Aumentano i nuovi contagi di Covid nell’ultima settimana e c’è già chi parla di nuova ondata e di timori in vista del Natale: ma c’è davvero il rischio che tornino le mascherine per le feste?
Non sarà, forse, una vera e propria nuova ondata. Ma forse solo una onda, come dice qualche esperto, a causa della sua intensità ridotta. Eppure un nuovo allarme sul Covid e sull’aumento dei contagi è già stato lanciato da qualche esperto e dalla Fondazione Gimbe che segnala un’impennata di nuovi casi nella settimana dall’11 al 17 novembre.
I nuovi positivi sono cresciuti del 15% in una settimana, mentre i ricoveri in area medica sono in aumento del 21,7%. In salita anche il tasso di occupazione delle terapie intensive del 9,8%. Gli aumenti riguardano 15 Regioni, con picchi fino al 26% registrati in Veneto.
Solo in sei Regioni si registra, invece, un calo dei contagi. A preoccupare, in particolare, è la diffusione - in crescita - delle varianti Cerberus e Gryphon, ritenute molto trasmissive. Ma c’è davvero da preoccuparsi? E cosa potrà succedere nelle prossime settimane e, soprattutto, in vista del Natale?
Cerberus e Gryphon, la diffusione delle nuove varianti
Le varianti Cerberus e Gryphon potrebbero sorpassare Omicron 5. Cerberus ha già raggiunto il 30,7% dei contagi, mentre negli Usa sono già la metà. Gryphon, invece, è ancora al 2,4%. Quest’ultima per ora è meno diffusa, ma anche l’Iss si dice preoccupato e chiede di porre la massima attenzione a causa della sua maggiore trasmissibilità e delle mutazioni che potrebbero anche causare un’evasione della risposta immunitaria. Secondo l’Oms, infatti, Gryphon è la variante più immunoevasiva mai vista.
Covid, i timori di una nuova ondata
Il timore di un nuovo aumento dei contagi, comunque, rimane. E viene espresso anche da Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit. La preoccupazione è data soprattutto dal fatto che le nuove varianti hanno un indice di trasmissibilità superiore a 15, “per cui ogni persona è in grado di infettarne almeno 15”.
Inoltre negli ultimi giorni si registra anche un incremento di ospedalizzazioni e decessi, “elementi che ci preoccupano e ci devono indurre a tenere alta la guardia”, sottolinea Andreoni. Che, in ogni caso, si aspetta che vivremo le vacanze di Natale “con maggiore serenità” rispetto agli scorsi anni.
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Cosa aspettarci per il Natale: tornano le mascherine?
Cosa succederà quindi a Natale? In questo caso gli esperti si dividono. C’è chi, come il virologo Fabrizio Pregliasco, parla delle feste in arrivo e raccomanda di seguire le regole che abbiamo conosciuto in questi due anni e mezzo, soprattutto per preservare i più fragili. L’invito, quindi, è quello di indossare le mascherine, evitare l’eccesso di folla nelle riunioni con parenti e amici e vaccinarsi, anche con quarta e quinta dose.
Diverso il punto di vista di Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica dell’ospedale Sacco di Milano: “Fatte salve le precauzioni necessarie per proteggere da Covid e influenza le persone anziane e fragili, direi che quest’anno chi gode di buona salute potrà vivere un Natale” come quelli del pre-pandemia, dice ad Adnkronos Salute. “Vita normale e feste normali”, senza limitazioni agli invitati durante le feste ma con particolare attenzione verso i più fragili, aggiunge.
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