I mercati non potendo speculare sul debito pubblico che è detenuto per la quasi totalità dalla BoJ, ora attaccano lo yen.
L’Abenomics, che prevede il controllo dei tassi a 10 anni che vengono mantenuti attorno allo zero, la sottoscrizione completa da parte della Banca del Giappone (BoJ) del nuovo debito pubblico, ed il rinnovo automatico dei titoli pubblici già in portafoglio della stessa BoJ, rappresenta da anni un unicum assoluto nel panorama delle politiche monetarie.
E’ una sorta di eresia, in quanto ha prosciugato in Giappone le rendite private sul debito pubblico che sono invece fondamentali nel resto del mondo finanziario, sin dai tempi della creazione della Banca d’Inghilterra, la più antica tra le Banche centrali, che nacque per combinare il lucroso finanziamento del debito del Re con la concessione in via esclusiva del potere di emettere monete e biglietti di banca aventi corso legale.
Se lo stratosferico debito pubblico giapponese non fa paura, e se il bilancio pubblico giapponese non paga più esosi tassi di interesse per remunerare un premio al rischio che sarebbe altrimenti insostenibile, è per l’assorbimento dei titoli di Stato da parte della BoJ, che in cambio immette direttamente nell’economia reale la liquidità corrispondente al nuovo deficit annuale, finanziando la spesa pubblica in disavanzo con nuova moneta. [...]
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