Allarme olio da cucina, un nuovo scandalo alimentare scuote la Cina

Ilena D’Errico

13 Luglio 2024 - 18:50

Un nuovo scandalo alimentare scuote la Cina, colpa dell’olio da cucina trasportato nelle stesse cisterne adibite a carburanti e derivati del carbone. L’allarme per la salute preoccupa i consumatori.

Allarme olio da cucina, un nuovo scandalo alimentare scuote la Cina

Un nuovo scandalo alimentare scuote la Cina, questa volta riguardante l’olio da cucina. L’allarme è stato lanciato da Beijing News (新京报) che avendo rilevato delle stranezze nelle cisterne per il trasporto dell’olio di semi ha avviato un’inchiesta, scoprendo inquietanti dettagli sulle modalità di trasferimento. I giornalisti hanno in particolare notato delle incongruenze nelle tempistiche di rifornimento, troppo brevi per la pulizia dei serbatoi, ma anche il cambiamento delle scritte che indicano i generi di trasporto a cui è adibito il veicolo.

Secondo quanto riportato dal quotidiano pechinese, infatti, pare che la cisterna utilizzata per il trasporto dell’olio di semi venisse impiegata anche per trasferire carburanti e altri liquidi chimici derivati, senza essere nemmeno ripulita adeguatamente, all’insaputa dei produttori e degli acquirenti. I produttori avrebbero però la responsabilità di controllare i serbatoi, come prescritto dalla legge, a cui pare non adempiano.

Così, vengono venduti litri e litri di olio di soia potenzialmente contaminato da residui petroliferi e altre sostanze nocive, scatenando la preoccupazione nei consumatori e destando l’attenzione della Commissione cinese per la sicurezza alimentare, che ha avviato controlli serrati.

Olio di soia nella stessa cisterna dei carburanti

Il nuovo scandalo alimentare cinese riguarda una delle più grandi compagnie di trasporti di cereali, la Sinograin, e diverse compagnie produttrici, tra cui la Hopefull Grain and Oil Group e la China Grain Reserves Oil and Fat. Il 21 maggio un’autocisterna è stata condotta a Yanjiao per essere caricata di 30 tonnellate di olio di soia destinato al consumo alimentare, la stessa cisterna che aveva appena trasportato un derivato del carbone da Ningxia a Qinhuangdao.

I giornalisti di Pechino Notizie hanno quindi cercato di approfondire la vicenda, soprattutto dopo che hanno ricevuto conferma da alcuni autisti che raramente i serbatoi di stoccaggio vengono puliti, favorendo potenziali contaminazioni tra i vari liquidi trasportati. Il leader cinese Xi Jinping ha più volte ribadito l’importanza della sicurezza alimentare e delle ispezioni, eppure qualcosa sembra proprio essere sfuggito all’attento occhio degli organi competenti.

Da quanto si apprende dall’inchiesta, i problemi che hanno causato questa disattenzione sembrano essere diversi. In primo luogo, le società di trasporti non forniscono (o comunque soltanto di rado) veicoli specializzati per il trasferimento dei prodotti alimentari, come sarebbe invece previsto dalle Specifiche per il trasporto alla rinfusa di oli vegetali commestibili, che riguardano appunto i materiali senza imballaggi.

Capita quindi che lo stesso veicolo adibito al trasporto di olio di semi e altri generi alimentari come gli sciroppi si occupi anche di altri liquidi, spesso di derivazione dai combustibili, come l’olio bianco (per lo più impiegato come insetticida). Per risparmiare tempo e compiere più consegne, incrementando i guadagni a discapito della salute dei consumatori, alcune compagnie saltano quindi le procedure di lavaggio e sanificazione.

Accresce il problema il fatto che i produttori spesso omettono di controllare la pulizia dei serbatoi e non hanno nemmeno rapporti diretti con le compagnie di trasporto, dovendo quest’ultimo passare per varie compagnie di subappalto. Rileva, poi, ovviamente, l’ingente produzione e utilizzo del carbone nel territorio cinese.

Allarme olio da cucina e rischio di avvelenamento, al via le indagini

Lo scandalo alimentare è stato commentato, oltre che dai media e dal popolo cinese, che nonostante le ferree regole sulle comunicazioni ha manifestato un forte disappunto, dal professore Zhu Yi della School of Food, China Agricultural University. L’esperto ha considerato che i regolamenti aziendali sugli standard di sicurezza dovrebbero colmare la lacuna legislativa in merito al trasporto dell’olio da cucina, considerando che l’uso di veicoli adibiti è soltanto raccomandato.

Come gli autisti della compagnia interessata avrebbero confermato ai giornalisti, tuttavia, verrebbero separati soltanto i liquidi pericolosi perché molto infiammabili o esplosivi. Gli altri liquidi, indipendentemente se alimentari o meno, vengono invece catalogati come generici e non hanno precauzioni di trasporto particolari. Un problema a cui si potrebbe ovviare con un’accurata pulizia dei serbatoi, che a quanto pare non viene effettuata anche per via degli ingenti costi richiesti.

Il professore ha evidenziato anche i rischi per la salute correlati alla contaminazione dell’olio di semi con i residui tossici, mostrandosi preoccupato soprattutto per i residui dei combustibili, contenenti tra l’altro:

  • idrocarburi, principalmente insaturi;
  • idrocarburi aromatici;
  • solfuri.

Tra le varie conseguenze c’è anche il possibile avvelenamento in caso di consumo a lungo termine. Lo scandalo ha portato all’intensificazione dei controlli e all’avvio di indagini mirate, come avrebbero confermato anche alcuni lavoratori delle compagnie interessate.

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