L’acconto Irpef per lavoratori autonomi del 30 novembre è slittato a gennaio 2024 e la scadenza è alle porte. Ecco cosa ricordare prima di effettuare il pagamento.
L’acconto delle imposte dirette per i lavoratori autonomi, che solitamente era fissato, anno dopo anno, il 30 novembre in un’unica soluzione, quest’anno è slittato all’anno nuovo e precisamente al 16 gennaio. La novità rappresentata da questo slittamento, però, non è solo che è possibile pagare l’acconto delle imposte 2024 nell’anno di imposta a cui è riferito, ma anche che è possibile effettuare il versamento dilazionandolo in un massimo di 5 rate.
Una rivoluzione per i lavoratori autonomi che fino al 2022 sono stati costretti a pagare l’acconto, in un unico versamento sempre entro il 30 novembre (è, quindi, nell’anno di imposta precedente).Ora siamo in dirittura di arrivo con la scadenza per il versamento, che è anche la data ultima entro cui il lavoratore può scegliere se dilazionare il pagamento e in quante rate. Vediamo cosa ricordare.
Acconto autonomi 16 gennaio 2024
La prima o unica rata del secondo acconto autonomi delle imposte dirette 2024 va pagata entro il 16 gennaio. Il lavoratore può scegliere se pagare tutto il dovuto in un’unica soluzione entro il 16 gennaio 2024 o dilazionare il dovuto da 2 a 5 rate con cadenza mensile.
La scelta va comunicata al proprio commercialista nel momento della determinazione dell’acconto da pagare e, quindi, al massimo entro domani se si vuole effettuare il primo pagamento in modo tempestivo.
Le ulteriori scadenze successiva alla prima scadranno:
- il 16 febbraio la seconda;
- il 16 marzo la terza;
- il 16 aprile la quarta;
- il 16 maggior la quinta.
Il saldo 2024 e primo acconto 2025 si versa entro il 30 giugno
Finito di pagare il secondo acconto 2024 a maggio (per chi sceglie la dilazione in 5 rate) ci si ritrova a dover pagare il saldo 2024 e primo acconto 2025 risultante dalla dichiarazione dei redditi 2024, che scade il 30 giugno. Ma anche in questo caso il lavoratore può scegliere di versare il tutto in un’unica soluzione o dilazionare il pagamento a rate fino a ottobre. Per chi sceglie anche in questo caso la rateizzazione delle imposte si verifica una situazione in cui il versamento delle tasse avviene in 10 mesi, ovvero spalmato sull’intero anno. Questo, ovviamente, comporta un peso minore per l’autonomo che non dovrà più versare somme altissime in sole due date annuali, ma avrà la possibilità, come i lavoratori dipendenti di spalmare la tassazione su tutto l’anno.
L’Onorevole Gusmeroli a tal proposito ha affermato che
«la rateizzazione dell’acconto di novembre verrà già applicata da questo novembre 2023 per una platea abbastanza ampia di contribuenti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA