Da settembre sanzioni per chiunque affitta locali con contratto di locazione breve e non ha il Cin, ecco come ottenerlo ed evitare il rischio di sanzioni fino a 8.000 euro.
Sanzioni fino a 8.000 euro per chi affitta casa senza il Cin, Codice identificativo nazionale, controlli a tappeto a partire da settembre.
Gli affitti brevi sono uno strumento sempre più utilizzato per arrotondare lo stipendio. In soli 10 anni c’è stato un incremento quasi del 150% per case vacanze, affittacamere e B&B. Spesso si tratta di semplici appartamenti adibiti a B&B.
Gli affitti brevi, soprattutto di tipo turistico di durata inferiore a 30 giorni, spesso sfuggono ai controlli dell’Agenzia delle entrate. Proprio per questo è stato introdotto il Cin (Codice identificativo nazionale) che contraddistingue gli immobili adibiti a tale uso anche quando non si agisce in qualità di imprenditori.
Attualmente è possibile chiedere il Cin in: Puglia, Veneto, Abruzzo, Calabria, Lombardia, Marche e Sicilia, Sardegna, Liguria e Molise, a breve dovranno adeguarsi anche le altre Regioni, infatti, dal primo settembre, tutti gli immobili destinati a questo uso in tutta Italia dovranno avere il Cin.
Ecco come richiedere il Cin e chi rischia sanzioni fino a 8.000 euro se si dimenticano gli adempimenti.
Come chiedere il Cin ed evitare il rischio sanzioni fino a 8.000 euro
A partire dall’entrata in vigore in tutta Italia, tutti gli annunci per le locazioni brevi tra cui quelli di bed and breakfast, alberghi, ostelli, motel, agriturismi, villaggi, campeggi, rifugi alpini, dovranno comprendere l’indicazione del Cin.
Si è detto che per coloro che non si adeguano ci sono sanzioni pesanti, ciò che molti non sanno è che i controlli saranno facilitati, infatti il Cin consente di incrociare i dati salienti dell’immobile e le informazioni a disposizione della Guardia di finanza.
A questa banca dati su unisce quella del ministero del Turismo, denominata BDSR (Banca Dati Strutture Ricettive) che non è altro se non una piattaforma attraverso la quale è possibile richiedere anche l’attribuzione del codice identificativo. Questo deve essere esposto non solo negli annunci, ma anche all’esterno della struttura.
Per richiedere l’attribuzione del Cin occorre collegarsi al sito bdsr.ministeroturismo.gov.it e identificarsi con un’identità digitale: Spid, Cie, Cns.
Una volta effettuato l’accesso alla piattaforma tramite identità digitale, i titolari delle strutture e i locatori di immobili possono visualizzare le strutture collegate al proprio codice fiscale, integrare gli eventuali dati mancanti e ottenere il CIN.
Quale tassazione si applica per gli affitti brevi?
Per gli affitti brevi si può optare per la cedolare secca. In questo caso se si ha a disposizione un solo immobile si applica l’aliquota del 21%. Se gli immobili sono da due a quattro si paga il 21% sul primo (scelto dal contribuente) e il 26% sugli altri. Se gli immobili adibiti a locazione breve sono più di 4, l’attività viene inquadrata come impresa, con l’obbligo conseguente per il locatore di aprire la partita IVA.
Nel caso in cui le operazioni siano compiute tramite un intermediario, ad esempio Airbnb e Booking, questi applicano su tutti gli immobili l’aliquota al 21% e la versano in qualità di sostituto di imposta. Sarà poi il proprietario a dover dichiarare gli immobili concessi e i proventi e pagare eventualmente ulteriori imposte.
Si è detto che a partire da settembre tutte le strutture dovranno avere il Cin e di conseguenza prendono il via i controlli sulle somme dichiarate. Le sanzioni hanno un range da 5.000 euro a 8.000 euro.
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