Wall Street, ripresa improvvisa per i principali indici azionari USA che poi tornano giù. Riunione emergenza Fed, Powell si piegherà ai voleri di Trump? Caos totale
Mercati ostaggio delle dichiarazioni di Trump e della speranza che la Fed di Jerome Powell salvi Wall Street e l’azionario globale.
Violente le oscillazioni della borsa USA, in attesa di capire l’esito della riunione della Federal Reserve, indetta per le 17.30 ora italiana della giornata di oggi, 7 aprile 2025. Riunione che è stata inizialmente definita di emergenza, secondo alcuni rumor circolati sui mercati, e che poi si è scoperto essere molto probabilmente un meeting a porte chiuse che la Banca centrale americana tiene di consueto.
Piazza Affari, Ftse Mib -5,18%. Ancora male le banche
Il Ftse Mib di Piazza Affari è scivolato di nuovo fino a -6% nella giornata di oggi, almeno fino a poco prima che si diffondessero i rumor su una riunione di emergenza indetta dalla Fed.
Alla fine della seduta, MPS ha ceduto il 4,93%, a quota 5,94 euro, mentre UniCredit ha perso il 2,77%, a 42,65.
Male anche Banco BPM, in calo del 3,40% a 8,016 euro, mentre BPER è scesa del 3,62%, a quota 5,858 euro. Peggio ha fatto oggi Intesa SanPaolo, scivolata del 5,58%, a quota 3,90 euro.
L’indice azionario benchmark di Piazza Affari aveva quasi dimezzato le perdite verso la fine della sessione, per poi tornare a riaccelerare di nuovo al ribasso, mentre Trump annunciava la nuova minaccia: quella di colpire la Cina con nuovi dazi del 50% nel caso in cui Pechino non rimuovesse le tariffe contro gli Stati Uniti annunciate venerdì scorso, in risposta alla sberla ricevuta da Washington di dazi fino al 54%.
Il Ftse Mib ha chiuso infine la giornata di contrattazioni in perdita del 5,18% a quota 32.853,98.
Sell scatenati in Asia, dove l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha riportato una perdita record, soffrendo un tonfo di ben il 7,83%, che lo ha portato a scivolare a 31.136,58 punti. Le vendite si sono accanite anche su Hong Kong, vittima di un tonfo pari a - 13,74%, mentre la borsa di Shanghai è crollata di oltre il 7% e la borsa di Sidney è capitolata di oltre il 4%.
Isteria a Wall Street ma non solo, si spera nel salvagente della Fed
Mercati isterici, capire che succede è difficile, con notizie che si succedono alle indiscrezioni, mentre le speranze si alternano a nuovi timori sulle prossime mosse di Trump e dei suoi partner commerciali.
Sullo sfondo, la speranza che Jerome Powell lanci un salvagente a Wall Street e ai mercati.
Ma la Fed potrebbe davvero decidere di piegarsi ai desiderata del presidente americano Donald Trump?
Della possibilità che venga annunciato un taglio dei tassi di emergenza, non oggi ma in generale, parla un articolo di Bloomberg, che segnala anche come ora le speculazioni dei trader siano di ben 5 tagli dei tassi da parte della Banca centrale americana, dopo la notizia dei dazi shock varati dall’amministrazione USA.
Attenzione intanto in Italia al trend delle azioni delle banche e dello spread BTP-Bund a 10 anni, che ha segnato una decisa accelerazione nelle ultime sessioni, a causa dell’estrema avversione al rischio che ha portato gli investitori a rifugiarsi sugli asset considerati più sicuri come i Bund rispetto a quelli più rischiosi come i BTP.
L’accelerazione è continuata anche stamattina, portando lo spread ad accelerare di oltre il 7%, fino a sfondare la soglia psicologica dei 130 punti base.
Collasso mercati continua, a Piazza Affari focus sulle banche
Wall Street è reduce dal collasso peggiore in un due sessioni dalla settimana tra le più drammatiche della crisi finanziaria del 2008 innescata dal crac di Lehman Brothers.
La profezia di JPMorgan “There will be Blood” si è già fatta realtà.
Trilioni di dollari di capitalizzazione andati in fumo a Wall Street e sui mercati azionari globali.
Occhio in particolare al trend dell’indice benchmark della borsa USA S&P 500, che era schizzato a un nuovo valore record nella sessione del 19 febbraio scorso, portando la capitalizzazione a balzare a $52,05 trilioni.
Da allora, il valore di mercato dello S&P 500 è crollato del 17,4%, ai $42,99 trilioni attuali (valori che si riferiscono alla chiusura della sessione di venerdì scorso).
La capitalizzazione totale di Wall Street, a seguito della recente raffica di vendite che si è abbattuta sull’azionario USA, è scesa così nel complesso ai $48,91 trilioni, dai precedenti $59,73 trilioni testati il 19 febbraio scorso.
Le vendite a livelli record si sono abbattute in generale, a partire dalla seduta di giovedì scorso 3 aprile, dopo il grande annuncio sui dazi da parte di Donald Trump nel cosiddetto “Liberation Day”, così come lo ha definito lo stesso presidente degli Stati Uniti.
Il Dow Jones è collassato quel giorno di oltre 1.600 punti, a fronte di un presidente Trump che ha pronosticato l’avvento di un’età dell’oro per l’economia americana, profetizzando anche un futuro boom per i mercati.
KO anche per gli indici S&P 500 e Nasdaq. Il risultato è che, nell’arco di appena due sessioni, la capitalizzazione dello S&P 500 ha perso ben $5,06 trilioni, o il 10,5% rispetto al valore di mercato della sessione di mercoledì 2 aprile 2025.
Il panico ha travolto tutto l’azionario mondiale e tutti i settori: in evidenza sul Ftse Mib di Piazza Affari le azioni delle banche italiane, andate a picco anche nella sessione odierna, temendo lo scenario di tagli dei tassi dell’area euro più aggressivi da parte della BCE di Christine Lagarde, nel bel mezzo di una nuova fase di recessione paventata per il PIL del blocco.
Nuovo massacro sull’azionario globale. Gli alert sull’effetto dazi Trump si sprecano
Azionario globale ancora KO oggi, lunedì 7 aprile 2025, dopo la raffica di vendite che si è già abbattuta sui mercati di tutto il mondo nelle sedute di giovedì e venerdì scorso, a seguito dello schiaffo che il presidente americano Donald Trump ha sferrato contro più di 180 Paesi al mondo, partner commerciali degli Stati Uniti.
Money.it ha seguito gli aggiornamenti in tempo reale.
Altra batosta per il Ftse Mib, in calo del 5,18%, mentre Wall Street è in tilt
L’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha chiuso la giornata di contrattazioni in perdita del 5,18% a quota 32.853,98.
Male anche il Dax di Francoforte, che ha ceduto il 4% circa, così come il Ftse di Londra. Più intense le perdite sulla borsa di Parigi, con il Cac capitolato del 4,67%. L’indice Stoxx 600 ha ceduto il 4,5% circa.
Estremamente volatile la sessione di Wall Street, che era riuscita ad azzerare anche le perdite dopo la notizia relativa alla riunione di emergenza della Fed, indetta per la giornata di oggi. Il Dow Jones perde più di 450 punti (-1,19%), a 37.860 punti circa, lo S&P 500 e il Nasdaq cedono rispettivamente lo 0,71% e lo 0,42%.
Sul mercato del forex, l’euro lascia sul terreno lo 0,36% nei confronti del dollaro a $1,0915, mentre il dollaro sale sullo yen dello 0,70% circa a JPY 147,75. Il dollaro avanza anche nei confronti della sterlina, con il cambio GBP-USD in flessione di oltre l’1%, a $1,27.
Ora i rendimenti dei Treasury a 10 anni tornano a salire, dopo i tonfi degli ultimi giorni, superando anche la soglia del 4%, fino al 4,119%.
Fed, Trump torna alla carica contro Powell, schizza probabilità taglio tassi a maggio
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è tornato alla carica sui tassi, incitando la Fed di Jerome Powell a tagliarli. “La Fed, che si muove lentamente, dovrebbe tagliare i tassi!”, così il presidente americano, in un post pubblicato stamattina ora di New York sul social Truth. I trader aumentano ulteriormente le speculazioni su più tagli ai tassi sui fed funds da parte della Banca centrale americana. Le probabilità di un taglio dei tassi nella prossima riunione del 6-7 maggio è schizzata al di sopra del 50%.
Caos Wall Street, saliscendi in attesa Fed
Caos totale a Wall Street. Gli indici azionari tornano a puntare verso il basso dopo un repentino recupero che aveva portato sia lo S&P 500 che il Nasdaq ad agguantare addirittura il segno più, in attesa di sapere cosa emergerà dalla riunione di emergenza della Fed. Il Dow Jones torna a scivolare di 900 punti, a 37.408 punti, lo S&P 500 cede l’1,77%, il Nasdaq perde l’1,38%. Il recupero, rispetto ai minimi della giornata, è evidente. Il Dow Jones aveva aperto infatti la sessione di oggi con un tonfo di 1.300 punti circa.
Ftse Mib riduce perdite, -3,30%. Stm +2%
Il Ftse Mib riduce le perdite in modo significativo, in attesa di qualche segnale dalla Fed di Jerome Powell. L’indice di Piazza Affari perde ora il 3,30%, a quota 33.504 punti circa, dopo essere affondato anche oggi del 6% circa. L’unico titolo positivo è StMicroelectronics, che balza di oltre il 2%. Titoli peggiori del Ftse Mib sono A2A, con un tonfo superiore a -7%, Hera, ENI ed Enel che perdono tutti più del 6% circa.
Wall Street, Dow Jones crolla di più di 1.300 punti, S&P in mercato orso, alert indice della paura VIX
Wall Street avvia la giornata di contrattazioni di oggi, lunedì 7 aprile 2025, tornando a crollare, come anticipato d’altronde dal trend dei futures sui principali indici azionari USA.
Pochi minuti dopo l’inizio della sessione, il Dow Jones scivola di più di 1.300 punti, (-3,5%), a quota 37.014,09 punti, mentre lo S&P 500 segna un tonfo del 3,85%, a 4.878,67 punti, entrando ufficialmente nella fase del mercato orso.
Molto male anche il Nasdaq, che collassa di oltre il 4%, a 14.924 punti circa. Forti vendite assalgono anche il Russell 2000, in ritirata del 4,4% circa a quota 1.827 punti circa.
L’indice della paura - così come è noto il CBOE Volatility Index o anche VIX, schizza ulteriormente, balzando di oltre il 15%, a oltre 52 punti.
Bitcoin affonda sotto quota $77.000, Ether -8%. A picco anche Dogecoin e XRP
L’avversione al rischio penalizza ancora il Bitcoin e le altre criptovalute. I prezzi del Bitcoin scivolano del 3,57% attorno a quota $76.615, mentre l’Ether crolla di oltre l’8%, a $1481,50 circa. A picco il Dogecoin (oltre -9%, a $0,14) e l’XRP (-11,40%), a $1,77).
Petrolio, WTI buca la soglia di $60, ai minimi dal 2021 con paura recessione
Focus anche sui prezzi del petrolio, che rimangono sotto pressione, scontando il maggior rischio di una recessione nel mondo e negli Stati Uniti che i mercati stanno prezzando, sulla scia dei dazi che sono stati annunciati la scorsa settimana da Donald Trump.
Il contratto sul WTI scambiato sul Nymex di New York ha bucato anche la soglia dei $60 al barile, precipitando ai minimi dal 2021.
Ora i prezzi hanno riagguantato la soglia, viaggiando in calo del 2,27%, a $60,58 al barile. Male anche il Brent, che perde il 2% circa, a $64,25.
A Wall Street futures dimezzano le perdite dai minimi delle ultime ore
A due ore circa dall’inizio della giornata di contrattazioni a Wall Street, i futures sui principali indici azionari USA dimezzano le perdite accusate nelle ore precedenti.
I futures sul Dow Jones Industrial Average perdono 700 punti circa (-1,80%), mentre i futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq Composite arretrano rispettivamente dell’1,98% e del 2,25%.
Occhio allo S&P 500 che, nella sessione di venerdì scorso, ha chiuso la giornata di contrattazioni a un livello inferiore del 17,4% rispetto al valore di chiusura record testato a febbraio e che, di conseguenza, rischia di capitolare anch’esso, come ha già fatto l’indice Nasdaq Composite, in una condizione di mercato orso.
Occhio intanto alle dichiarazioni rilasciate in una intervista concessa alla CBS dal segretario al Commercio USA Howard Lutnick, che ha affermato che l’applicazione dei dazi non sarà posticipata. “I dazi stanno arrivando... e sicuramente rimarranno attivi per giorni e settimane”.
Ftse Mib -6%. Titoli peggiori Interpump con -9%, Iveco, Azimut, Moncler. Banche italiane ancora in profondo rosso
Alla metà della giornata di contrattazioni a Piazza Affari e in Europa, il Ftse Mib rimane ancora sotto forte pressione, registrando un crollo del 6,27% circa, a quota 32.477,76 punti.
Tra i titoli peggiori si segnalano Interpump (-9%), Iveco Group (-8,6%), Azimut (-8,4%), Moncler (-8%).
Rimangono sotto forte pressione i titoli delle banche italiane: MPS-Monte dei Paschi di Siena capitola del 7,5%, UniCredit scivola del 5,6%, BPER -6,75%, Banco BPM -7%, Intesa SanPaolo -6,74%. Nessun titolo quotato sul Ftse Mib riporta un trend positivo.
Nuovo massacro a Piazza Affari, Ftse Mib -6%. Leonardo -9,5%, Banco BPM -8,6%, MPS -7,6%
Massacro a Piazza Affari. Dopo più di un’ora dall’inizio della giornata di contrattazioni della borsa di Milano, il Ftse Mib riduce lievemente le perdite, dopo essere affondato di nuovo di oltre il 6%, come accaduto venerdì scorso.
Nessuna azione scambiata sull’indice benchmark è positiva. Tra i tonfi peggiori, quelli delle azioni Leonardo (-9,5%), Banco BPM (-8,6%), MPS (-7,6%), Iveco (-7% circa). Sell scatenati colpiscono ancora UniCredit, -6%.
L’indice Ftse Mib ha faticato anche ad aprire la sessione, con diversi titoli che in avvio di seduta non sono riusciti neanche a fare prezzo.
A picco anche le altre borse europee, con il Dax di Francoforte che affonda anch’esso del 6%, mentre il Cac di Parigi crolla del 5,7%.
L’indice di riferimento dell’azionario europeo, lo Stoxx 600, perde il 5,5% circa a 468,14 punti.
Prezzi petrolio in calo di oltre il 2,5%
La paura per l’avvento di una recessione nel mondo continua a deprimere i prezzi del petrolio. Il Brent cede il 2,7% circa a quota $63,92 al barile, mentre il WTI fa -2,6% a $60,35 al barile.
Oro in recupero dopo minimi in più di tre settimane
Prezzi dell’oro in recupero dopo essere scivolati anch’essi a seguito dell’allarme scattato sui mercati dopo l’annuncio sui dazi contro tutto il mondo arrivato dal presidente americano Donald Trump mercoledì scorso, 2 aprile 2025.
Dopo essere capitolati al minimo in più di tre settimane, i futures sull’oro con scadenza a giugno salgono dello 0,40%, a $3.047 circa l’oncia.
Germania: produzione industriale cala più delle attese a febbraio
Brutto dato macro dalla Germania. Nel mese di febbraio la produzione industriale tedesca è scesa dell’1,3%, più della flessione dello 0,8% stimata dal consensus degli analisti. Il ribasso si è tuttavia smorzato, dopo il calo del 2% del mese precedente.
Forex, acquisti su euro e yen, dollaro va giù
Sul mercato del forex, il rapporto euro-dollaro sale di mezzo punto percentuale circa, a quota $1,1007.
Il dollaro perde terreno anche nei confronti dello yen, con il cambio USD-JPY in calo dello 0,70%, a quota JPY 145,88.
Avversione al rischio continua a premiare i Treasury. Crollo rendimenti
Il clima di forte avversione al rischio continua a portare gli investitori a rifugiarsi nei titoli di Stato americani, i Treasury.
Il risultato è che va avanti il crollo dei rendimenti, con quelli decennali che scendono fino al 3,917%.
Donald Trump commenta crollo Wall Street
Per ora il crollo di Wall Street è, per Donald Trump, una cura necessaria. Lo ha detto lui stesso, nella serata americana della giornata di ieri: “Non voglio che niente vada giù, ma a volte bisogna prendere una medicina per risolvere qualcosa. Abbiamo un deficit con la Cina di un trilione di dollari, centinaia di miliardi di dollari che perdiamo ogni anno con la Cina. E, a meno che questo problema non venga risolto, non farò nessun accordo ”, ha detto il Presidente americano.
Attenzione all’indice della paura, valori da mercato orso
Occhio alle indicazioni che arrivano dal cosiddetto indice della paura, ovvero dal CBOE Volatility Index, che venerdì scorso ha chiuso a quota 45 punti, valore considerato estremo che, di norma, si presenta nelle fasi di mercato orso.
L’alert di Goldman Sachs nella nota “Countdown to Recession”
La divisione di ricerca di Goldman Sachs ha pubblicato una nuova analisi sull’effetto che i dazi imposti dalla presidenza americana di Donald Trump avranno sull’economia degli Stati Uniti.
Nella nota “Countdown to Recession”, gli analisti del colosso di Wall Street hanno scritto di ritenere che la probabilità di una recessione negli States sia aumentata al 45%, rispetto a quella del 35% che era stata annunciata appena pochi giorni fa.
Goldman Sachs ha rivisto al ribasso l’outlook per la crescita del PIL USA prevedendo per il quarto trimestre del 2025 una crescita pari ad appena lo 0,5%.
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