si presentano sotto forma di “catene di sant’Antonio” che, se condivise con i propri contatti, consentirebbero di usufruire di un servizio o di impedire che ne venga cancellato un altro.
Per riconoscere le bufale è tuttavia possibile applicare una serie di semplici accorgimenti: non condividete l’informazione prima di aver verificato la sua veridicità, cercatela su Google per vedere se ci sono siti che ne parlano, controllate che sia stata diffusa da fonti autorevoli e che contenga riferimenti e link, affidatevi agli esperti in materia o informatevi personalmente, quando possibile, presso gli enti chiamati in causa.
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