L’Alto Adige ha prolungato il lockdown introdotto l’8 febbraio fino al 14 marzo 2021. Ecco le regole su spostamenti, negozi e scuola.
Il Presidente dell’Alto Adige, Arno Kompatscher, ha deciso - dopo la riunione con la Giunta provinciale - di prolungare il lockdown duro fino al 14 marzo 2021. Dopo il balzo dei contagi e la scoperta di altri 4 casi di variante sudafricana in un solo giorno, la Giunta provinciale di Bolzano ha deciso di tenere blindata la zona.
La crescita dei contagi è stata descritta anche dagli ultimi bollettini regionali: nella giornata di lunedì 23 febbraio, per esempio, sono stati registrati oltre 1.000 morti in Regione dall’inizio della pandemia. Inoltre, sono stati 39 i nuovi casi positivi al tampone molecolare (su 913 test) mentre gli antigenici hanno intercettato altre 193 positività su un totale di 2.045 tamponi.
Che cosa cambia, quindi, per i cittadini altoatesini in lockdown dall’8 febbraio fino al 14 marzo? Cosa si può fare e cosa è vietato? Ecco tutte le regole su negozi, spostamenti e scuole.
Lockdown fino al 14 marzo in Alto Adige
La Giunta provinciale di Bolzano, in accordo con il Presidente, ha optato per la proroga del lockdown per altre 2 settimane. A partire dall’8 febbraio, infatti, la Provincia Autonoma di Bolzano è inserita in un lockdown duro che prevede regole severe e restrittive per i cittadini. La misura è stata estesa fino al 14 marzo 2021.
Le regole introdotte sono quelle tipiche della zona rossa: negozi e scuole chiuse (prevista la didattica a distanza per medie e superiori) e divieto di spostamento tra Comuni.
La Giunta, inoltre, ha ribadito la necessità di un impegno collettivo, facendo appello al senso di responsabilità della popolazione. “Non basta rispettare le misure e i protocolli di sicurezza per abbattere in maniera duratura i contagi - ha detto il Presidente Arno Kompatscher -. Serve l’impegno di tutti nel seguire sempre e costantemente le regole di comportamento anche nella propria vita privata”.
Le prime settimane di lockdown stanno dando i loro frutti, ma sono necessarie ulteriori misure per combattere l’avanzare delle varianti. “Nonostante l’aumento dei test - ha rivelato Kompatscher -, il numero assoluto dei positivi sta calando, ma ancora lentamente. È sceso nettamente invece il tasso di positività che da qualche giorno è sotto la media nazionale e questo è positivo perché partivamo da un livello elevato”. Il dato sui ricoveri, infine, è stabile. “La situazione è ancora abbastanza critica - ha concluso il Presidente -, qui gli effetti delle misure si vedranno più avanti”.
Le regole fino al 14 marzo: cosa si può fare?
A partire da lunedì 8 febbraio - secondo l’ordinanza firmata dalla Giunta provinciale - e fino al 14 marzo, la Provincia Autonoma di Bolzano resta in lockdown. Ciò significa che, oltre alle regole già previste come il coprifuoco dalle 22 alle 5, saranno introdotte misure più severe sugli spostamenti, sui negozi e sulla scuola.
In particolare, i negozi e gli esercizi commerciali dovranno rimanere chiusi, fatta eccezione per i generi alimentari e i beni di prima necessità. Chiusi anche i bar e i ristoranti, le strutture ricettive del turismo e le scuole.
Potranno restare aperte, invece, le aziende produttive e artigianali, a patto che effettuino tutti i controlli necessari sui propri dipendenti o collaboratori. Saranno garantiti, inoltre, i servizi e l’apertura delle strutture sociali e socio-sanitarie.
Ai cittadini è stato imposto il divieto di spostamento tra Comuni diversi, nonché la raccomandazione di limitare i contatti sociali nei luoghi pubblici e privati (comprese le abitazioni private). In alcuni luoghi considerati più a rischio sarà obbligatorio indossare la mascherina FFP2.
Scuole: didattica a distanza al 100% per medie e superiori
L’ordinanza firmata dalla Giunta provinciale ha previsto la didattica a distanza al 100% per le scuole medie e superiori, mentre per le scuole elementari e per l’infanzia si tornerà in classe dal 1° marzo 2021 adottando una “strategia di testing”.
Quanto detto sopra non si applica, però, al Comune di Merano, in cui sono in vigore regole più restrittive per la presenza della variante sudafricana. Gli altri Comuni interessati dalle varianti sono Rifiano e Lana: non si esclude l’introduzione di misure più severe anche in questi territori.
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