Dal lancio dell’iPhone 16 le azioni Apple sono salite del 17% (ora ridotto al 10%). Il nuovo modello riuscirà a replicare lo stesso successo? Ora lo scenario è complicato dai dazi di Trump.
Conviene comprare azioni Apple? Il nuovo iPhone 16e risolleverà le vendite? Oppure i dazi di Trump faranno crollare il titolo? Chi è interessato a investire in Apple dovrà riflettere attentamente su diversi fattori. Da un lato, il lancio dell’iPhone 16e potrebbe dare una spinta positiva alla domanda, attirando un pubblico più ampio con un prezzo più accessibile - a partire da 599 dollari- e funzionalità innovative come l’intelligenza artificiale. Dall’altro, però, i dazi imposti dalla politica commerciale di Donald Trump potrebbero aumentare i costi di produzione e ridurre i margini di profitto, creando incertezze sugli utili futuri di Apple. Questo potrebbe influire sul valore delle azioni nel breve periodo.
Analizziamo nel dettaglio tutte le variabili in gioco e le previsioni degli analisti per capire se e quando conviene investire nelle azioni Apple.
Azioni Apple, il nuovo iPhone 16e risolleverà le vendite?
Il nuovo iPhone 16e rappresenta una versione più economica e avanzata del celebre smartphone, pensata per rispondere alla crescente domanda di dispositivi entry-level, soprattutto in mercati sensibili al prezzo, come la Cina.
In passato, l’introduzione di nuovi iPhone ha avuto effetti variabili sul titolo Apple. Ad esempio, dopo il lancio dell’iPhone 16, lo scorso settembre, le azioni sono salite di oltre il 17% fino alla fine di dicembre, con un rialzo probabilmente non imputabile al nuovo modello. Nel quarto trimestre del 2024, Apple ha registrato ricavi record di 124,3 miliardi di dollari, con un incremento del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, le vendite di iPhone hanno mostrato un leggero calo dello 0,8%, attestandosi a 69,1 miliardi di dollari, al di sotto delle stime di 70,7 miliardi di dollari. È andata peggio in Cina, dove le vendite di iPhone hanno subito una flessione dell’11% anno su anno, a 18,5 miliardi di dollari, risultando inferiori alle stime pari a 20,9 miliardi di dollari. Nello stesso periodo, altri segmenti hanno registrato performance positive:
- Mac: vendite per 8,99 miliardi di dollari, superiori alle previsioni di 7,96 miliardi.
- iPad: vendite per 8,09 miliardi di dollari, oltre le stime di 7,32 miliardi.
- Servizi: ricavi record di 26,3 miliardi di dollari, con un aumento del 14% anno su anno.
Secondo gli analisti di Goldman Sachs, il lancio dell’iPhone 16e potrebbe tradursi in una crescita delle vendite complessive tra il 5% e il 10% nel breve termine, con un effetto positivo sugli utili per azione (EPS) compreso tra 0,5 e 1,5 dollari.
Impatto dei dazi sulle azioni Apple
Il lancio del nuovo iPhone 16e arriva in un momento particolarmente delicato per Apple e per molte aziende statunitensi che producono e importano beni dai Paesi colpiti dai dazi degli Stati Uniti. Apple produce la maggior parte dei suoi dispositivi in Cina e l’aumento dei dazi deciso da Trump potrebbe costringere l’azienda ad alzare i prezzi dei suoi prodotti fino al 9%. Questo avrebbe un impatto diretto sul volume delle vendite, specialmente in un mercato sempre più competitivo. Secondo Bank of America, se Apple non dovesse aumentare i prezzi, gli utili per azione potrebbero calare di circa 0,26 dollari, pari a un -3,1% nel 2026. Se invece l’azienda decidesse di aumentare i prezzi del 3%, l’effetto sugli utili sarebbe meno drastico, con una perdita di 0,21 dollari per azione, ovvero un -2,4%. Per compensare l’impatto negativo di dazi al 10%, i prezzi dovrebbero aumentare del 9%, secondo gli esperti, ma nel lungo termine i volumi di vendita potrebbero risentirne, con il 5% di unità vendute in meno.
Previsioni azioni Apple per il 2025
Le previsioni sulle azioni Apple per il 2025 sono comunque positive. Secondo le stime più ottimistiche, il titolo potrebbe salire fino al 56%, raggiungendo entro il prossimo anno un target price compreso tra i 323 e i 383 dollari.
Dopo il lancio del nuovo modello di iPhone 16e, Goldman Sachs e Bank of America hanno assegnato un rating di acquisto, con un target price rispettivamente di 294 dollari e 265 dollari, mentre UBS e altre istituzioni hanno confermato giudizi più neutrali, con un prezzo obiettivo a 236 dollari, inferiore di circa il 3% dai valori attuali.
DISCLAIMER Le informazioni e le considerazioni contenute nel presente articolo non devono essere utilizzate come unico o principale supporto in base al quale assumere decisioni relative agli investimenti. Il lettore mantiene la piena libertà nelle proprie scelte d’investimento e la piena responsabilità nell’effettuazione delle stesse, poiché egli solo conosce la sua propensione al rischio e il suo orizzonte temporale. Le informazioni contenute nell’articolo sono fornite a mero scopo informativo e la loro divulgazione non costituisce e non è da considerarsi un’offerta o sollecitazione al pubblico risparmio. |
© RIPRODUZIONE RISERVATA