Addio alle maxi sanzioni per chi non paga le tasse. Le novità

Nadia Pascale

23 Maggio 2024 - 11:50

Pronto il decreto legislativo che consente di dire addio alle maxi sanzioni per chi non paga le tasse. Le sanzioni tributarie devono essere proporzionali. Tutte le novità per i contribuenti.

Addio alle maxi sanzioni per chi non paga le tasse. Le novità

Chi non paga le tasse può dire addio alle maxi sanzioni, la riforma fiscale entra nel vivo e prova a tutelare il contribuente, in particolare chi dimostra di voler pagare le imposte, ma ha difficoltà a rispettare i termini di adempimento.

Pronto il decreto che prevede tra le novità la riduzione delle sanzioni fiscali, uno dei più attesi.
L’obiettivo è arrivare a 9 decreti legislativi di riforma fiscale entro l’estate in modo che le nuove norme potranno prendere il via già da settembre.

Il Governo interviene ora sulle sanzioni tributarie con l’obiettivo di fornire ai contribuenti la giusta percezione repressiva, andando a imprimere un’impronta molto negativa per la frode e cercando di alleggerire il carico sanzionatorio per tutti quei casi in cui il contribuente vuole pagare, ma ritarda gli adempimenti.

La riduzione delle sanzioni fiscali era già prevista all’interno della legge di delega fiscale. Si tratta di una vera e propria urgenza, come più volte ribadito, e questo perché la sproporzionalità è stata più volte sottolineata dall’Unione Europea e dalla Corte costituzionale.

Riforma delle sanzioni fiscali, i punti cardine

Le novità del decreto legislativo che mira a ridurre le maxi sanzioni per chi non paga le tasse modificano i decreti del 1997, in particolare:

  • 472, fissa i principi generali delle sanzioni amministrative introducendo il principio della proporzionalità delle sanzioni;
  • 471, rivede le misure amministrative sugli omessi versamenti introducendo la proporzionalità della sanzione. Non saranno però toccate le pene per frodi e omesse dichiarazioni;
  • 473, si occupa delle sanzioni in materia di tributi vari come registro, bollo, imposte ipotecarie e catastali, assicurazioni e concessioni eliminando la sanzione minima e massima e introducendo una misura proporzionale.

Attualmente l’articolo 1 del decreto legislativo 471 del 1997 prevede che

nei casi di omessa presentazione della dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi e dell’imposta regionale sulle attività produttive, si applica la sanzione amministrativa dal centoventi al duecentoquaranta per cento dell’ammontare delle imposte dovute, con un minimo di euro 250

Questa norma è stata sanzionata dalla Corte Costituzionale con la sentenza 46 del 2023 a cui ha fatto seguito un Comunicato della stessa Corte Costituzionale.

Proprio tale evento può essere considerato il punto di partenza della riforma fiscale che mira a ridurre le sanzioni fiscali al fine di renderle più eque e non sproporzionate, favorendo, nelle intenzioni del legislatore, anche l’adesione spontanea.
Il nuovo testo prevede una riduzione delle sanzioni che attualmente arrivano al 240%, la sanzione massima sarà fissata al 120%.

La riduzione prevista sarà in media di 1/3 o 1/5 e riguarderà sia le sanzioni penali sia quelle amministrative. In questo modo ci sarà un allineamento alle sanzioni previste in ambito UE.

Riduzione maxi sanzioni tributarie in caso di forza maggiore

Nel decreto legislativo sono previsti interventi anche per quanto riguarda il profilo penalistico, in questo caso saranno adeguate le norme relative alla non punibilità in modo da avere in maggiore considerazione tutte quelle situazioni in cui il mancato pagamento è dovuto a forza maggiore.

Benefici sono previsti anche per coloro che chiedono la rateizzazione. Insomma si avrà un Fisco più vicino ai contribuenti che dimostrano di voler comunque pagare il dovuto a patto che le condizioni non siano proibitive.

Sanzioni fiscali, attenzione ai crediti di imposta, pene severe

Non solo un Fisco più morbido, infatti, si mira a dare maggiori certezze sulle sanzioni applicate a coloro che hanno applicato in modo non corretto le disposizioni inerenti i crediti di imposta. Ricordiamo che molti crediti di imposta sono maturati con i bonus edilizi e in particolare Superbonus.

Le sanzioni in questo caso sono divise in due tipologie:

  • fino al 70% in caso di assenza di requisiti oggettivi o soggettivi;
  • sanzioni dal 105% al 140% nel caso di crediti di imposta ottenuti con frode.

In caso di inosservanza degli adempimenti previsti per ottenere il credito di imposta è, invece, prevista una riduzione delle sanzioni in caso di adempimento spontaneo.

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