Sebbene i corsi del gruppo operante nel settore alimentare non sembrano avere la forza di recuperare le perdite registrate nelle scorse ottave. Il fascio di resistenze a cui sono giunte le quotazioni potrebbe fermare il timido tentativo di recupero
Dopo un avvio in gap up, che aveva fatto annoverare Campari come titolo migliore del FTSE Mib, i corsi hanno iniziato a ritracciare portandosi al di sotto dell’apertura di ieri. A rendere nervosi gli operatori è probabilmente la pubblicazione attesa oggi dei risultati relativi al terzo trimestre 2018.
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Campari, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
Come si nota dal grafico, dopo il forte apprezzamento partito a metà dello scorso marzo, i prezzi hanno iniziato a scendere, accelerando durante i primi giorni di ottobre e fermandosi a ridosso del supporto statico posto a 6,425 euro.
La struttura grafica del rimbalzo di inizio anno è stata compromessa dal ribasso menzionato prima per due motivi: il primo dovuto alla rottura della linea di tendenza che collega i minimi del 5 marzo a quelli dell’8 maggio 2018, il secondo invece dato dalla violazione di più dei tre quarti del rimbalzo di inizio anno.
I corsi si stanno inoltre avvicinando all’insieme di resistenze dato dalla linea di tendenza menzionata prima, da quella che collega i massimi del 21 agosto a quelli del 4 settembre 2018 e dalla media a 50 giorni.
Sebbene i prezzi siano inseriti in un forte uptrend di lungo periodo si dovrà valutare la loro reazione in queste zone: se non ci dovesse essere un veloce superamento dell’intorno resistenziale di 7,07 euro si potrebbe assistere ad un altro affondo del fronte ribassista.
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Elaborazione Ufficio Studi di Money.it
Da quanto emerso dall’analisi, si potrebbero valutare strategie di matrice ribassista ad un ritorno dei prezzi a 7,07. In tal caso, lo stop loss sarebbe individuabile a 7,29 euro, l’obiettivo principale a 6,77 euro e l’obiettivo finale a 6,58 euro.
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