Aggiotaggio, ecco cosa significa, qual è la definizione di questo reato e quali sono le conseguenze penali per chi lo commette.
Si torna a parlare di aggiotaggio, dopo l’accusa mossa dal Codacons al ministero dell’Economia e delle Finanze per il caro benzina. Non si parla spesso di questo reato, dato che appartiene a una fattispecie piuttosto circoscritta e peraltro non semplice da attuare. Allo stesso tempo l’aggiotaggio coinvolge una grande quantità di persone, con potenziali ripercussioni su una platea indeterminata di vittime.
Ecco perché, quando viene rimproverata un’accusa di questo tipo la notizia si diffonde a macchia d’olio. Questo reato resta però sconosciuto alla maggior parte delle persone, talvolta inconsapevoli dei danni subiti.
Cosa significa aggiotaggio?
Prima di addentrarsi nella definizione fornita dal Codice penale, è bene fare chiarezza sul significato del termine aggiotaggio. Pur non trattandosi di un vero e proprio termine tecnico, questa parola è pressoché inutilizzata nel lessico comune, proprio perché non si tratta di un reato frequente quanto altri. Si pensi ad esempio al furto e alla rapina, ma anche alla truffa, che sono bene o male conosciuti anche fuori dal settore giuridico.
In ogni caso, il termine aggiotaggio proviene da “aggio”, che semplificando corrisponde a un valore superiore. In economia, aggio e disaggio fanno riferimento alla differenza – rispettivamente positiva e negativa – del valore di emissione di un’obbligazione e del suo valore nominale. Nell’ambito economico, comunque, il termine è ampiamente utilizzato, ad esempio anche per definire il compenso dei concessionari di riscossione.
Il linguaggio giuridico ha preso in prestito questo termine, determinando il reato di aggiotaggio, facendo riferimento al cambiamento doloso del valore o delle merci nel mercato interno.
Aggiotaggio: la definizione e qualche esempio
Se il concetto di aggio non ha necessariamente connotazioni negative, non si può dire lo stesso dell’operazione di aggiotaggio, un reato previsto dall’articolo 501 del Codice penale. Quest’ultimo, precisamente, lo definisce come “rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio”.
Il reato di aggiotaggio si compie dunque quando vengono utilizzati artifici e raggiri – principalmente la diffusione di notizie false – per modificare il prezzo o il valore delle merci e ottenere così un profitto. Si spiega facilmente perché questo tipo di reato è così circoscritto, dato che presuppone un certo potere divulgativo e mediatico tale da influenzare il valore in borsa.
Di certo non si tratta di un’operazione alla portata di tutti, ma riservata a determinati soggetti, ad esempio famose testate giornalistiche. Il reato di aggiotaggio, infatti, si compie anche quando il tentativo non ha prodotto un’alterazione sul mercato, ma sul profilo penale è sufficiente che sia ritenuto idoneo allo scopo.
Per esempio, commette aggiotaggio la testata giornalistica che diffonde false notizie sul prezzo dell’oro, acclamando aumenti o diminuzioni non veritiere in modo fraudolento, anche se non riesce poi a procurare un cambiamento sensibile. Tra gli esempi più noti in Italia c’è il cosiddetto crac Parmalat, che poi ha portato al fallimento della società, che ha falsamente informato gli investitori promettendo una solidità non corrispondente al vero. Un altro esempio riguarda il caso delle plusvalenze della Juventus, infatti tra le accuse mosse alla squadra c’è anche quella di aggiotaggio.
Venendo ai giorni più recenti, invece, l’aggiotaggio rientra fra le accuse mosse dal Codacons al ministero dell’Economia riguardo al caro benzina. Nello specifico, il direttore Carlo Rienzi ha annunciato l’intenzione di presentare l’esposto in ben 104 procure. L’associazione considera anomalo l’aumento dei prezzi del carburante avvenuto in concomitanza delle vacanze estive, soprattutto alla luce dell’ingente guadagno delle casse di Stato.
Le conseguenze penali dell’aggiotaggio
L’aggiotaggio è un reato di pericolo e a consumazione anticipata, questo significa che è punibile la condotta semplicemente considerata idonea a turbare il mercato, anche se poi quando si verifica il cambiamento fraudolento si configura un’ipotesi aggravata di reato.
In particolare, il reato di aggiotaggio è punito con la reclusione fino a 3 anni e la multa da 516 a 25.882 euro, pene che aumentano se si verificano le alterazioni nel mercato. Oltretutto, questo reato comporta l’interdizione dai pubblici uffici e la pubblicazione della sentenza, affinché il colpevole non possa ricoprire incarichi pubblici o essere nominato tutore o amministratore di sostegno.
Esiste poi l’aggiotaggio societario e bancario, che riguarda nello specifico la stabilità patrimoniale delle banche e gli strumenti finanziari non quotati. Questo reato può essere commesso dalla banca ai danni dei clienti ma anche da altri minando la credibilità finanziaria dell’istituto, per esempio circa il caso Parmalat erano state accusate – e poi assolte – diversi banche estere. Il reato è punibile con la reclusione da 1 a 5 anni.
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