La russa Gazprom annuncia un nuovo stop temporaneo ai flussi di gas ad almeno un importante cliente europeo. Nel frattempo Draghi in Algeria firma nuovi accordi per aumentare le forniture.
Nuovo stop dalla Russia alle forniture di gas. La società Gazprom, secondo Reuters, avrebbe fermato temporaneamente i flussi che arrivano a un importante cliente europeo. Lo avrebbe fatto per “cause di forza maggiore”, cioè circostanze “straordinarie” che sarebbero al di fuori del controllo di Mosca.
Secondo fonti citate dalla stessa agenzia di stampa le forniture sarebbero quelle del gasdotto Nord Stream 1, che arriva in Germania e da lì porta il gas ad altri Paesi europei. Gasdotto che è già coinvolto da lavori di manutenzione almeno fino al 21 luglio, causando tensioni sui mercati.
Contemporaneamente l’azienda russa ha annunciato che ieri, 17 luglio, è stato raggiunto un nuovo record sui flussi a favore della Cina, con le forniture che nella prima metà dell’anno erano già aumentate del 63,4%.
La sensazione di tutta l’Unione europea è che, quindi, i motivi dei ripetuti stop verso l’Occidente siano tecnicismi o veri e propri pretesti per arrivare a una chiusura definitiva dei rubinetti. Anche per questo Mario Draghi, mentre il governo cerca di riempire gli stoccaggi necessari all’inverno, è volato in Algeria per firmare nuovi accordi sul gas. Si tratta di intese che rendono Algeri sempre più la nostra prima fonte di forniture.
Gas, in arrivo almeno 4 miliardi di metri cubi in più
Il governo italiano e quello algerino hanno firmato 15 tra accordi, memorandum, protocolli di cooperazione e dichiarazioni di intese. In campo, oltre al gas, ci sono agreements su energie rinnovabili (idrogeno verde, energia solare, eolica e geotermica), strade e autostrade, grandi opere, lotta alla corruzione e contrasto alla radicalizzazione in carcere.
Già qualche giorno fa la compagnia nazionale algerina Sonatrach aveva annunciato l’arrivo di ulteriori 4 miliardi di metri cubi di gas a favore di Eni e altre aziende italiane. Secondo Draghi si tratta di una “accelerazione rispetto a quanto previsto inizialmente e anticipa forniture ancora più cospicue nei prossimi anni”.
A questo si aggiunge poi l’accordo tra Occidental, Eni e Total da 4 miliardi di dollari, che verrà finalizzato ufficialmente e comunicato domani. Secondo il presidente algerino Tebboune, comunque, porterà all’Italia “quantità molto importanti di gas naturale”.
Necessari nuovi lavori sulla Tap
Intanto la Commissione europea, mentre esplora tutte le soluzioni a un possibile stop del gas russo, ha firmato con l’Azerbaigian un’intesa per portare nel Vecchio Continente almeno 20 miliardi di metri cubi di gas aggiuntivi all’anno entro il 2027. L’accordo potrebbe beneficiare in particolare l’Italia, visto che l’Azerbaigian, con 6 miliardi di metri cubi l’anno, è il nostro terzo fornitore.
Per garantire i maggiori flussi, però, serviranno nuovi lavori sul Tap, da finanziare con fondi europei. Per questo a novembre verranno fatti degli stress test sul gasdotto, necessari a valutare la capacità di assorbimento delle forniture aggiuntive.
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